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Amministrative ad Alessandria. Gli sfidanti alla poltrona di primo cittadino

Gianfranco Cuttica Di Revigliasco

I candidati (e i loro programmi elettorali) alle Comunali di Alessandria del prossimo 12 giugno

Alessandria è uno dei comuni italiani che ha meglio interpretato il bipolarismo e l’alternanza elettorale. Da circa 20 anni nessun sindaco riesce a confermarsi per un secondo mandato. Ci proverà, il prossimo 12 giugno, il sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco sfidando alle urne Giorgio Abonante, il candidato sindaco del centro sinistra, Giovanni Barosini sostenuto da Azione di Carlo Calenda e da due liste civiche e Vincenzo Costantino, un tempo nella sinistra e ora portabandiera di Italexit.

Alessandria: dal PSI alla Lega Nord

Dopo esser stata un feudo socialista negli anni della Prima Repubblica per dieci anni Alessandria è stata amministrata da Francesca Calvo, sindaca prima appoggiata dalla Lega Nord e poi autonoma dopo la rottura con Bossi sull’alleanza con Forza Italia. Successivamente in comune c’è stata sempre una perfetta alternanza tra centrodestra e centrosinistra. Alle elezioni del 2017 il candidato leghista Gianfranco Cuttica di Revigliasco è riuscito a battere al ballottaggio la sindaca uscente dem Maria Rita Rossa che, a sua volta, aveva sconfitto nel 2012 l’allora primo cittadino del centrodestra Piercarlo Fabbio.

Gianfranco Cuttica: il candidato della continuità

Il sindaco uscente Gianfranco Cuttica di Revigliasco, dopo una lunga riflessione, e dopo aver appreso che avrebbe mantenuto l’appoggio di tutto il centro destra (Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia), ha deciso di ricandidarsi. A sostegno di Cuttica anche due liste civiche: “Per la nostra città”,  lista civica presente dal 1997 nel panorama politico alessandrinoil cui coordinatore è Mauro Morando, e “Per Alessandria”, lista civica gemmata da “SiAmo Alessandria”, guidata da Silvia Straneo, assessore ai Servizi educativi, e dalla consigliera Elisabetta Onetti, e coordinata da Luigi Sfienti.

La campagna elettorale è accesa da diversi mesi. Il sindaco uscente può contare sull’appoggio di Riccardo Molinari, segretario regionale, capogruppo alla Camera e uomo forte della Lega a livello nazionale. Se dovesse essere rieletto Gianfranco Cuttica erediterà i problemi di dissesto finanziario cui ha dovuto provvedere già nel corso dell’ultimo mandato.

“Abbiamo lavorato per la città, facendo di Alessandria il punto centrale di un territorio vasto. Abbiamo creato una rivoluzione e questo processo deve andare avanti con fiducia – ha detto Cuttica presentando la sua candidatura -, per noi inizia qui l’avventura, non con la banconota da un milione del mitico personaggio ma con un debito da 22 milioni, ereditati e da pagare per il fallimento Atm”. Nel 2012 ad Alessandria si è assistito al dissesto decretato per via di un buco da 100 milioni nelle casse del Comune, nel 2019 è stato trasformato in un piano di riequilibrio.

La scelta del centro sinistra

Il Partito Democratico ha scelto di puntare su Giorgio Abonante, ex assessore nella giunta di Rita Rossa (sindaco di Alessandria dal 2012 al 2017 e presidente della provincia dal 2014 al 2017) e attuale consigliere comunale di minoranza.

Anche ad Alessandria si segue la strada del “campo largo” e nella coalizione di centrosinistra troveranno posto anche il Movimento 5 stelle, i Moderati per Abonante, Europa Verde Alessandria, e le liste civiche Alessandria civica e la lista del candidato sindaco, Lista Abonante per Alessandria, all’interno della quale saranno candidati esponenti di Articolo 1 e persone vicine a Italia Viva. Anche DemoS, con la Coordinatrice per la provincia di Alessandria Paola Ferrari candidata nella lista del PD, farà parte della squadra a sostegno di Abonante.

 “La coalizione è il frutto del lavoro di cinque anni di opposizione”, ha detto il candidato sindaco alla presentazione della sua candidatura. M5S ha siglato il patto con il PD e con il candidato sindaco Abonante attraverso la firma del programma “Alessandria 2030”.

Diversi i punti cari alla storia del M5S. “La Coalizione Progressista baserà il proprio operato sempre sul coinvolgimento attivo della cittadinanza, attraverso il confronto e il continuo dialogo – scrivono i pentastellati -. A questo scopo verranno organizzati incontri periodici pubblici per informare sul lavoro svolto e ascoltare le reali necessità dei Cittadini di Alessandria, per rendere efficace la futura Amministrazione”.

L’ex assessore prova la scalata a primo cittadino

Azione non è riuscita a superare l’incompatibilità con i pentastellati. I “calendiani”, insieme alle liste SiAmo Alessandria (che nel 2017 aveva ottenuto il il 5,12%) e Alessandria Viva, sosterranno la candidatura di Giovanni Barosini ex assessore ai lavori pubblici (dimissionario) dell’attuale giunta a trazione leghista. “Nella scelta non ci saranno barriere ideologiche che mi condizioneranno – ha detto Barosinipresentando la sua candidatura -. Saranno persone con un consenso elettorale alle spalle ma sono pronto a scegliere figure che oggi non fanno parte del gruppo che mi sostiene, anche con una formazione politica di centrodestra o centrosinistra. L’importante è che siano competenti. Da questo punto di vista, da parte mia ci sarà apertura totale. La cosa fondamentale è che la prossima giunta sia per la città”.

L’obiettivo di Barosini sarebbe quello di fare da ago della bilancia, quindi il kingmaker, nell’elezione del prossimo primo cittadino, arrivando almeno al 17/18. Due i punti nevralgici del programma di Barosini: il consolidamento delle istituzioni cittadine sanitarie e la gestione dei fondi del PNRR. “Servono più operatori socio sanitari, medici e infermieri, sia all’Ospedale di Alessandria che all’Asl – dice Barosini -. Anche ad Alessandria arriveranno ingenti denari. Voglio fare una domanda agli alessandrini: volete che questi soldi vengano gestiti dagli stessi partiti e dalle stesse persone che in questi 20 anni hanno portato Alessandria al pre-dissesto, al dissesto e al fallimento di diverse aziende. Affidereste a loro questi soldi?”.

Il candidato di Italexit

Il quarto candidato sindaco ad Alessandria è Vincenzo Costantino che in queste elezioni comunali nella città piemontese sarà l’aspirante primo cittadini di Italexit. “Partito no vax? Direi proprio di no: in Italexit convivono pacificamente persone vaccinate e non. Siamo per la libertà di scelta e il rispetto delle leggi”, ha detto il candidato sindaco.

Costantino, infermiere presso la ASL di Alessandria, è già stato in consiglio comunale, nel 2002 tra le fila dei Democratici di Sinistra. Tra le proposte del candidato sindaco, con un passato in Leu, c’è il sostegno all’imprenditoria locale con la possibilità di fare ricorso a una moneta che favorisca lo sviluppo degli scambi locali e che potrebbe chiamarsi il Marengo o il Gagliaudo.

Il progetto Smart City: le opposte visioni

Amag, la multiutility dei servizi idrici, energetici e ambientali che opera ad Alessandria, presieduta da Paolo Arrobbio, ha lanciato un bando per selezionare un soggetto che realizzerà gli interventi su infrastrutture e servizi per implementare il progetto di smart city, a cominciare dall’illuminazione, dalla gestione dei cassonetti, per i rifiuti fino alle telecamere intelligenti e il wifi pubblico.

“Si tratta di un cambiamento epocale, che coinvolge non solo il centro cittadino e i suoi sobborghi ma anche i 33 comuni del bacino fluviale del Tanaro di cui Alessandria è capofila all’interno del progetto di Coesione Territoriale – ha detto Gianfranco Cuttica di Revigliasco, sindaco in carica. Non posso che manifestare tutta la mia soddisfazione nel veder concretizzarsi un piano che, attraverso la creazione di una rete digitale integrata di vasta applicazione, dalla raccolta rifiuti al controllo della sicurezza pubblica e ambientale, dalla ricarica elettrica di auto e bici al wi-fi per le aziende, dai pannelli informativi alla lettura dei contatori dell’acqua, porta la nostra comunità ad un futuro di respiro europeo, con importanti ricadute sull’economia del territorio: basti pensare alle possibilità di rilancio offerte da un sistema così avanzato ai comparti del turismo, dell’industria green o delle energie rinnovabili”.

Di parere opposto il candidato sindaco del centro sinistra Giorgio Abonante da consigliere comunale del Partito democratico si è scagliato più volte contro le decisioni del Gruppo Amag sulla Smart city. “Il primo progetto passò in consiglio comunale a metà del 2020 – ha detto Abonante al ‘La Stampa’ -, poi l’hanno revocato in autotutela perché c’era qualcosa che non convinceva neanche loro. Si parla di illuminazione? Bene ma lo sanno che ci sono vie ancora completamente al buio? E sul modello di raccolta non hanno fatto nulla per cinque anni, e adesso a due mesi dalle elezioni vogliono stravolgere tutto”. Insomma per Abonante non sarà in cima alla lista delle cose da fare.

Il retroporto di Genova e il porto secco di Alessandria

Un argomento che terrà banco durante la prossima campagna elettorale di Alessandria riguarda il progetto sul retroporto di Genova. La crisi di spazi del porto di Genova impedisce l’allargamento di uno dei porti più importanti del Mediterraneo e l’espansione nelle immediate vicinanze delle banchine. Una soluzione è arrivata gli “Stati Generali della Logistica del Nord-Ovest” è la realizzazione di un “dry port”, un “porto secco” altamente informatizzato nell’area del Basso Piemonte e Lombardia. Il piano di crescita del porto di Genova prevede di arrivare nell’arco di pochi anni a superare i quattro milioni di teu (unità di misura del container pari a un pezzo da venti piedi).

Con le infrastrutture attuali la crescita dei volumi sarebbe assolutamente ingestibile e finirebbe per soffocare il territorio di tir e container. La Fondazione SLALA propone di creare una grande area retroportuale nel Basso Piemonte, che possa decongestionare i porti liguri e i sistemi autostradale e ferroviario. In questo modo sarebbe sostenibile una crescita dei volumi, invertendo una spirale negativa che oggi impedisce una vera concorrenza ai porti del Nord Europa e che costa addirittura al sistema portuale ligure 900mila container di merce destinata al polo produttivo del Nord Ovest italiano, ma movimentata nei porti del Nord Europa.

I sondaggi: in testa il centro destra

Lo scorso 7 aprile l’Istituto Noto ha realizzato un sondaggio relativo alle elezioni amministrative che si terranno ad Alessandria il prossimo giugno. Il candidato preferito dai cittadini sarebbe Gianfranco Cuttica di Revigliasco con il 49/52% (che potrebbe vincere al primo turno), a seguire Giorgio Abonante – 32-36%, poi Giovanni Barosini – 12/16% e infine Vincenzo Costantino – 0/2%. Diverso il risultato di Bimedia in data 23 marzo, che vede sempre in testa Gianfranco Cuttica di Revigliasco ma con il 43,2%, a seguire Giorgio Abonante con il 40,8% e Giovanni Barosini all’9,8%. In questo caso, un ballottaggio tra Cuttica di Revigliasco e Abonante sembrerebbe essere inevitabile.

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