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Cateno De Luca (candidato alla regione Sicilia) sfida Musumeci a Catania

Sicilia

Tanti nomi noti candidati in Sicilia: da Vittoria Brambilla a Ingroia, da Fascina a Giammanco. A Catania il duello tra De Luca e Musumeci

Sono tanti i big che hanno scelto la Sicilia quale territorio nel quale candidarsi. Tra questi vi sono politici che con l’Isola hanno uno stretto legame come Gabriella Giammanco, candidata alla Camera a Palermo nel collegio uninominale Sicilia 1 – U01, e Carolina Varchi, candidata alla Camera a Palermo nel collegio uninominale Sicilia 1 – U02. Vi sono anche politici che non hanno legami storici con la Sicilia, come Maria Vittoria Brambilla candidata all’uninominale a Gela o Michele Craxi, candidato a Palermo nel collegio U02. Singolare il duello cui assisteranno gli elettori di Marsala (Sicilia 1 – U06) tra Marta Fascina, fidanzata di Berlusconi e candidata con Forza Italia, e l’ex magistrato Antonio Ingroia che proprio a Marsala scende in campo per Italia Sovrana e Popolare, il movimento di Marco Rizzo.

Musumeci contro De Luca: la disfida di Catania

Nel collegio di Catania andrà in scena una sfida interessante tra il presidente dimissionario della Regione Siciliana Nello Musumeci, che corre per la coalizione di centrodestra, e Cateno De Luca (Sud chiama nord), ex sindaco di Messina e candidato anche alla presidenza della Regione Siciliana. I candidati duelleranno direttamente nel collegio uninominale del Senato (Sicilia – U04 Catania) e in maniera indiretta nel collegio plurinominale Sicilia P02 nel quale sono candidati entrambi.

Chi è Cateno De Luca ex “rivoluzionario” di Sicilia

Cateno De Luca è l’ex sindaco di Messina, in carica dal 2018 al 2022, anno in cui rassegna le dimissioni per tentare la scalata alla Regione. De Luca ha iniziato la sua carriera politica nel 2006 quando venne eletto all’Assemblea Regionale Siciliana nelle liste del Movimento per le autonomie di Raffaele Lombardo. Da deputato dell’ARS fece parlare di sé perché inscenò una singolare protesta presentandosi in biancheria intima nel corso di una conferenza stampa a Palazzo dei Normanni poiché non era stato inserito in commissione bilancio. Nel 2012 si è candidato, senza successo, alla presidenza della Regione con il movimento Rivoluzione Siciliana, nato dalle ceneri dell’Mpa. Nel 2018, a capo di una coalizione di sei liste civiche centriste, diviene sindaco di Messina, battendo, con il 65,28% delle preferenze, il candidato di centrodestra Dino Bramanti. De Luca è rimasto in carica come primo cittadino sino al 25 gennaio 2022 quando ha annunciato di voler sfidare Nello Musumeci alla Regione sostenendo di lasciare Messina “in ottime condizioni. Con i conti risanati e il bilancio già trasmesso in consiglio, con i servizi ottimizzati, le partecipate in ordine e una migliore qualità della vita”. Contestualmente alle dimissioni ha nominato suo “successore” il candidato del movimento Sicilia Vera Federico Basile che, grazie al sostegno di De Luca, ha vinto al primo turno. La sua candidatura a Palazzo D’Orleans con il movimento Sud chiama Nord, contestuale alla candidatura al Senato, è in aperto contrasto con l’attuale governatore Musumeci.  “Oltre a essere incapace, è politicamente malato – ha detto De Luca del presidente Musumeci -. Di schizofrenia. Basterebbe mettere in fila i suoi proclami, a partire dall’ultimo comizio del 2017 nella sua Militello in cui disse che non si sarebbe ricandidato, fino alla farsa delle dimissioni, dell’azzeramento”.

Chi è Nello Musumeci, presidente della Regione Siciliana

Sebastiano detto Nello Musumeci è l’attuale presedente, dimissionario, della Regione Siciliana.  Originario di Militello rappresenta la vecchia guardia della destra nell’Isola. Entra in politica da giovanissimo, a soli 15 anni inizia a militare nella Giovane Italia, la formazione giovanile dell’MSI. Trentaduenne diventa segretario dell’MSI di Catania e, successivamente, nel 1994 diventa prima presidente della provincia di Catania (dove resterà per otto anni) con la sola lista del MSI e poi europarlamentare. Segue l’evoluzione del suo partito che, dopo la svolta di Fiuggi nel 1995, diviene Alleanza Nazionale capeggiata da Gianfranco Fini. Nel È uno dei primi della “vecchia guardia” a lasciare AN, nel 2005 fonda Alleanza Siciliana per poi confluire, nel 2008 ne La Destra di Francesco Storace. Nel 2011, per sei mesi, è stato sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nel governo Berlusconi IV. Il biennio 2012 – 2013 è stato provante per Musumeci, sia dal punto di vista politico che personale: prima la sconfitta alle elezioni regionali contro Rosario Crocetta e poi, qualche mese, la morte improvvisa del figlio 30enne Giuseppe. La sua carriera politica non si è fermata e dopo cinque anni di opposizione, nel corso dei quali ha ricoperto il ruolo di Presidente della Commissione antimafia, si è presentato nuovamente alle elezioni regionali con il movimento #DiventeràBellissima sostenuto da tutta la coalizione di centrodestra. Vince con il 39,85% dei voti. Cinque anni dopo, nel 2022, entra in Fratelli d’Italia il partito che ha raccolto l’eredità dell’MSI e di AN, si dimette da Presidente della Regione e si candida al Senato.

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