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Brunetta e Gelmini lasciano Forza Italia. Il prezzo pagato da Berlusconi per aver assecondato Salvini

Brunetta Gelmini Forza Italia

Il J’Accuse dei due forzisti: “FI ha tradito se stessa”. Gelmini: “Quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati”. Pochi istanti fa Brunetta ha comunicato che lascerà Forza Italia

Forza Italia perde due volti storici, entrambi ministri nel governo di Mario Draghi cui proprio Silvio Berlusconi ha staccato la spina, finendo col mettere in ombra perfino i capricci pentastellati. Renato Brunetta, al vertice del dicastero per la PA, ha atteso questa mattina per comunicare la sua decisione: “Non sono io che lascio, ma è Forza Italia, o meglio quel che ne è rimasto, che ha lasciato se stessa e ha rinnegato la sua storia. Non votando la fiducia a Mario Draghi, il mio partito ha deviato dai valori fondanti della sua cultura: l’europeismo, l’atlantismo, il liberalismo, l’economia sociale di mercato, l’equità. I cardini della storia gloriosa del Partito popolare europeo, a cui mi onoro di essere iscritto, integralmente recepiti nell’agenda Draghi e nel pragmatismo visionario del Pnrr”.

BRUNETTA LASCIANDO FORZA ITALIA: “SERVE NUOVA UNIONE REPUBBLICANA EUROATLANTICA”

“Io non cambio, è Forza Italia che è cambiata”, ribadisce l’ex azzurro che poi aggiunge: “Mi batterò ora perché la sua cultura, i suoi valori e le sue migliori energie liberali e moderate non vadano perduti e confluiscano in un’unione repubblicana, saldamente ancorata all’euroatlantismo. Perché dobbiamo contrastare la deriva di un sistema politico privo degli anticorpi per emanciparsi dal populismo e dall’estremismo, piegato a chi lavora per modificare gli equilibri geopolitici, anche indebolendo l’alleanza occidentale a sostegno dell’Ucraina”.

GELMINI: “NON POSSO RESTARE UN ISTANTE IN PIU'”

“Questa Forza Italia non è il movimento politico in cui ho militato per quasi venticinque anni: non posso restare un minuto di più in questo partito”, aveva affermato in una nota già ieri Mariastella Gelmini, ministro per gli Affari regionali e le autonomie, aggiungendo che “Forza Italia ha definitivamente voltato le spalle agli italiani, alle famiglie, alle imprese, ai ceti produttivi e alla sua storia, e ha ceduto lo scettro a Matteo Salvini”.

Ieri, mentre la maggioranza di governo si sfarinava, i cronisti parlamentari avevano comunque avuto modo di assistere, nell’aula di Palazzo Madama, alla lite tra Gelmini e la senatrice Licia Ronzulli, la consigliera preferita dal Cavaliere, con la ministra che rimproverava le responsabilità di FI nell’aver mandato a casa il premier e  Ronzulli che le urlava dietro: “Mariastella prenditi uno Xanax”.

 

“Ho ascoltato gli interventi in Aula della Lega e di Forza Italia, – ha spiegato Gelmini – apprendendo la volontà di non votare la fiducia al governo (esattamente quello che ha fatto il Movimento 5 Stelle giovedì scorso). In un momento drammatico per la vita del Paese – argomenta la ministra – mentre nel cuore dell’Europa infuria la guerra e nel pieno vortice di una crisi senza precedenti, una forza politica europeista, atlantista, liberale e popolare oggi avrebbe scelto di stare, senza se e senza ma, dalla parte di Mario Draghi”. “Se i danni prodotti al Paese dalle convulsioni del Movimento 5 Stelle erano scontati – ha proseguito la ministra – mai avrei immaginato che il centrodestra di governo sarebbe riuscito nella missione, quasi impossibile, di sfilare a Conte la responsabilità della crisi: non era facile, ma quando a dettare la linea è una Lega a trazione populista, preoccupata unicamente di inseguire Giorgia Meloni, questi sono i risultati”.

 

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