Circola un nome nuovo per la guida del Dap, secondo il Fatto quotidiano si tratterebbe di Stefano Carmine De Michele. Ecco chi è
La nomina del nuovo capo del Dap sembra ormai una partita a scacchi, e ora – come scrive il Fatto quotidiano – spunta un nome nuovo che agita gli addetti ai lavori: Stefano Carmine De Michele. Chi è e perché si va verso questa scelta? Ecco cosa sta succedendo nel sistema penitenziario italiano, tra sgambetti istituzionali e segnali silenziosi ma chiarissimi.
Il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è da cinque mesi senza un direttore stabile, dopo le dimissioni di Giovanni Russo. La reggente, Lina Di Domenico, sembrava la candidata naturale alla successione, ma qualcosa – come abbiamo raccontato – non è andato come sperato. Il ministro della Giustizia ha tentato di nominarla – come raccontano le cronache – senza prima informare il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha l’ultima parola su questa figura essendo a capo delle Forze Armate.
Carlo Nordio ha pensato di coinvolgere direttamente il Csm chiedendo il fuori ruolo per Di Domenico. L’organo di autogoverno della magistratura ha dato il via libera l’8 gennaio, ma la firma di Mattarella non è mai arrivata. E da lì si è aperto un gelo istituzionale che non si è più sciolto.
I SEGNALI (TUTT’ALTRO CHE SILENZIOSI)
Il Quirinale non ha mai commentato pubblicamente la vicenda, ma secondo il Fatto Quotidiano ha fatto sentire la sua posizione con gesti simbolici ma inequivocabili. Lo scorso marzo, alla festa della polizia penitenziaria in piazza del Popolo, Mattarella ha scelto di non partecipare: una decisione senza precedenti. Ha mandato una lettera, letta durante la cerimonia, sottolineando l’importanza del lavoro degli agenti, ma si è tenuto lontano dal palco dove c’erano Nordio e il sottosegretario Andrea Delmastro, vero deus ex machina oggi per il governo della polizia penitenziaria.
Un altro segnale forte: per la prima volta non si è svolto il tradizionale picchetto d’onore al Quirinale con gli agenti della penitenziaria. Tutto pronto, addestramento incluso, ma il via libera non è mai arrivato. Una mortificazione per il Corpo, che secondo molti paga l’atteggiamento del Ministero.
IN ARRIVO AL DAP LA SOLUZIONE TAMPONE DI NORDIO?
Per superare lo stallo con il Quirinale e mettere fine al braccio di ferro, Nordio ha cambiato strategia. Il nome nuovo che ora circola — riferisce ancora il Fatto — è quello di Stefano Carmine De Michele, attualmente direttore generale delle risorse materiali e delle tecnologie del Ministero della Giustizia. Una figura interna a via Arenula, quindi apparentemente più “neutra”, ma che lascia perplessi gli addetti ai lavori: non ha mai avuto incarichi nell’amministrazione penitenziaria.
CHI E’ STEFANO CARMINE DE MICHELE
Classe 1960, romano, De Michele è un magistrato con un lungo curriculum, ma interamente maturato nell’ambito civile. Ha presieduto la sezione esecuzioni immobiliari del Tribunale di Roma e, dal 2017 a fine 2023, è stato Presidente del Tribunale di Tivoli. Prima del suo arrivo, quel Tribunale rimase per un anno senza guida stabile. Durante il suo mandato si è distinto anche per l’attività di formazione e coordinamento dei giudici onorari e di pace, curando in particolare la parte organizzativa e disciplinare.
Nel gennaio 2024, è approdato al Ministero della Giustizia come direttore generale dell’Ufficio Affari Civili, e poco dopo ha nominato alla guida della Direzione generale delle risorse materiali e tecnologiche. Insomma, ha esperienza gestionale e organizzativa, ma nulla che lo colleghi direttamente all’universo carcerario.
Il caso, quindi, sembra tutt’altro che chiuso.