Primi migranti verso l'Albania, in base al progetto fortemente voluto dalla premier Giorgia Meloni. Sono…
Bye bye sovranismo, la tela di Giorgia arriva fino a Super Mario (Draghi)
C’è sintonia tra la premier e gli industriali. La “prima” di Meloni all’assemblea di Confindustria è un’investitura che viene poi suggellata dall’incontro a Palazzo Chigi con Mario Draghi e il sovranismo va in soffitta
C’è un nuovo asse nel Paese per chi non se ne fosse accorto. Lo segnalano i quotidiani. E’ quello tra Giorgia Meloni e Confindustria. L’obiettivo è dire stop, come scrive la Stampa in prima pagina, al green deal. Tutto questo, come riporta il Quotidiano Nazionale è “un’asse della crescita” che il Messaggero spiega così: “la transizione verde è autolesionista e va cambiata” è la promessa del leader di Fdi.
IL SOVRANISMO VA IN SOFFITTA
Ma quello che appare evidente, dopo la “prima volta” di Giorgia Meloni all’Assemblea di Confindustria è che la premier ha messo in soffitta il sovranismo, lo scrive Lina Palmenrini sul Sole24Ore: “Nella giornata di ieri è stato chiaro quale sia il limite del sovranismo. Nel senso che sia nella relazione del presidente di Confindustria Orsini, sia nell’intervento di Meloni – sempre all’assemblea degli imprenditori – e poi anche nell’incontro a Palazzo Chigi tra la premier e Draghi, non si sono mai allontanati i destini italiani da quelli europei. In sostanza, nelle riflessioni fatte sulle questioni vitali per il Paese, non si è separato l’interesse nazionale dalle sorti dell’Unione”.
ECCO L’UNDERDOG, MELONI STUPISCE E CONVINCE
Già quell’Unione in cui l’Italia adesso ha un ruolo di primo piano e grazie anche alla tela costruita dal premier italiano. E’ Monica Guerzoni sul Corriere della Sera a sottolineare nella sua cronaca come l’appuntamento di ieri fosse importante e che fosse stato costruito per dare proprio l’immagine di una “nuova” Meloni. “Un intervento costruito, sin dalle prime battute – scrive la giornalista di via Solferino – anche per strappare gli applausi dei vertici e della platea di Confindustria. Giorgia Meloni si rivolge alle imprese e rispolvera l’immagine dell’underdog, lo sfavorito che stupisce e vince: «Avete saputo dimostrare nelle difficoltà le capacità del tessuto produttivo, smentendo i pronostici. Fatemi dire, da chi è abituato a essere sottovalutato…». Insomma davanti agli imprenditori come scrive il Foglio la premier ha “offerto il suo miglior discorso” con tanto pragmatismo.
E LA SUA TELA ARRIVA FINO A MARIO DRAGHI
Un pragmatismo che arriva fino a Mario Draghi che ieri ha rimesso piedi a Palazzo Chigi dopo due anni invitato proprio dalla leader di Fdi che lo aveva già invocato nel suo intervento in Confindustria. Un faccia a faccia che segna come scrive Repubblica un “disgelo” e Libero semplifica con “un vertice scaccia chiacchiere”. Un incontro che serve anche a dare respiro alla Meloni che i media descrivono (sarà vero?) come asserragliata in un bunker. E così Simone Canettieri sul Foglio racconta la ‘trasformazione’ della premier. “Meloni al termine del caffè con il suo ospite fa sapere di essere d’accordo nel merito con tutto il rapporto draghiano.
In particolare: maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie – dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni. E poi certo ambiente e transizione ecologica. Punto importante: la possibilità di un nuovo debito comune per affrontare queste sfide. Meloni e Draghi “si terranno in contatto”. Chissà se ci sono incarichi internazionali all’orizzonte o sono solo cortesie per gli ospiti”.