Elezioni Coni, conto alla rovescia per le ultime candidature, l’attesa è tutta per un possibile ritorno di Carraro. Ma Abodi frena: la tagliola dei tre mandati varrebbe pure per lui. Intanto si allunga la lista dei candidati
Mancano poco più di 24 ore alla chiusura delle candidature per la presidenza del Coni, eppure il clima intorno a Palazzo H è di generale attesa, come se dovesse ancora accadere qualcosa di decisivo.
Quel qualcosa è l’ennesima discesa in campo di Franco Carraro, già presidente del Coni per tre mandati. Il quale, scongiurata la tagliola e terminata la riflessione, potrebbe segnare la più clamorosa delle carrambate.
CARRARO SÌ, CARRARO NO
Il che lo renderebbe incandidabile, s’affretta a ricordare Abodi, con tanto di lettera su carta intestata di Palazzo Chigi, che sbarra la strada all’ex ministro e sindaco di Roma. Del resto, era proprio il limite dei tre mandati l’ostacolo alla ricandidatura del presidente uscente.
Ma secondo alcuni il via libera potrebbe arrivare comunque, poiché l’ultima presidenza Carraro – guidò il Comitato olimpico dal 1978 al 1987 – è precedente alla riforma del 2004.
In ogni caso, sarà la commissione elettorale nazionale del Coni formata dai dirigenti Alvio La Face, Alessandro Cherubini e Michele Signorini a valutare, sottolinea frattanto Malagò.
CORSA A DUE O CORSA A TRE?
Fatto sta che nessuno dei nomi emersi fin qui scalda gli animi dei grandi elettori e il consenso di ciascun candidato non sembra spingersi molto al di là della cerchia dei proponenti. Un paradosso, se si pensa al campo larghissimo unitosi a Genova per sostenere Silvia Salis, che proprio dal Coni proviene.
Da un lato c’è Buonfiglio, bollato da molti come un Malagò-bis e per questo rigettato – benché rimanga il favorito – da chi chiede discontinuità. Dall’altro Pancalli, anche se l’imprimatur di Abodi fa storcere il naso a chi pretende indipendenza dalla politica.
Ma Carraro potrebbe sparigliare le carte: viene percepito come un pacificatore con una lunghissima esperienza, un “presidente di mestiere” che potrebbe sanare le spaccature interne e gettare un ponte verso la politica mantenendo il Coni autonomo. Qualora la sua candidatura venisse ammessa, si prospetterebbe una corsa a tre, con nuovi equilibri tutti da definire.
GLI ALTRI CANDIDATI: THERMES, MACCHIAROLA, CHECCOLI, IANNELLI
Negli ultimi giorni sono poi proliferate le candidature minori, con vari nomi che si sono iscritti alla corsa, accanto agli altri “outsider”.
Al velista Ettore Thermes si sono aggiunti infatti Giuseppe Macchiarola, presidente provinciale del Coni Foggia, l’ex campione di equitazione e presidente Fise Mauro Checcoli, e l’ultimo arrivato, Claudio Iannelli, padre di Giovanni, il ciclista ventiduenne morto in un incidente durante una gara nel 2019, che chiede ostinatamente giustizia.