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Brunetti: ecco perché il centrodestra ha vinto le regionali del Molise

brunetti di spin factor

Intervista a Tiberio Brunetti, fondatore di Spin Factor (società di consulenza strategica politica e istituzionale del gruppo Vis Factor)

Rispetto a quella di 5 anni fa, questa campagna è stata una passeggiata di salute”. Tiberio Brunetti, fondatore di Spin Factor, società di consulenza strategica politica e istituzionale del gruppo Vis Factor che detiene un vero e proprio record di campagne elettorali vinte (91% su oltre 100 affrontate dal 2018 ad oggi), commenta l’ultima fatica alle regionali in Molise in cui la sua società, neppure a dirlo, ha ideato e coordinato la campagna di posizionamento e comunicazione di Francesco Roberti, eletto con oltre il 63% delle preferenze.

Le regionali in Molise 2018 sono state il vostro primo caso di successo. Nessuno si aspettava la vittoria del centrodestra. Alle politiche del mese precedente i 5 Stelle avevano raccolto il 15% in più rispetto al centrodestra, mentre il primo sondaggio per le regionali li dava avanti di 24 punti.

La nostra era una piccola agenzia, avevamo iniziato pochi mesi prima con le elezioni politiche. Mi chiamò Aldo Patriciello, cercava un’agenzia per un’impresa disperata. Il candidato presidente Donato Toma scelse noi, avevamo 28 giorni di tempo, prendere o lasciare. All’epoca avevo un figlio di un anno e il mio matrimonio dopo 4 mesi: capii, però, che quella era l’occasione che ci serviva. Mi trasferii a Campobasso per tutta la durata della campagna elettorale. Vincemmo di 5 punti. Da quel momento per Spin Factor cambiò tutto.

Quanto incidono la strategia e la comunicazione su una campagna elettorale?

Ogni campagna è una storia a sé. In quella di 5 anni fa fu determinante, in questa abbiamo avuto più una funzione di posizionamento e accompagnamento, il risultato era già delineato. Il problema è un altro: noi abbiamo due grandi responsabilità. La prima è contribuire, poco o molto, all’elezione di un amministratore pubblico che dovrà decidere la sorte dei propri concittadini. La seconda è coinvolgere la cittadinanza ad andare alle urne. Sulla seconda, purtroppo, spesso per rassicurare i committenti, tendiamo a creare campagne che restano nella bolla di chi si interessa alla politica, quando invece dovremmo pensare al mondo fuori dalla bolla. Sulla prima le posso dire che oggi sono molto di più le campagne che rifiutiamo rispetto a quelle che accettiamo. Non c’è sempre grande qualità, mettiamola così.

In Molise ha vinto per la prima volta una coalizione di centrodestra allargata anche al centro, con il sostegno di Italia Viva e Azione

Pinuccio Tatarella diceva che in Italia c’è un’area vasta maggioritaria nella popolazione italiana che si riconosce nei valori del centrodestra. Il tema di fondo è la credibilità del candidato, del partito o della coalizione. C’è da dire che in questo contesto, con un centrosinistra così frammentato, il centrodestra, stretto o largo, vince a prescindere. C’è anche da dire che la Meloni fino ad oggi non ne sta sbagliando una e questo, al momento, rafforza Governo e coalizione.

C’è un grande tema legato all’affluenza che cala progressivamente. Bisogna cambiare la legge elettorale?

Su questo più prosaicamente credo che il tema sia cambiare il metodo di voto. La rivoluzione digitale ha cambiato tutto del nostro modo di vivere. Possiamo prenotare viaggi, fare colloqui di lavoro, inviare documenti certificati tramite sistemi digitali. Possiamo fare tutto, tranne votare alle elezioni. L’insieme stesso di atti di dover recuperare la scheda elettorale, andare in una scuola, fare la fila, prendere una scheda spesso enorme da ripiegare e riporre in una scatola sono per larga parte della popolazione cose fuori dal mondo. Vota meno gente, ma la delega agli eletti è sempre la stessa, il potere è inalterato. Parlare di legge elettorale non è la soluzione. La soluzione è rendere il voto più prossimo. Mettendo i seggi anche nei luoghi dove c’è concentrazione di persone e andando verso il voto digitale. E’ l’unica soluzione, il resto è fuffa.

 

– Leggi anche: Vis Factor: a Roma nasce il nuovo polo del posizionamento strategico, delle relazioni istituzionali e della comunicazione integrata



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