Simone Leoni è stato eletto per acclamazione e le sue prime parole fanno già rumore. Ecco cosa ha detto
Oltre mille tra delegati e ospiti hanno affollato il Palazzo dei Congressi all’Eur per il congresso nazionale dei giovani di Forza Italia. L’atmosfera era quella delle grandi occasioni: slogan, selfie e un palco dove si sono alternati dirigenti di partito e ospiti come Max Rosolino e Fedez, accompagnato anche in questo caso dalle immancabili polemiche. A infiammare la platea, però, ci ha pensato soprattutto lui: Simone Leoni, responsabile organizzazione e ora nuovo segretario dei giovani azzurri.
SIMONE LEONI, CHI E’ IL NUOVO VOLTO DEGLI AZZURRI
Classe giovane, piglio deciso, Leoni è stato eletto per acclamazione, tra gli applausi di una platea visibilmente emozionata. “È il più grande onore della mia vita” ha dichiarato dal palco. “Da domani – ha aggiunto – via le cravatte, tutti con le scarpe da ginnastica: si torna nei mercati, nelle piazze, tra la gente”. Una dichiarazione di intenti che punta a riportare Forza Italia giovani sul terreno della partecipazione reale e della militanza attiva, lontano dalle liturgie del passato.
Classe 2000, Leoni ha iniziato il suo percorso politico a soli 14 anni, entrando a far parte del movimento giovanile di Forza Italia, che considera una seconda famiglia. Nel corso degli anni, ha ricoperto diversi ruoli all’interno del partito: è stato vicecoordinatore di Forza Italia Giovani Roma, coordinatore regionale del Lazio e nel 2022 è stato nominato responsabile dell’organizzazione nazionale del movimento giovanile. Noto per il suo approccio diretto e per la sua attenzione alle tematiche giovanili, nel 2023 è stato inserito tra le “60 under 30” promesse della politica italiana, riconoscimento che testimonia il suo impegno e la sua crescente influenza nel panorama politico nazionale.
LA STOCCATA CONTRO VANNACCI… E TAJANI ‘APPLAUDE’
Ma a far discutere è stato soprattutto un passaggio del suo intervento, che suonava come una stoccata diretta al generale Roberto Vannacci e alle sue posizioni controverse. Leoni ha parlato di “generali della codardia e del calcolo”, che “per un voto in più, per vendere un libro in più” finiscono per dire che “i bambini disabili vanno separati, che chi ha la pelle nera non è italiano, che essere gay non è normale”. Senza nominarlo, Leoni ha lanciato un chiaro segnale di rottura verso derive identitarie e discriminatorie, accogliendo convintamente un modello più inclusivo. Le sue parole sono state accolte da un applauso fragoroso.
A suggellare la giornata è intervenuto il leader di FI e ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha definito il congresso “una bella prova di noi stessi”. “Sono fiero e anche Silvio Berlusconi – ha detto – sarebbe orgoglioso di tutti voi”. Tajani ha garantito ai giovani che potranno sempre contare sul partito, lasciando intendere che il rinnovamento generazionale è parte integrante del progetto politico azzurro.