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Chi è Tommaso Foti, il ministro indicato da Meloni per il dopo Fitto
Foti subentra a Raffaele Fitto, tenendo le stesse deleghe che erano in capo al neo commissario europeo
Tommaso Foti è il nuovo ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnrr. La cerimonia del giuramento è avvenuta in mattinata al Quirinale alla presenza del presidente Sergio Mattarella. Foti, capogruppo uscente di Fratelli d’Italia alla Camera, subentra dunque a Raffaele Fitto, tenendo le stesse deleghe che erano in capo al neo commissario europeo. La premier Meloni ha deciso di sciogliere subito il nodo sostituto, optando quindi per una figura politica, fedelissimo (e vicino anche a Lollobrigida). Con questa mossa viene evitato così il rimpasto.
CHI E’ TOMMASO FOTI, I PRIMI PASSI IN POLITICA CON IL MSI
Classe 1960, piacentino, Foti si avvicina presto alla politica. Nel settembre del 1980, a soli 20 anni, viene eletto consigliere comunale di Piacenza per il Movimento Sociale Italiano. Rieletto in ogni successiva consultazione, mantiene il suo posto fino al 1994, anno che segna un punto di svolta importante nella sua carriera, quando partecipa alla fondazione di Alleanza Nazionale, che rappresenta a Piacenza, riuscendo ad ottenere un ampio consenso, tanto da essere il più votato nella città. In seguito, viene eletto per quattro legislature consecutive alla Camera dei Deputati, iniziando la sua carriera parlamentare nel 1996.
CARRIERA PARLAMENTARE E RUOLI ISTITUZIONALI
Foti viene eletto per la prima volta in Parlamento nell’aprile del 1996, battendo il politologo Gianfranco Pasquino nel collegio di Piacenza 31 con circa 330 voti di vantaggio. Nel 1998, a seguito della vittoria del centro-destra alle elezioni comunali, diventa vice sindaco di Piacenza, con deleghe al Bilancio, Economato e alle Imposte e Tasse. La sua carriera parlamentare decolla con la rielezione nel 2001, quando ottiene 44.997 voti, superando di gran lunga il primario ospedaliero Luigi Cavanna.
Nel 2006, viene eletto nuovamente deputato per Alleanza Nazionale e diventa vicepresidente della commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici a Montecitorio. In questo periodo, Foti viene nominato tra i dieci componenti della Giunta per il Regolamento della Camera. Nel 2008, dopo la creazione del Popolo della Libertà, viene rieletto deputato e assume il ruolo di vicepresidente della commissione parlamentare per la Semplificazione. Un anno dopo, nel 2009, viene eletto presidente della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Cassa Depositi e Prestiti.
IL PASSAGGIO A FRATELLI D’ITALIA
Foti è tra i fondatori di Fratelli d’Italia, costituito nel 2012. Alle elezioni politiche del 2013, pur conseguendo uno dei migliori risultati a livello nazionale, non viene eletto. Tuttavia, nel 2014, Foti ottiene un seggio all’Assemblea Legislativa dell’Emilia-Romagna. Alle elezioni comunali di Piacenza nel 2017 è il più votato della lista di Fratelli d’Italia, contribuendo all’elezione del sindaco di centrodestra, Patrizia Barbieri.
Nel 2018, Foti è eletto nuovamente deputato nel collegio uninominale di Piacenza 14, con 73.599 voti, pari al 47,39%. Successivamente, viene nominato Vice Capogruppo Vicario di Fratelli d’Italia alla Camera. Nella stessa legislatura, è nominato componente della Giunta per il Regolamento della Camera e, nel 2020, eletto segretario della Commissione d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario. Durante il suo mandato, Foti ha fatto parte della Commissione Ambiente e ha ricoperto ruoli significativi in diverse commissioni d’inchiesta, tra cui quelle sul fenomeno mafioso e sui rifiuti.
LA RIELEZIONE IN PARLAMENTO NEL 2022 E L’INCARICO DI CAPOGRUPPO
Nel 2022, Foti viene rieletto alla Camera dei Deputati per la sesta volta, con 92.699 voti, risultando vincitore nel collegio uninominale di Piacenza e Parma Ovest, e diventa presidente del gruppo parlamentare di FdI il 9 novembre dello stesso anno.
L’ARCHIVIAZIONE PER UNA VICENDA GIUDIZIARIA
Nei mesi scorsi il suo nome era stato coinvolto in una maxi inchiesta dei carabinieri sugli appalti in Valtrebbia e non solo per la quale la sua posizione era stata archiviata. “Il procuratore Grazia Pradella – come riferiva il Piacenza in un articolo dello scorso febbraio – in una nota ufficiale ha spiegato di aver «sottoscritto il 16 febbraio 2024 la richiesta di archiviazione nei confronti del deputato e capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti».
Il parlamentare – come scriveva sempre la testata online – era indagato per corruzione e traffico di influenze illecite nell’inchiesta resa nota nel 2022 e che aveva portato all’emissione di alcune misure cautelari per sindaci, tecnici e amministratori della Valtrebbia e della Provincia. «Dovendosi esprimere il gip, – scrive ancora Pradella – non si intende rilasciare ulteriori delucidazioni». La procura ha richiesto l’archiviazione altresì per l’ex assessore all’Urbanistica Erika Opizzi e per gli altri coinvolti negli unici due episodi che hanno riguardato Foti e Opizzi, tra loro e limitatamente appunto ai due casi anche Nunzio ed Emanuele Susino e Carlobruno Labati”.