Skip to content

Messina (Intesa Sanpaolo): ho sempre sostenuto il Reddito di cittadinanza

Messina Reddito

Cosa ha detto l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo a Massimo Giannini, direttore de La Stampa, all’evento Alfabeto del Futuro su Reddito di cittadinanza e non solo

E’ trascorso circa un mese dall’entrata in carica del governo guidato da Giorgia Meloni e dalla coalizione del centrodestra. Approvata la Manovra, arrivano i primi bilanci dagli addetti ai lavori. Mentre il focus è già spostato sulla questione dei fondi del Pnrr, nei giorni in cui in Italia sono arrivati i funzionari europei a verifica della situazione.

Dell’attualità economica e sociale ha parlato con Massimo Giannini, direttore de La Stampa, Carlo Messina, ad di Intesa Sanpaolo.

MESSINA: OK IL REDDITO DI CITTADINANZA, ORA PENSARE AGLI OCCUPABILI

“Bisogna prendersi cura dei poveri, che oggi sono milioni: è la priorità assoluta per governo e aziende, chiunque abbia una visione e una responsabilità sociale deve fare la propria parte”, avverte Messina.

“Ho sempre sostenuto il Reddito, perché c’è un forte tema di povertà ed equilibrio sociale da tutelare. Ora dobbiamo porre attenzione alla definizione di “occupabili”: se poi non lo sono davvero e non possono avere altre fonti di sostentamento si rischiano davvero forti tensioni sociali”.

Nei mesi scorsi le critiche alla misura simbolo del Movimento 5 Stelle riguardavano più che altro la seconda fase dell’operatività del Reddito. “Rispetto agli occupabili è giusto fare una riflessione: è ovviamente meglio offrire un lavoro che un sussidio, ma bisogna capire chi davvero sia in condizioni di età e formazione tali da divenire occupato”, chiarisce sul punto l’amministratore delegato di Intesa Sanpaolo.

IL CONTESTO

Al netto di queste avvertenze, l’Italia vista da Messina è un Paese solido e strutturato. I prossimi mesi, fino alla primavera, saranno chiave per operare bene in un contesto ancora di guerra e di crisi dei prezzi. “E al rialzo dei prezzi energetici aggiungo quelli alimentari: oggi anche chi guadagna 2 mila euro lordi al mese deve fare sacrifici”, avverte Messina sul punto. Sostenendo peraltro che il picco è raggiunto.

Ma l’orizzonte è positivo. “In Europa uno scenario di ripresa potremmo vederlo dalla seconda metà del 2023 e certamente nel 2024. La mia visione non è affatto pessimistica, la crescita del mondo è prevista al 2% nel 2023 e al 3% nel 2024”, proietta. “Teniamo presente che sui conti correnti del nostro istituto si svolge gran parte delle transazioni del Paese: al momento non vediamo segni di recessione, ma solo di rallentamento”.

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su