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Chi è il front runner che potrebbe unire Renzi e Calenda?

Renzi Cottarelli

Carlo Cottarelli nelle vesti di ‘federatore’ ed Emma Bonino con il suo manifesto per gli ‘Stati Uniti d’Europa’ potrebbero creare i presupposti per un progetto con Renzi e Calenda. Ma il leader di Azione frena. 

C’è grande fermento nell’area che fu del Terzo polo, da Azione a Italia Viva a Più Europa. La tagliola del 4%, percentuale necessaria per strappare qualche eletto alle prossime elezioni Europee, obbliga i vari partiti a provare a riavvicinarsi, nonostante resistenze e diatribe personali e politiche all’apparenza difficili da superare. Due sono i fatti nuovi attorno ai quali in tanti stanno provando a giocare la partita: Carlo Cottarelli e il manifesto sugli Stati Uniti d’Europa lanciato da Emma Bonino.

PER TOMMASO CERNO RENZI ‘RICOSTRUTTORE’ E COTTARELLI ‘FEDERATORE’

Non a caso oggi il quotidiano L’Identità, diretto da Tommaso Cerno (che in passato ha aderito al Pd e anche a Italia Viva) , oggi scrive che “Cottarelli guiderà le liste del partito di Macron alle europee. Si valuta il tandem con Bonino. Nella prossima tornata, invece, non saranno protagonisti Renzi e Calenda, che a differenza di quanto appare sui comunicati, sarebbero propensi a restare in panchina”. E lo stesso Cerno fa riferimento al movimentismo di Matteo Renzi che “da ex rottamatore tenta di diventare ricostruttore”.

Premesso che la stessa Bonino, in un’intervista di inizio gennaio, aveva escluso una sua candidatura (tra l’altro proprio in queste ore la leader di Più Europa ha iniziato la riabilitazione dopo una caduta e un intervento al femore), è chiaro che intorno a questi due fatti nuovi i ‘costruttori’ o ‘ricostruttori’ si sono rimessi in moto.

COTTARELLI FRONT RUNNER ALLE EUROPEE?

Il primo è che, appunto, Carlo Cottarelli – da sempre vicino alle posizioni di Azione e Più Europa (anche se è stato eletto alle Politiche nelle fila del Partito democratico) – potrebbe essere il front runner o il ‘federatore’ di questo nuovo progetto politico, che dovrebbe presentarsi sotto le insegne del partito europeo – che in Macron il suo punto di riferimento – e ispirarsi al secondo fatto nuovo: il manifesto di Emma Bonino sugli Stati Uniti d’Europa, a cui nelle scorse settimane avevano già aderito sia Italia Viva di Renzi che Azione di Calenda. Questa, quindi, potrebbe essere la chiave di volta per riuscire a riunire in Italia sotto lo stesso ombrello, francese o italiano che sia, le varie anime del Centro.

LA PROPOSTA DI EMMA BONINO PER GLI ‘STATI UNITI D’EUROPA’

Per l’esattezza, ecco cosa scriveva il 15 dicembre la leader di riferimento di Più Europa in un intervento pubblicato sul quotidiano torinese La Stampa: “Davanti a questo bivio storico e nella prospettiva delle prossime elezioni europee del 2024, noi – aveva spiegato – crediamo che l’Ue debba dotarsi degli strumenti necessari per rispondere in modo efficace alle sfide e alle crisi del nostro tempo, diventando una vera Federazione Europea. Un progetto che doti l’Unione di un governo responsabile del proprio operato di fronte al Parlamento, capace di avere una politica estera unitaria e una difesa comune, una politica economica e fiscale federali, un sistema di welfare universale, politiche migratorie e ambientali che siano davvero comuni e pensate nell’interesse primario dei cittadini di oggi e di domani”. In sintesi, aveva chiosato Bonino, “il progetto degli Stati Uniti d’Europa”.

CALENDA: “POSITIVO COTTARELLI FEDERATORE”, MA FRENA SULL’ALLEANZA CON RENZI

Che la strada rimane in salita lo confermano le ultime parole di Carlo Calenda nel corso di una trasmissione televisiva: “Noi abbiamo fatto una proposta molto chiara a +Europa: fare una lista comune sotto la bandiere degli Stati Uniti d’Europa, e se Cottarelli fosse disponibile – come ha detto – a fare il front runner, il federatore di questa lista sarebbe una cosa positiva”. Il leader di Azione ha poi precisato: “Azione non farà alleanze elettorali con Iv, abbiamo già dato”, chiarisce, “spero che ‘Più Europa’ non cada in questo tranello”.

PIU’ EUROPA: “ANDARE OLTRE IL TERZO POLO. CHI ELETTO IN ITALIA NON POTRA’ CANDIDARSI IN EUROPA”

A stretto giro arriva la replica proprio del segretario di Più Europa Riccardo Magi: “Noi vogliamo andare oltre il Terzo polo e non vogliamo far fare la pace a nessuno. Abbiamo lanciato questa convention aperta a tutti, vedremo chi ci sarà. Il fatto che Carlo Cottarelli, Marco Bentivogli, Giusi Nicolini, Renato Soru e Natali Tocci abbiano aderito al manifesto lanciato da Emma già ci porta fuori dal Terzo polo, noi andiamo avanti. Poi prenderemo una decisione”.

Lo stesso Magi nei giorni scorsi aveva annunciato che a metà febbraio si terrà “una assemblea pubblica, una convention per una Rivoluzione Europea con Emma Bonino per gli Stati uniti d’Europa: stiamo raccogliendo adesioni per mettere al centro della campagna elettorale la questione europea. (…) Sarà una iniziativa aperta, e di cui vanno definiti i criteri: ad esempio secondo noi chi è già eletto al parlamento italiano non può candidarsi alle europee, è un fatto di rispetto per gli elettori a cui si chiede il voto e per l’importanza delle istituzioni”.

DA RENZI PASSO INDIETRO PER FARNE DUE IN AVANTI?

Non si può non pensare a Matteo Renzi, il quale ha da tempo annunciato la corsa al Parlamento europeo. Come potrebbe andare a finire lo rivela lo stesso Calenda, oggi a CoffeeBreak su La7: “Faccio una previsione: tra qualche giorno Renzi dirà faccio un passo indietro e non mi candido per consentire la nascita di una lista complessiva Azione +Europa e Italia Viva”. Quella mossa dunque da ‘ricostruttore’ alla quale faceva riferimento Tommaso Cerno nel suo editoriale.

Ma Calenda ha già detto che non ci sta. E quindi? Si riparte di nuovo dal via.

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