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Casaleggio non molla Rousseau e sfida il M5s

5 Stelle

Frattura insanabile nel M5s. Casaleggio rilancia Rousseau sfidando i governisti che è pronto a lasciare senza la piattaforma. Tra le novità annunciate il tasto ‘Mi fido’ per legittimare i veri attivisti con un sistema di ‘social recommendation’. E intanto si vocifera di un nuovo movimento con Di Battista…

“Com’è noto, Rousseau sta vivendo un momento difficile”. Ha aperto così Davide Casaleggio l’evento in streaming dal titolo Piano 2020-2021 di Rousseau per rilanciare anche con autofinanziamenti la piattaforma. Il presidente della Casaleggio Associati, si appresta a tappare il buco dei 175 mila euro causato dal mancato versamento del contributo da parte dei parlamentari, lanciando il nuovo logo “Mi fido” e un sistema di autofinanziamento.

‘MI FIDO’, IL NUOVO LIKE DI CASALEGGIO

Durante l’evento, il presidente di Rousseau ha presentato le sue proposte: un sistema di valutazione dei meriti dei 5 Stelle, gli ambasciatori della partecipazione, i Garanti dell’attivismo e il nuovo logo “Mi fido”. “Grazie a un processo dal basso di ‘social recommendation’ da oggi sarà la comunità del Movimento a legittimare attraverso il tasto ‘Mi fido’ i veri attivisti che si sono spesi in questi anni per il M5s, diventando così garanti dell’attivismo”, ha detto Casaleggio.

UNA MINACCIA PER I GOVERNISTI

Dopo quella che lui ritiene la sua esclusione dagli Stati Generali M5s, il figlio di Gianroberto Casaleggio, secondo Repubblica, si vocifera che stia costruendo “il suo personalissimo movimento, magari in tandem con Alessandro Di Battista”. Il che vorrebbe dire portare a una scissione interna e realizzare il peggiore incubo dei “governisti” Vito Crimi e Luigi Di Maio. Non ci sono dichiarazioni ufficiali ma da ieri Casaleggio ha fatto capire che può intraprendere la propria strada portando con sé Rousseau e i suoi iscritti. Crimi, intanto, aveva già messo le mani avanti definendo il nuovo piano di Rousseau un’iniziativa “non concordata”.

IL RILANCIO DI ROUSSEAU CON O SENZA IL MOVIMENTO

Casaleggio ha spiegato che la piattaforma Rousseau offre 22 servizi agli oltre 180 mila iscritti e oltre 2000 eletti, aggiungendo un messaggio agli onorevoli: “Quest’anno avevamo previsto un budget con incassi che non sono arrivati da 175 mila euro ed è per questo che abbiamo definito un piano per il 2021 di progetti e sistemi di autofinanziamento che possa compensare i gravi e mancati introiti previsti”. La cifra che manca nelle casse di Rousseau dimostra che i deputati e i senatori non più disposti a versare i 300 euro mensili previsti dagli accordi del Movimento sono tanti.

LA REAZIONE DI CRIMI

“La piattaforma tecnologica è uno strumento di servizio a supporto dell’azione politica decisa dagli organi del Movimento e per l’esercizio della democrazia diretta. I rapporti con il gestore della piattaforma devono essere regolati da apposito contratto di servizio”, così il capo politico Crimi di fronte all’iniziativa di Casaleggio.

L’ADDIO DI SIRAGUSA

Ieri, oltre alle novità per il rilancio di Rousseau, il M5s è stato scosso anche dall’addio di Elisa Siragusa, la ventisettesima deputata che molla i pentastellati. “I Cinque Stelle hanno venduto l’anima”, ha dichiarato aggiungendo anche: “Sono tante, troppe, le ragioni e le dinamiche che mi hanno portato a questa scelta, ormai inevitabile. Da ultimo, certo, ha influito anche l’apertura di un procedimento disciplinare nei miei confronti da parte dei probiviri, per via della mia posizione sul recente referendum costituzionale”. Siragusa, eletta nella circoscrizione Europa, era stata tra i 5s che avevano votato No al referendum per il taglio dei parlamentari.

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