Magistratura Indipendente in testa nel Cdc dell’Anm, ma senza maggioranza. Chi sono i candidati più votati e le ipotesi sulla presidenza
Le elezioni per il rinnovo del Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati si sono concluse con la vittoria di Magistratura Indipendente, che ha ottenuto il maggior numero di voti e 11 seggi. Un esito che, tuttavia, non garantisce una maggioranza autonoma. Seguono Area con 9 seggi, Unicost con 8, Magistratura Democratica con 6 e Articolo Centouno con 2.
Con questi numeri, le correnti progressiste (Area e Magistratura Democratica) controllano insieme 15 seggi, una posizione di forza che potrebbe condizionare la scelta del nuovo presidente dell’Anm e della giunta esecutiva centrale. L’elezione dei vertici è prevista per l’8 febbraio, quando i 36 membri del nuovo Cdc si riuniranno per la prima volta.
IL CONTESTO POLITICO E LA SFIDA DELLA RIFORMA
Le elezioni si sono svolte in un momento di forte tensione tra magistratura e governo, con la riforma costituzionale della separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri al centro del dibattito. La riforma del Csm e l’istituzione dell’Alta Corte disciplinare rappresentano altri temi caldi che il nuovo Cdc dovrà affrontare.
L’Anm ha già programmato uno sciopero per il 27 febbraio contro la modifica della Costituzione, segnale di un forte dissenso interno alla magistratura rispetto alla linea del governo.
I CANDIDATI PIU’ VOTATI E LE IPOTESI SULLA PRESIDENZA
Tra i più votati figurano Giuseppe Tango (688 preferenze), giudice del lavoro a Palermo, e Antonio D’Amato (652), procuratore della Repubblica di Messina, entrambi di Magistratura Indipendente. Tuttavia, il risultato elettorale non garantisce automaticamente la presidenza a un esponente di MI: gli equilibri tra le varie correnti e le possibili alleanze saranno decisivi.
L’ipotesi di una giunta unitaria, simile a quella uscente, resta sul tavolo. In questo scenario, la presidenza potrebbe essere affidata a un candidato di una delle quattro principali liste, con una possibile rotazione del ruolo nel tempo. Se invece prevarranno divisioni, la maggioranza progressista potrebbe imporre un proprio candidato, con Unicost a giocare un ruolo chiave nella mediazione.
GLI ELETTI NEL NUOVO CDC
Ecco la distribuzione dei seggi e alcuni degli eletti più votati:
•Magistratura Indipendente (11 seggi): oltre a Tango e D’Amato (nella foto), entrano nel Cdc Chiara Salvatori (Roma), Mariachiara Lionella Vanini (Milano), Gerardo Giuliano (Napoli), Stefano Ammendola (Milano), Cesare Parodi (Torino), Domenico Armaleo (Messina), Giulio Caprarola (Treviso), Paola Ciriaco (Catanzaro), Romina Incutti (Kosovo Specialist Chambers).
•Area (9 seggi): tra gli eletti Rocco Gustavo Maruotti (Rieti), Paola Cervo (Napoli), Emilia Conforti (Roma), Antonio Diella (Foggia), Ida Teresi (Napoli), Chiara Valori (Milano), Gianna Manca (Brindisi), Andrea Vacca (Cagliari), Domenico Pellegrini (Genova).
•Unicost (8 seggi): Marcello De Chiara (Napoli), Monica Mastrandrea (Torino), Dora Bonifacio (Catania), Marinella Graziano (Santa Maria Capua Vetere), Paola Cesaroni (Bari), Gaspare Sturzo (Cassazione), Giuseppe Amato (Reggio Calabria), Domenico Canosa (L’Aquila).
•Magistratura Democratica (6 seggi): Sergio Rossetti (Milano), Stefano Celli (Rimini), Marco Patarnello (Cassazione), Rachele Monfredi (Palermo), Leonardo Lesti (Milano), Giulia Marzia Locati (Torino).
•Articolo Centouno (2 seggi): Andrea Reale (Ragusa) e Natalia Ceccarelli (Napoli).