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Aziende in crisi, come si muove il governo per tutelare i lavoratori

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Niente pagamento delle quote di accantonamento per il Tfr e possibilità di usufruire del trattamento di integrazione salariale: i nuovi aiuti per le aziende in crisi

Sarà una estate calda, questa, per i ministri del Lavoro e dello Sviluppo economico, sulle cui scrivanie si moltiplicano le vertenze e le aziende in crisi. Per questo, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando, ha approvato misure urgenti a tutela dei lavoratori .

TUTTI GLI AIUTI PER LE AZIENDE IN CRISI

Anzitutto, la novella prevede l’esonero quote Tfr. La proposta normativa consente alle imprese in procedura fallimentare o in amministrazione straordinaria, che richiedono dal 1° luglio al 31 dicembre 2021 il trattamento straordinario di integrazione salariale, la possibilità di essere esonerate dal pagamento delle quote di accantonamento del Tfr relative alla retribuzione persa a seguito della riduzione oraria o sospensione dal lavoro e dal cosiddetto contributo di licenziamento. Si tratta di una estensione dell’efficacia della misura di cui all’articolo 43-bis del decreto-legge n. 109/2018.

Ma si è fatto anche oltre disponendo, in via eccezionale, per le imprese con un numero di lavoratori dipendenti non inferiore a mille che gestiscono almeno uno stabilimento industriale di interesse strategico nazionale, la concessione del trattamento di integrazione salariale di cui all’articolo 8, comma 1 del decreto 22 marzo 2021, n. 41, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 maggio 20221, n. 69, per una durata massima di ulteriori tredici settimane fruibili fino al 31 dicembre 2021.

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