Intervento a tutto campo del presidente del Senato alla festa di Fratelli d'Italia a Lido…
Chi è Federico Mollicone e perché (ancora una volta) è al centro delle polemiche
Tra i fondatori di Fratelli d’Italia, Mollicone è finito di nuovo nella bufera per le sue parole sulla strage di Bologna
Tra “imbarazzi” e “strigliate” vere o presunte, ancora una volta le stragi che hanno caratterizzato la storia della repubblica italiana entrano nel dibattito politico. E ancora una volta il campo delle polemiche è quello della destra. Oggi al governo.
“Le sentenze sulla strage di Bologna sono un teorema politico per colpire la destra”, ha detto in un’intervista a La Stampa domenica il deputato FdI e presidente della commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone. Parole che hanno innescato una bufera politica, con ampio risalto sulle pagine di Repubblica e la stessa Stampa. E, come si legge nei retroscena, sembra anche forte irritazione della premier Meloni e del suo sodale Fazzolari. Tanto che nessuno del partito è intervenuto a difenderlo di fronte alle crescenti critiche delle opposizioni.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE MATTARELLA SULL’ITALICUS: “STRAGE NEOFASCISTA”
Polemiche che arrivano nel giorno delle affermazioni del presidente Mattarella sulla strage del treno Italicus. Il capo dello Stato ha ripercorso quella vicenda senza lasciare spazio a interpretazioni sulle verità storiche e politiche della “catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana (..) di cui la strage dell’Italicus è parte significativa” e nella quale “emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabilità”.
CHI E’ FEDERICO MOLLICONE
Tornando a Mollicone, l’esponente di FdI puntuale come l’anniversario del 2 agosto anche quest’anno come nel 2023 ha annunciato un’interrogazione al Guardasigilli Carlo Nordio per chiedergli di «verificare ciò che sto denunciando» ma nel frattempo si è scatenato un putiferio.
Romano, 53 anni, sposato con figli, Mollicone è tra i fondatori di Fratelli d’Italia, il partito per il quale è stato eletto alla Camera per la prima volta nel 2018 e poi nel 2022 nella lista proporzionale di Lazio 1. Fino al 1995 ha militato nel Msi, poi in Alleanza Nazionale fino al 2009 e nel Popolo delle Libertà fino al 2012, quando con Giorgia Meloni, Ignazio La Russa e Guido Crosetto ha contribuito a fondare il partito della destra oggi di maggioranza relativa. E’ sempre stato di area dei ‘gabbiani’, quella vicina a Fabio Rampelli.
Diploma di liceo linguistico, ha costituito una società di comunicazione che ha lasciato nel 2008. In quegli anni è stato impegnato principalmente nella comunicazione politica, nell’ideazione delle campagne elettorali e nell’organizzazione dei grandi eventi. Componente del comitato scientifico Fare Futuro, è stato responsabile della comunicazione di Giorgia Meloni quando era ministra della Gioventù. E’ stato consigliere comunale di Roma Capitale e prima ancora consigliere municipale. Oggi è presidente della commissione Cultura della Camera.
TUTTE LE VOLTE CHE MOLLICONE E’ FINITO AL CENTRO DELLE POLEMICHE IN QUESTA LEGISLATURA
Nell’ultima campagna elettorale, Mollicone ha avuto gli onori della cronaca per aver scatenato una polemica anti-gender su una puntata del cartone animato Peppa Pig in cui era presente una famiglia omogenitoriale di orsi polari. Lo scorso novembre si era inserito nella polemica tra la giornalista Gruber e la premier Meloni, annunciando di voler chiamare in audizione i vertici de La7. Il 12 giugno scorso, durante la discussione alla Camera sul disegno di legge del governo per l’Autonomia differenziata, è stato accusato di aver partecipato ad una rissa, insieme al collega della Lega Igor Iezzi (poi sospeso dall’Aula per 15 giorni), nella quale il parlamentare del Movimento Cinque Stelle Leonardo Donno ha denunciato di essere stato insultato e percosso.
In più occasioni Mollicone ha rilanciato l’idea di una nuova commissione d’inchiesta parlamentare sulle stragi, firmando e depositando proposte di legge per costituire strumenti di indagine con l’obiettivo di ‘per far luce su tante pagine strappate del terrorismo interno’, dal caso Moro alla strage di Bologna fino a Ustica, ‘per tracciare questo affresco della guerra fredda italiana, poco conosciuto, poco scritto e purtroppo poco divulgato’, ha detto.