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Amministrative 2022 | Como: in 5 per la corsa a sindaco

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Il centrodestra  per Como ha scelto di puntare sul medico Giordano Molteni, mentre il centrosinistra senza il Movimento 5 stelle da tempo ha individuato Barbara Minghetti. In corsa ci sono anche Vincenzo Grazian, Alessandro Rapinese e Francesco Martale

Il prossimo 12 giungo anche Como dovrà scegliere un nuovo primo cittadini. A governare la città manzoniana oggi c’è Mario Landriscina, sindaco di centro destra che non sarà riconfermato. Il centrodestra infatti ha scelto di puntare sul medico Giordano Molteni, mentre il centrosinistra senza il Movimento 5 stelle da tempo ha individuato Barbara Minghetti. In corsa ci sono anche Vincenzo Grazian, Alessandro Rapinese e Francesco Martale.

Como non è mai stata una piazza semplice per la sinistra: eccezion fatta per le parentesi del dem Lucini (2012-2017) e del socialista Simone (1985-1988), è sempre stata governata da coalizioni di centrodestra.

Mario Landriscina messo da parte dal centrodestra

Il sindaco uscente, Mario Landriscina, non sarà ricandidato dal centro destra alle prossime amministrative di Como. Medico rianimatore, direttore del 118, cinque anni fa aveva deciso di lasciare il camice per gettarsi nella mischia della politica. Oggi non ha più l’appoggio della colazione che lo aveva portato a Palazzo Cernezzi.

Nel 2017 aveva vinto, al secondo turno, imponendosi con il 52,7% dei voti su Maurizio Traglio, a capo di una coalizione formata da Partito Democratico, Lista Civica – Svolta Civica Per Como, Verdi Ecologisti e Reti Civiche. “Per onestà di intenti devo dire che quando si parla di unità del centrodestra non si può parlare della stessa unità di prima – ha detto Landriscina all’indomani dell’annuncio della candidatura di Molteni -. Per onestà intellettuale, ovviamente parlo per me, non sono assolutamente disponibile a sostenere Molteni e gliel’ho detto. Non condivido la configurazione di questo quadro politico. Nessuno mi ha coinvolto. È un problema di metodo e di contenuti, nulla di personale”.

Sulla scelta di non puntare su Landriscina ha pesato molto il parere di Fratelli d’Italia che lo scorso dicembre presentò l’ipotesi Stefano Molinari candidato sindaco 2022 ora ritirato. “Mossa legittima – dice a tal proposito Landriscina -, non ci sono impegni scritti. Avranno giudicato necessario il cambiamento, io non partecipo ai tavoli, ne ho convocati pochi che hanno portato pochi risultati, sarà un mio limite (sorride, Ndr). Le dinamiche politiche mi sono estranee, il mio metro è l’interesse della città”.

La scelta del centro destra: il medico

Il centrodestra ha preferito all’uscente Landriscina Giordano Molteni. Anche il nuovo candidato è un medico, otorinolaringoiatra, di 69 anni, con un passato da primario del Sant’Anna e già sindaco di Lipomo, un piccolo comune in provincia di Como. Molteni è stato indicato da Fratelli d’Italia, scelta che è piaciuta a Lega, Forza Italia e Verde è popolare.

“Ci sono molte cose sulle quali dobbiamo mettere la testa”, ha esordito Molteni nella conferenza stampa di presentazione. “Oggi comincia questo lungo percorso che sarà caratterizzato da ascolto e condivisione con l’obiettivo di individuare e concretizzare le soluzioni migliori ai problemi della comunità in cui viviamo – ha detto Molteni presentandosi ai cittadini -; un cammino che per quanto ci riguarda non ha l’orizzonte di una campagna elettorale, ma dei prossimi 5 anni. Abbiamo il dovere di immaginare e dare vita a una visione all’altezza della storia e della bellezza di Como che, vi garantisco, con me sarà in buone mani”.

Il centrodestra si spacca: la candidatura “verde” di Graziani

L’ex comandante della polizia locale, Vincenzo Graziani, è il candidato per la poltrona di Palazzo Cernezzo del neonato movimento politico Verde è Popolare. La candidatura di Graziani nasce da una spaccatura nel centrodestra che rischia di mettere in difficoltà non poco la coalizione composta da Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega che ha scelto di candidare Giordano Molteni.

Vincenzo Graziani, figura di legalità nota in città, potrebbe essere un per il centrodestra. In un comunicato stampa il direttivo provinciale di Verde è Popolare ha dichiarato: “Prendiamo atto di non avere avuto né di avere pari dignità nella coalizione guidata dal candidato Giordano Molteni, persona rispettabile e degna di massima stima – si legge -, ma alla cui scelta non abbiamo partecipato, in quanto non ci spetterebbe comunque alcuna rappresentatività in caso di vittoria elettorale come già garantito ad altre forze politiche che senza alcun riscontro elettorale della loro effettiva rappresentatività hanno già avuto la garanzia di posti in giunta, così come comunicatoci dallo stesso candidato sindaco oltre che dichiarato da alcune forze politiche della coalizione”.

Minghetti: una milanese a candidata sindaco di Como

Nella piazza di Como il centrosinistra non è riuscito a replicare il “campo largo” progressista tanto amato dal segretario Enrico Letta. Il Partito Democratico ha scelto Barbara Minghetti, 57 anni, milanese di nascita, figura di spicco della cultura comasca, già presidente del Teatro Sociale.

A Como il Partito Democratico sarà in coalizione con i ‘centristi’ di Svolta Civica, Partito Democratico Agenda Como 2030 ed Europa Verde e Como Comune. “Sono convinta che con il buon senso e il coraggio sia possibile cambiare in meglio questa città – ha detto la candidata sindaco -. Lo dobbiamo alle nuove generazioni, che, giustamente, chiedono risposte concrete, e non meri slogan, sui temi ambientali. Quindi, se Europa Verde c’è, noi ci siamo”.

Minghetti si candida ad essere “il sindaco per lo sviluppo”, come recita lo slogan scelto dalla candidata, che vuole una Como “generatrice di sviluppo sociale, economico, sostenibile”. Decongestionamento del traffico, sviluppo dei quartieri e trasformazione della città in una smart city sono i pilastri sui quali ha costruito il suo programma.

“Rimetteremo il cittadino, quale fruitore finale dei servizi, al centro dell’azione amministrativa, in ogni direzione e ambito – scrive la Minghetti nel suo programma -. Ogni quartiere dovrà tornare ad avere una nuova vitalità, e per questo sarà nostra cura sostenere e incentivare il commercio di vicinato e i mercati di quartiere che, insieme con le politiche di portierato sociale e all’apertura delle Case di quartiere, offrirà punti di riferimento e strutture che possano migliorare la vita nella quotidianità”.

Adria Bartolich la candidata e i dubbi del M5S

Nel campo progressista a sfidare Barbara Minghetti ci sarà Adria Bartolich, 63 anni, sindacalista, già segretaria provinciale della Cisl, ex deputata e consigliera comunale a Como, indicata da Civitas e sostenuta da Comitato Assemblee Popolari. Adria Bartolich era stata tirata in ballo nelle scorse settimane come una delle possibili candidate del centrosinistra. “Sindaca”, scrive sui suoi manifesti elettorali sottolineando di voler “rappresentare i ceti popolari, chi ha più problemi, in una città che ha bisogno di percepire più voci”.

 Il M5S non ha ancora ufficializzato il suo sostegno alla candidata Bartolich, a frenare i grillini una diatriba legata all’utilizzo del simbolo. “Non abbiamo preclusioni anche per gli altri gruppi, in particolare i 5 Stelle di Como, vedremo se potrà nascere un’alleanza – ha detto apertamente presentando la sua candidatura -. Non è il nostro un movimento di opinione ma di tutela dei cittadini. Noi siamo aperti ad altri, vedremo se con i 5 Stelle di Como potrà nascere una alleanza”.

Il civico Rapinese ci prova per la terza volta

 Il quarto candidato è Alessandro Rapinese, civico che per la terza volta consecutiva prova a diventare sindaco della città lariana. Rapinese, agente immobiliare classe ’76, è consigliere comunale d’opposizione dal 2008 e alle elezioni del 2017 aveva sfiorato il ballottaggio. Molto amato in città, la sua lista, raccogliendo più di 7.600 voti (il 22,5%), è stata la più votata. È stato il primo ad annunciare la sua ricandidatura. “Ho 45 anni e ne ho spesi 18 combattendo in istituzioni democratiche per il bene dei miei concittadini – scrive Rapinese presentandosi.

Italexit presenta un candidato: Francesco Martale

Presenta un suo candidato anche Italexit, il movimento anti UE rappresentato da Gianluigi Paragone. Il candidato antisistema è Francesco Matrale. “La squadra – si legge nel primo comunicato stampa ufficiale diffuso da Italexit Como – è già pronta ed è desiderosa di impegnarsi per realizzare un programma che possa far rinascere la città di Como. Fondamentale sarà l’aiuto di tutti coloro che vogliono gettare un seme nuovo, sano e pieno di vita con l’obiettivo di riappropriarsi dei diritti fondamentali dell’uomo che questo governo sta distruggendo, giorno dopo giorno, ripartendo dal territorio e dai bisogni reali dei suoi abitanti”.

Paragone, partecipando alla presentazione del suo candidato ha affermato che “queste elezioni comunali per noi rappresentano una sorta di stress test cominciare a farci conoscere, a parlare con la gente, per abituarci a un linguagio nuovo e per misurarci con la burocrazia delle elezioni e delle campagne elettorali. Il vero banco di prova saranno le elezioni regionali e le politiche”.

Sondaggi: vince l’incertezza

I primi ufficiali certificano una grande incertezza: con ogni probabilità per eleggere il primo cittadino di Como ci sarà bisogno di un ballottaggio. Le rilevazioni compiute dall’Istituto Piepoli per EspansioneTV vedono Minghetti in vantaggio al 44%, seguita da Molteni, al 29% e da Ripanese al 22%, chiude la corsa a quattro Adria al 5%.

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