Skip to content

Chi sono gli anti Vannacci?

vannacci

Da Sgarbi a Reguzzoni, da Camporini al leghista Zaia, ecco chi – volente o nolente -si pone in antitesi al generale Vannacci

Non passa giorno senza una polemica che riguarda Roberto Vannacci, voluto da Matteo Salvini come candidato alle Europee nella Lega (da ‘indipendente’ tiene sempre a precisare il generale) e che ha creato grande scompiglio alla Difesa, nel centrodestra e nelle stesse file del Carroccio.

In questi giorni sono diversi coloro che, volenti o nolenti, emergono nel loro ruolo di anti Vannacci. Anche all’interno della Lega, vedasi i governatore Zaia. Da Vittorio Sgarbi, ripescato da Fratelli d’Italia e candidato nella circoscrizione Sud, a Marco Reguzzoni, big della Lega ai tempi di Bossi e candidato – anche lui da indipendente nelle liste di Forza Italia – fino al generale Vincenzo Camporini, nuovo volto di Azione.

LO SCONTRO CON IL CONSIGLIERE DI CROSETTO

L’ultimo scontro Vannacci lo ha avuto però con il tenente colonnello Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Crosetto. Uno scontro a distanza dopo che Paglia, a Zona Bianca su Rete4, aveva sostenuto che Vannacci con il suo libro “ha macchiato l’uniforme: noi militari non possiamo permettercelo. Il mio dovere è spiegare all’Italia che il pensiero di Vannacci non è il pensiero della Difesa’.

“Non ho visto la tv, ma mi faccio una domanda – la replica di Vannacci su Facebook – parlando in uniforme esprimeva un suo parere o quello dell’istituzione a cui appartiene? Perché io, per aver scritto un libro a titolo personale nel mio tempo libero, sono stato accusato e sospeso anche per aver suscitato l’associazione tra l’autore e le idee dallo stesso espresse all’Istituzione di appartenenza! Ma non mi preoccupo… si tratta di un fuoco di Paglia!”.

SGARBI: “IO L’ANTI VANNACCI, MI OCCUPO DI ARTE E LUI DI ARMI”

In un’intervista al Giornale d’Italia, l’ex sottosegretario Sgarbi, reclutato in FdI, si è definito l’anti Vannacci “perché io mi occupo di arte e lui di armi, siamo complementari. È un gesto intelligente, avevano perso consenso come Lega e anche quello personale, e Salvini ha sostituto sé stesso con Vannacci. Quelli della Lega votano Lega e i candidati leghisti, i voti di Vannacci sono voti suoi, come i miei sono miei. A me ha scritto un’attrice molto importante, dicendomi ‘sono contenta che ci sarai tu, andrò a votare'”.

REGUZZONI: “DA VANNACCI VISIONE RETROGRADA, POLITICAMENTE INCONSISTENTE”

«Il generale è un personaggio politicamente inconsistente la cui notorietà è destinata a sgonfiarsi subito dopo le elezioni. Però in questo momento fa comodo illudersi che possa portare voti da un elettorato superficiale, che si affida a un uomo che si atteggia a “forte” ma che non dà alcuna indicazione su come affrontare i problemi della nostra epoca». Per Reguzzoni – che ha pubblicato di recente un libro ‘Vento di cambiamento’ – «le parole di Vannacci invitano a un costante balzo all’indietro, senza indicazioni di soluzioni ai problemi. Molti luoghi comuni, nessuna proposta. La sua sia una visione della società ampiamente superata, caratterizzata da un pensiero retrogrado, in cui la donna è custode del focolare e i giovani sono da crescere come fossero in caserma. In più fa dichiarazioni che mettono i brividi. Non avrebbe dovuto intitolarlo “Il mondo al contrario”, ma “Il mondo all’indietro”».

GEN. CAMPORINI: “INOPPORTUNO FARE POLITICA IN SERVIZIO”

A prendere posizione su Vannacci, in una recente intervista sul Corriere della Sera, anche Vincenzo Camporini, generale quattro stelle in pensione, già Capo di Stato maggiore della Difesa, ora candidato alle europee con Carlo Calenda. “Non voglio confronti. Dico soltanto che un militare in servizio deve evitare qualsiasi esposizione di tipo politico. Anche a norma dell’articolo 98 della Costituzione deve limitare la propria attività politica in maniera tale da apparire e non solo essere neutrale. Apparire di parte non è proibito dalla legge ma è sicuramente inopportuno”.

ZAIA: “LA LEGA HA I SUOI VALORI, ALCUNE DICHIARAZIONI VANNACCI NON CONDIVISIBILI”

Chiudiamo con un leghista doc come il governatore Zaia: la candidatura del generale “è una scelta del segretario e penso che debba essere rispettata, visto che è una prerogativa del segretario. Il generale Vannacci, come ama farsi chiamare, non è capolista da noi. Sono scelte che ha fatto il partito”, chiarisce il ‘Doge’. Che poi dice a chiare lettere: “Alcune dichiarazioni rispetto al tema delle classi separate per i disabili e Mussolini statista non le condivido. Noi questa campagna dobbiamo farla bene e parlare ai cittadini, non vorrei che in questa campagna si parlasse solo di Vannacci. La Lega ha i suoi valori e il generale avrà i suoi”. Per concludere: “mi sentirei come un peccatore a votare qualcuno che non sia veneto. Io scelgo i veneti, ma senza offesa per gli altri. Scelgo i veneti, perché li conosco tutti. Dico: abbiamo bei candidati in Veneto. Non serve andar fuori dal Veneto per scegliere altri candidati”.

Leggi anche: Chi è Giovanni Toti, dal giornalismo alla politica

ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER
Torna su