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Bonus psicologo, cos’è e perché il governo si è incartato da solo
Dopo oltre undici mesi il bonus psicologo 2023 ancora non è operativo, nonostante gli impegni del ministro Schillaci e il pressing di Fedez e il parlamentare Filippo Sensi. Da cosa dipende lo stallo e tutte le novità
C’è chi conta i giorni: 315, oggi, dall’approvazione nella scorsa legge di bilancio del bonus psicologo. E c’è chi lancia petizioni online, con oltre 300 mila firme raccolte in pochi giorni. Loro due sono il deputato del Pd Filippo Sensi, conosciuto su X come ‘nomfup’, e il cantante Fedez, che può contare su circa 20 milioni di followers sulle varie piattaforme social.
IL PRESSING DI FEDEZ E NOMFUP SUL MINISTRO SCHILLACI
Nomfup e Fedez nelle ultime settimane hanno messo nel mirino il ministro della Salute Schillaci con un obiettivo preciso: l’approvazione dei decreti attuativi necessari a rendere operativi il bonus psicologo 2023, di cui ancora non si è vista l’ombra, e mettere più risorse sulla salute mentale.
Un’operazione a tenaglia, da parte del parlamentare e dell’artista, che si affidano agli strumenti a loro disposizione per esercitare pressione e moral suasion: l’attività parlamentare il primo, l’opinione pubblica il secondo.
PERCHE’ QUESTO RITARDO E DA CHI DIPENDE?
Annunciato per giugno – scriveva il Messaggero il 24 ottobre – il decreto attuativo “era pronto per essere approvato, ma è stato bloccato dai tecnici del ministero dell’Economia su input della Ragioneria dello Stato. Il problema era di natura tecnica e finanziaria: la norma in manovra non era scritta bene e non si capiva se le risorse necessarie fossero a valere sul Fondo sanitario nazionale o da reperire ex novo. Da qui lo stallo continuato fino ad oggi”.
I soggetti coinvolti nel via libera ai decreti attuativi del bonus sono il Ministero della Salute e il Mef con l’intesa in Conferenza delle regioni. Il decreto dovrà definire i criteri di accesso al contributo, l’entità dello stesso e i requisiti anche reddituali, le modalità di presentazione della domanda.
QUANTO VALE IL BONUS PSICOLOGO? FORCING PER AUMENTARE LE RISORSE
Il bonus psicologo con l’ultima manovra economica è diventato permanente, salendo da 600 a 1.500 euro con Isee fino a 50.000 euro. Complessivamente vale 5 milioni di euro per il 2023 e 8 milioni dal 2024, una cifra decisamente inferiore rispetto al 2022 quando i milioni erano 25. Si ragiona in Parlamento se attraverso emendamenti al Decreto Anticipi, in discussione insieme alla manovra economica, sia possibile aumentare il plafond. Le richieste arrivano non solo dalle opposizioni. Forza Italia ha chiesto 10 milioni in più per il 2023 e 40 milioni dal 20’24. Dagli ambienti di governo, però, hanno fatto già sapere che difficilmente saranno accolte modifiche onerose al provvedimento.
QUANTE SONO STATE LE DOMANDE NEL 2022?
Nel 2022 c’era stato un boom di domande, 395 mila, e lo stanziamento previsto aveva permesso di accoglierne solo 41.657 (il 10,5%). Tuttavia una percentuale dei bonus richiesti lo scorso anno non sono stati utilizzati, determinando così la decadenza dei rispettivi contributi che sono tornati a far parte del fondo e aggiornando di conseguenza la graduatoria dei beneficiari. Il 70% delle richieste riguardavano donne, il 60% era under 35.
COS’E’ IL BONUS PSICOLOGO E CHI NE HA DIRITTO
Inserito nel Milleproroghe 2022, il bonus psicologo – come detto – è diventata una misura strutturale con la Legge di Bilancio 2023, la prima targata governo Meloni. Consiste in un contributo pubblico grazie al quale i beneficiari possono pagare un ciclo di sedute di psicoterapia.
L’incentivo prevede una graduatoria, stilata sulla base del requisito reddituale e dell’ordine di arrivo delle richieste. Il bonus deve essere utilizzato entro 180 giorni, attivando la procedura per le prenotazioni delle sedute. Possono accedere al contributo le persone che si trovano in una condizione di stress, ansia, depressione e fragilità e che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico.
LE RASSICURAZIONI DEL MINISTRO SCHILLACI
“Da più di un mese ci stiamo lavorando, ci sono stati problemi di tipo amministrativo burocratico, adesso è in dirittura d’arrivo” ha ripetuto più volte Schillaci, tra giovedì e venerdì, ai giornalisti che lo incalzavano. “In due giorni la risolviamo” aveva azzardato ai microfoni di Fanpage.it. Affermazione rilanciata dallo stesso Filippo Sensi sui social.
Sono già passati 3 giorni da questo impegno preso da Schillaci, dovevano essere 2 (parola di ministro). Noi aspettiamo eh, fossero solo 3: sono in realtà 313 dalla approvazione della scorsa finanziaria e ancora niente decreti attuativi x il bonus psicologo (grazie @billecimarco) pic.twitter.com/X24vd4nTKO
— nomfup (@nomfup) November 10, 2023
LA RISPOSTA DEL MINISTRO ALLA FONDAZIONE FEDEZ
Secondo quanto riportato dalla Fondazione Fedez, nella lettera ricevuta tramite il capo Gabinetto del Ministero è stato confermato che nei prossimi giorni, in collaborazione con il ministro dell’Economia, verrà varato il decreto attuativo per il bonus psicologo 2023. “Questo significa che finalmente i fondi necessari saranno sbloccati, rispondendo alle legittime richieste della cittadinanza”, si legge nella nota della Fondazione del rapper.
Nella stessa comunicazione, “il Ministero ha sottolineato gli sforzi compiuti per migliorare la situazione della salute mentale nel Paese. Tuttavia – spiega ancora la Fondazione – alla luce delle informazioni che abbiamo a disposizione e dei confronti con organizzazioni pubbliche attive nel campo della salute mentale, emerge che la realtà non è esattamente questa e che occorre un impegno ancora maggiore affinché queste promesse si traducano in azioni concrete. Pertanto, continueremo a vigilare e a lavorare instancabilmente per assicurarci che le parole non rimangano soltanto dichiarazioni di intenti. Presto presenteremo ulteriori dettagli sulle questioni che richiedono ancora interventi e azioni immediate”.
NON SOLO IL DECRETO ATTUATIVO, ECCO L’ITER COMPLETO
Lo scorso anno il decreto attuativo del bonus psicologo fu pubblicato sulla Gazzetta ufficiale a fine maggio. L’altro tema è che l’iter per la presentazione delle domande non si esaurisce con l’approvazione del decreto attuativo. Sono previsti infatti altri passaggi. L’Inps e il Ministero della Salute devono indicare la data a partire dalla quale sarà possibile presentare le domande. A conclusione di questo periodo, 60 giorni, l’Inps deve redigere le graduatorie e individuare i beneficiari. A seguire sempre l’Inps comunica ai beneficiari l’accoglimento della domanda, e nel frattempo le Regioni devono autorizzare l’Istituto di previdenza a corrispondere gli importi relativi al beneficio.
COSA STA FACENDO IL GOVERNO PER LA SALUTE MENTALE
“Dopo un paio di mesi dal mio ingresso al ministero – ha spiegato venerdì Schillaci su Corriere.it – abbiamo istituito un tavolo di lavoro sulla salute mentale, con tutta una serie di sottogruppi di lavoro che stanno lavorando molto bene, a breve concluderanno i loro lavori. Credo però che occorra intervenire, anche a livello della prevenzione. È un argomento che non può diventare un tabù: bisogna combattere lo stigma, bisogna avere anche delle persone visibili e in grado di portare un messaggio positivo su questo”.
“Penso – ha proseguito il ministro – che anche questo è un argomento che andrebbe trattato dalla scuola, non solo dall’adolescenza. L’idea che ci siamo fatti è quella di avere un’ora e mezza, già dalle scuole elementari di cosiddetta educazione sanitaria, nel quale possiamo insegnare i corretti stili di vita, fare prevenzione nel campo psicologico e anche per quello che riguarda poi le malattie anche oncologiche”.