Il 22 ottobre, poco prima della decisione del Garante su una multa a Report, il componente del Collegio Agostino Ghiglia si trovava nella sede di FdI: una presenza inopportuna per un membro di un’Autorità indipendente, secondo molti, una visita con propositi non istituzionali, secondo Ghiglia. Ecco il suo profilo
A pochi giorni dall’attentato davanti la casa di Sigfrido Ranucci, si torna a parlare di Report: la prima puntata della stagione mostra un video che ritrae uno dei membri del Collegio del Garante per la Privacy nella sede di Fratelli d’Italia a poche ore dalla decisione dell’Autorità di comminare una multa di 150.000 euro alla trasmissione per aver diffuso un audio relativo al caso Boccia.
L’uomo al centro della polemica è Agostino Ghiglia, ex parlamentare di Alleanza Nazionale e del Popolo della Libertà, dal 2020 tra i quattro membri del Garante sulla Privacy e amico personale delle sorelle Meloni, come confermato da lui stesso nell’intervista di oggi al Corriere.
LA DIFESA DI GHIGLIA
Ghiglia giustifica la sua presenza a via della Scrofa dicendo di essersi recato nella sede di FdI per discutere delle rispettive uscite editoriali con il Direttore de Il Secolo d’Italia Italo Bocchino e di non aver discusso della sanzione con nessun esponente politico del partito.
Annuncia inoltre che valuterà se sporgere una denuncia per il pedinamento e la pubblicazione delle immagini, rivendicando il proprio diritto alla riservatezza, ribadendo il carattere “non istituzionale» della visita”.
CHI È AGOSTINO GHIGLIA
Torinese, classe 1965, Ghiglia è laureato in Giurisprudenza. Giornalista di formazione, ha svolto una lunga carriera politica nelle forze della destra italiana: dagli anni giovanili nel Fronte della Gioventù e nel Movimento Sociale Italiano, arriva in Parlamento prima con Alleanza Nazionale (2001-2005) per poi tornare alla Camera nel 2008 con il Popolo della Libertà.
Aderisce a Fratelli d’Italia alla sua fondazione nel 2013, ma le campagne elettorali nelle fila del partito di Giorgia Meloni hanno poca fortuna: manca il seggio alle politiche del 2013 e del 2018 e alle europee del 2014 e del 2019, quando, come ricorda oggi la Repubblica, si candida con lo slogan “Dove c’è Ghiglia, c’è destra”. In mezzo una parentesi di poco più di un anno, nel 2013, come assessore regionale in Piemonte, nel cui Consiglio era già stato dal 2005 al 2008.
Nel luglio del 2020 il Parlamento lo elegge membro del Collegio del Garante per la protezione de dati personali con 123 voti, al fianco di Pasquale Stanzione (121 voti), Guido Scorza (237 voti) e Ginevra Cerrina Feroni (209 voti).

