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Auto, chi c’è nell’alleanza delle regioni contrarie al bando dei motori endotermici

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Nata in Europa una alleanza per posticipare lo stop alla produzione dei motori a combustione. L’assessore alle Attività produttive lombardo Guido Guidesi nominato vice presidente: “Chiediamo piena ‘neutralità tecnologica’ al fine di raggiungere gli obiettivi ambientali prefissati tutelando aziende e occupazione”

Lombardia capofila nella neonata Alleanza tra regioni europei che, stante il silenzio dei Paesi membri, vogliono chiedere a Bruxelles di rivedere il bando alla vendita di auto endotermiche per il 2035. Numero 2 della cordata, infatti, l’assessore lombardo alle Attività produttive, Guido Guidesi, nominato vice presidente: “A nostro avviso – ha annunciato – corriamo tre grandi rischi. Il primo: le imprese della componentistica potrebbero non riuscire a convertirsi, con gli effetti che possiamo immaginare sull’occupazione in Lombardia, pensiamo anche solo alle piccole imprese a servizio dei grandi marchi. Il secondo è che il mondo delle, costose, auto elettriche escluda una fetta importanti di cittadini dalla possibilità di acquistare un’automobile. Il terzo è economico, strategico, produttivo e industriale, consegnando ad altri competitor extra europei un settore che abbiamo presidiato con non pochi sacrifici”.

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Battezzata al termine di una riunione che si è svolta nella città tedesca di Lipsia, l’alleanza vede aderire 28 zone altamente industriali altamente preoccupate per le ricadute occupazionali di un passaggio dall’uso di fonti fossili per la circolazione all’elettrico che ritengono forzato e che corre il rischio di favorire le concorrenti cinesi che, è noto, sul tema di mobilità elettrica sono assai più avanti delle industrie europee.

 

LE RICHIESTE DELLE REGIONI

In particolare, l’Alleanza a sostegno dei motori endotermici chiede a Bruxelles di “creare un meccanismo europeo a sostegno di una transizione giusta, equa e riuscita per le Regioni”, di “valutare dettagliatamente l’impatto territoriale della trasformazione del settore sul territorio”; di “sostenere riqualificazione e aggiornamento delle competenze della forza lavoro” per evitare perdite occupazionali; di “prevedere flessibilità sugli aiuti di Stato” o di supportare “le Regioni per creare una rete di ricarica accessibile al pubblico che favorisca la diffusione dei veicoli elettrici”. Come si vede, dunque, pur battendosi a favore degli endotermici, l’Alleanza non ha preclusioni sulle auto elettriche.

IN ITALIA TAVOLO TRIMESTRALE COL MONDO AUTO

Intanto, il ministro dell’Industria e del made in Italy Adolfo Urso ha rilanciato il tavolo sull’automotive, proprio per affrontare i temi della transizione ecologica che potrebbero creare disoccupazione: “Ho dato disposizione di riconvocarlo il 5 dicembre, tra venti giorni, in modo da presentarci a questo tavolo con tutti gli attori industriali, produttivi, sociali, sindacali e le aziende principali, per confrontarci con il sistema sociale e produttivo su quali sono gli strumenti che dovremo realizzare in Europa e a livello nazionale per meglio affrontar questa fase della transizione ecologica”, ha annunciato al Festival Città Impresa di Bergamo. Si tratterà di un vertice con tutti i protagonisti della filiera che seguirà passo-passo l’evolversi della situazione: “Mi impegno a riconvocare il tavolo ogni tre mesi”, ha difatti aggiunto.

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