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Tutti gli errori del Governo sul dossier Aspi, secondo Il Domani

Tpl

Il quotidiano, da poco in edicola, di Stefano Feltri (edito da Carlo De Benedetti) punta un faro su tutti gli errori del Governo Conte nella gestione del dossier Aspi. La minaccia di revoca? Un’arma spuntata

In un retroscena molto informato, Il Domani, quotidiano diretto da Stefano Feltri (fino al 2019 vice direttore del Fatto Quotidiano) getta un faro sui tanti errori, molti dei quali grossolani, che il Governo Conte avrebbe commesso nella gestione del delicato dossier Aspi, all’indomani del crollo del ponte Morandi sul Polcevera, a Genova. Errori che avrebbero portato anche a divisioni ed attriti all’interno dell’esecutivo.

Secondo Giorgio Meletti, autore dell’articolo, ad oltre due anni dai fatti, la minaccia di revoca delle concessioni da parte del Governo sarebbe un’arma quantomeno spuntata. “Evocarla come strumento di pressione rende sempre più debole la posizione del governo”. Un risultato che Meletti definisce “paradossale”.

Tutti gli errori del Governo sul dossier Aspi

Ci sono poi gli scivoloni che singoli ministri, De Micheli e Gultieri, che avrebbero fortemente indisposto il premier Conte. In particolare il quotidiano spiega che venga giudicato severamente il fatto di aver scritto nell’accordo “non sussistono le condizioni per formulare nei confronti de concessionario ulteriori contestazioni di inadempimento”. Una formula che indebolisce fortemente la posizione del Governo nella trattativa.

Inoltre l’articolo spiega come la prospettiva di far comprare Aspi a CDP sarebbe fortemente in salita, anche per il ruolo che Cassa Depositi e Prestiti sta svolgendo nell’intera operazione rispetto all’Esecutivo. “Laddove l’accordo di luglio contempla la vendita a CDP come contropartita nella transazione tra Atlantia e il Governo – scrive Giorgio Meletti sul quotidiano di Carlo De Benedetti – si rischia che a Bruxelles torni in discussione la natura privata della stessa CDP, un capolavoro teologico con cui l’allora ministro Giulio Tremonti riuscì a escludere dal computo del debito pubblico italiano le centinaia di miliardi di risparmio postale in pancia all’istituto”.

Gli accertamenti di Consob sui Ministri

E poi l’ultima tegola per il premier: la decisione di Consob di avviare un accertamento per una presunta turbativa dei mercati su Stefano Patuanelli e Paola De Micheli, rei di aver dichiarato intorno alle 13 di giovedi che la revoca della concessione sarebbe stata “più probabile”, viste le trattative in stallo. Dichiarazioni che hanno portato alla sospensione per eccesso di ribasso del titolo di Atlantia, holding che controlla Aspi.

 

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