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Mancini

Chi è il parlamentare che in silenzio alla Camera ha sfidato il governo

Il dem Claudio Mancini è intervenuto in Aula sul decreto sicurezza senza dire una parola come forma di protesta. Ecco perché

Un discorso muto, in silenzio, che ha fatto rumore. In un’Aula surriscaldata dalla bagarre politica, un gesto fuori copione ha rubato la scena: niente slogan, niente urla, solo otto minuti di silenzio. A firmare questo atto che potremmo definire teatrale è Claudio Mancini, deputato del Partito Democratico, che ha dato vita a una forma di protesta sottile e che è diventata virale. Ma chi è l’uomo che ha sfidato il governo… senza dire una parola?

SILENZIO IN AULA, MA CON UN MESSAGGIO PRECISO

È successo nell’Aula di Montecitorio, durante l’ennesima seduta fiume sull’esame del decreto sicurezza: il governo si è affidato ancora una volta alla fiducia, respingendo tutti gli emendamenti delle opposizioni. E in quell’emiciclo carico di tensione, Claudio Mancini ha deciso di “parlare” con il silenzio. “Per i prossimi otto minuti farò l’intervento del governo in Aula” ha annunciato. Poi si è incrociato le braccia ed è rimasto zitto. Ironico, surreale, applaudito dai colleghi del Pd e criticato dai deputati della maggioranza, che non hanno apprezzato la performance.

Ma non è finita lì. Mancini ha rilanciato con un’altra provocazione, imitando il sottosegretario Molteni: “Adesso farò il sottosegretario. In silenzio. Con una sola gomma da masticare per tutto il pomeriggio”. Poi ha mimato il gesto, portando la protesta a un livello ancora più sarcastico. Il vicepresidente della Camera, Giorgio Mulè, ha provato a stemperare: “È la gomma del ponte, è lunga”. Ma il punto era ormai chiaro: Mancini ha voluto restituire al governo il silenzio con cui, a suo dire, ha ignorato le proposte delle opposizioni.

CLAUDIO MANCINI, UNA LUNGA STORIA A SINISTRA

Claudio Mancini non è un outsider della politica. Romano, classe 1969, è cresciuto nel quartiere Gianicolense e ha cominciato la sua attività politica nel Partito comunista italiano. Nel 1989 fu eletto consigliere municipale a Roma, diventando poi presidente del Municipio XVI. Con il passare degli anni ha attraversato tutte le trasformazioni della sinistra italiana: dal Pci al Pds, dai Ds al Partito Democratico, di cui è uno dei volti più esperti a livello romano e regionale.

Eletto consigliere regionale nel 2005 nella lista Uniti nell’Ulivo, è diventato presidente della Commissione Bilancio e, nella successiva consiliatura, anche assessore allo Sviluppo Economico. È tornato in Parlamento nel 2018 come deputato del PD, dove ha fatto parte di diverse commissioni, tra cui Finanze e Bilancio. Ha anche ricoperto l’incarico di consigliere del Ministro dell’Economia Roberto Gualtieri durante il secondo governo Conte. Nel 2022 è stato rieletto deputato nel plurinominale, dopo essere stato sconfitto nell’uninominale. All’interno del Pd romano ha avuto ruoli organizzativi di rilievo, compreso quello di tesoriere della federazione capitolina.

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