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Centri commerciali, chiusura di protesta nella speranza di riaprire

Centri Commerciali

Serrata (per alcuni minuti) di trentamila supermercati e centri commerciali per chiedere ‘immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi

Non si può dire che la GDO non abbia fatto affari d’oro durante la pandemia. Da più parti, peraltro, si sta chiedendo di accendere un faro sulle condizioni di lavoro dei dipendenti, in particolar modo durante i mesi più difficili del lockdown, quando non c’erano mascherine e guanti e sono stati fatti turni massacranti per soddisfare un’utenza spaventata, che temeva di non trovare più cibo sugli scaffali.

Ma adesso è la categoria dei negozi all’interno dei centri commerciali a sferrare l’offensiva. Martedì prossimo i punti vendita di tutti i centri commerciali d’Italia manifesteranno contro le chiusure nei fine settimana con il gesto simbolico di abbassare le saracinesche per alcuni minuti. L’iniziativa, che coinvolge 30.000 negozi e supermercati, è promossa dalle associazioni del commercio, Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc-Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione, che chiedono «l’immediata revoca delle misure restrittive che da oltre 6 mesi impongono la chiusura dei negozi nei giorni festivi e pre-festivi».

Confimprese ha pure indetto una raccolta firme: «La riapertura di centri commerciali e outlet nei giorni festivi e prefestivi è stata ulteriormente rinviata, purtroppo il perdurare di tale misura restrittiva mette a serio repentaglio la continuità dell’attività e la sopravvivenza non solo delle piccole e medie imprese ma anche dei posti di lavoro dei lavoratori coinvolti», spiegano.

Quindi l’appello: «I lavoratori impiegati all’interno dei centri e parchi commerciali chiedono al Governo e alle istituzioni competenti di intervenire e analizzare in modo più approfondito e costruttivo la situazione e ripristinare quanto prima la data del 15 maggio 2021 per la riapertura di tali realtà (outlet, parchi, centri commerciali e le strutture assimilate) a tutela dei livelli occupazionali, anche a fronte di misure di sicurezza più stringenti e di controlli più frequenti se necessario».

 

 

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