Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, interviene al Question Time rispondendo…
Chi sono (gli ultimi?) senatori a vita e perché Giorgia Meloni li vuole abolire

Storia, funzioni e aneddoti dei senatori a vita, bistrattati negli anni dal centrodestra che ora li vuole abolire
Nella storia della Repubblica i senatori a vita spesso si sono ritrovati al centro della scena, croce e delizia delle maggioranze parlamentari di turno e quasi sempre a discapito del centrodestra.
FUNZIONI E NOMINA DEI SENATORI A VITA
La figura è prevista dall’art. 59 della Costituzione, i senatori a vita si dividono in due categorie: coloro che lo diventano di diritto, una volta cessato il mandato di Presidente della Repubblica, e coloro che sono nominati dal Capo dello Stato. A tale ultimo riguardo, il secondo comma dell’articolo 59 stabilisce che «Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario».
COSA PREVEDE LA RIFORMA PER I SENATORI A VITA
Con la riforma del governo Meloni, che dovrebbe essere approvata in Consiglio dei ministri venerdì, sarebbe abolita la figura dei senatori a vita di nomina presidenziale ma non quelli di diritto. Gli attuali senatori a vita rimarrebbero in carica anche con la riforma approvata (dal Parlamento o per via referendaria). Anche Sergio Mattarella, quindi, a scadenza di mandato, manterrebbe la carica di senatore a vita di diritto in quanto ex presidente della Repubblica.
PERCHE’ VENNERO ISTITUITI I SENATORI A VITA
Questo istituto costituisce, in realtà, un retaggio dello Statuto albertino che prevedeva, al fianco di una Camera elettiva, un Senato composto dai Principi della famiglia reale, i quali ne entravano a far parte di diritto al compimento del ventunesimo anno di età, e dai membri nominati a vita dal Re, che li sceglieva tra specifiche categorie di dignitari individuate dall’articolo 33 dello Statuto medesimo.
Il numero massimo di cinque senatori a vita previsto dalla Costituzione riguarda, peraltro, solo il limite a cui è assoggettato il potere di nomina del Capo dello Stato e non il numero complessivo dei senatori non eletti che possono essere presenti nel Senato della Repubblica.
Probabilmente, nell’intenzione dei Costitutenti, la previsione di un limite numerico al potere di nomina presidenziale avrebbe dovuto svolgere la funzione di neutralizzare il potere politico dei senatori di diritto a vita.
PERCHE’ LA DESTRA LI VUOLE ABOLIRE, COSA DICEVA GIORGIA MELONI
Scrive oggi Tommaso Labate sul Corriere della Sera: “Dal punto di vista di osservazione del centrodestra contemporaneo, che non è mai riuscito a mandare al Quirinale nessuno dei suoi esponenti, l’Istituto dei senatori a vita di nomina del Colle si è attirato fulmini e saette di ogni grado di intensità, come se fosse una specie di partito avverso”.
Giorgia Meloni da questo punto di vista è sempre stata coerente negli anni con l’idea dell’elezione diretta del capo dello Stato e dell’abolizione dei senatori a vita “che – come sottolineava in un suo video social del 2019 – non sono stati eletti da nessuno ma di nuovo fondamentali per un nuovo governo truffa”.
#FratellidItalia rinnova l'appello per l'elezione diretta del Capo dello Stato e l'abolizione dei senatori a vita. Le altre forze politiche ci seguiranno? pic.twitter.com/dQ5dV4bggv
— Giorgia Meloni (@GiorgiaMeloni) September 14, 2019
Anche quando appose la sua firma alla raccolta per Berlusconi senatore a vita, Meloni – come ricorda Labate – precisò che si trattava “di un istituto ottocentesco da abolire, slegato dalla volontà popolare e non suffragato dal voto”.
QUANDO LA LEGA TUONAVA CONTRO RITA LEVI MONTALCINI
Nulla in confronto al biennio 2006-2008 – annota sempre il Corriere – “quando i senatori a vita risultarono più volte decisivi per la sopravvivenza del governo guidato da Romano Prodi. Rita Levi-Montalcini, nominata senatrice a vita da Carlo Azeglio Ciampi, diventò un bersaglio quasi quotidiano dei leghisti. «La ricetta di nonna Rita, una badante per il governo», titolò un giorno La Padania, all’epoca house organ del Carroccio”.
LE ACROBAZIE DI ANDREOTTI CON BERLUSCONI FURIBONDO
Oppure con le ultime acrobazie politiche di Giulio Andreotti quando nel 2006 venne candidato alla presidenza del Senato per il centrodestra (sconfitto) e subito dopo votò la fiducia al governo di centrosinistra, poi la sfiducia su una mozione di politica estera portata a Palazzo Madama da Massimo D’Alema e poi di nuovo la fiducia su un provvedimento voluto da Clemente Mastella. Il Berlusconi che tentava la spallata al Professore – ricorda Labate – era furibondo: “I senatori a vita hanno fatto qualcosa di profondamente immorale per la coscienza della nostra parte politica”.
CHI SONO GLI ATTUALI SENATORI A VITA
Tornando al 2023, Liliana Segre potrebbe essere l’ultima senatrice a vita della Repubblica e l’unica nominata da Sergio Mattarella se passasse la riforma del governo Meloni. Dopo la scomparsa di Giorgio Napolitano, attualmente i senatori a vita in carica sono 5: Mario Monti, Elena Cattaneo, Renzo Piano, Carlo Rubbia e per l’appunto Liliana Segre, che ha presieduto la seduta inaugurale del Senato a inizio legislatura il 13 ottobre 2022. I primi quattro sono stati nominati dallo stesso Napolitano nel 2013.
TUTTI I SENATORI A VITA DELLA STORIA DELLA REPUBBLICA
L’elenco dei senatori a vita dal 1948 ad oggi:
- Guido Castelnuovo (1949)
- Arturo Toscanini (1949)
- Pietro Canonica (1950)
- Gaetano De Sanctis (1950)
- Pasquale Jannaccone (1950)
- Carlo Alberto Salustri, Trilussa (1950)
- Luigi Sturzo (1952)
- Umberto Zanotti Bianco (1952)
- Giuseppe Paratore (1957)
- Cesare Merzagora (1963)
- Ferruccio Parri (1963)
- Meuccio Ruini (1963)
- Vittorio Valletta (1966)
- Eugenio Montale (1967)
- Giovanni Leone (1967)
- Pietro Nenni (1970)
- Amintore Fanfani (1972)
- Leo Valiani (1980)
- Eduardo De Filippo (1981)
- Camilla Ravera (1982)
- Carlo Bo (1984)
- Norberto Bobbio (1984)
- Giovanni Spadolini (1991)
- Giovanni Agnelli (1991)
- Giulio Andreotti (1991)
- Francesco De Martino (1991)
- Emilio Paolo Taviani (1991)
- Rita Levi Montalcini (2001)
- Emilio Colombo (2003)
- Mario Luzi (2004)
- Giorgio Napolitano (2005)
- Sergio Pininfarina (2005)
- * Mario Monti (2011)
- Claudio Abbado (2013)
- * Elena Cattaneo (2013)
- * Renzo Piano (2013)
- * Carlo Rubbia (2013)
- * Liliana Segre (2018)
I senatori di diritto e a vita del Senato della Repubblica
(Art. 59 della Costituzione, ex Presidenti della Repubblica)
- Enrico De Nicola (1948)
- Luigi Einaudi (1955)
- Giovanni Gronchi (1962)
- Antonio Segni (1964)
- Giuseppe Saragat (1971)
- Giovanni Leone (1978)
- Sandro Pertini (1985)
- Francesco Cossiga (1992)
- Oscar Luigi Scàlfaro (1999)
- Carlo Azeglio Ciampi (2006)
- Giorgio Napolitano (2015)