Il 27 gennaio ricorre il Giorno della Memoria, da Liliana Segre a Sami Modiano fino a Edith Bruck: volti e voci dei sopravvissuti alla Shoah
Gli “araldi della memoria”, li ha definiti Liliana Segre. Sono i sopravvissuti alla Shoah, che con le loro voci possono testimoniare direttamente gli orrori dei campi di sterminio nazisti. Oggi, 27 gennaio, ricorre il Giorno della Memoria, un’occasione per riflettere sul dovere di ricordare e trasmettere alle nuove generazioni quanto accaduto.
Alcuni dei sopravvissuti hanno trasformato il dolore della loro esperienza in una missione, raccontando instancabilmente quanto vissuto per impedire che si dimentichi. Altri, invece, hanno scelto il silenzio, portando il peso della loro storia dentro di sé. Secondo l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane e lo storico Marcello Pezzetti, gli ebrei sopravvissuti alla Shoah in Italia sono poco più di una decina. Tra loro ci sono figure instancabili come Liliana Segre, Sami Modiano ed Edith Bruck, che continuano a mantenere vivo il ricordo. Accanto a loro, sopravvivono ancora alcuni ex deportati non ebrei, come ricorda Dario Venegoni, presidente dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti.
DA LILIANA SEGRE A EDITH BRUCK
Tra i sopravvissuti italiani spiccano nomi di grande rilievo:
•Sami Modiano, 94 anni, deportato da Rodi a Birkenau a soli 13 anni. La sua storia è narrata nel libro Tana libera tutti di Walter Veltroni.
•Edith Bruck, 93 anni, deportata dall’Ungheria ad Auschwitz a 13 anni, passò poi per Dachau e Bergen-Belsen.
•Liliana Segre, 94 anni, sopravvissuta ad Auschwitz e una delle 25 bambine italiane sotto i 14 anni che riuscirono a salvarsi.
•Stella Levi, 101 anni, deportata da Rodi ad Auschwitz.
•Alberto Israel, 97 anni, sopravvissuto da Rodi, oggi attivo in Belgio.
•Andra e Tatiana Bucci, rispettivamente 85 e 87 anni, superstiti degli esperimenti di Mengele.
•Goti Bauer, 100 anni, deportata da Fossoli ad Auschwitz-Birkenau, infaticabile testimone.
•Gilberto Salmoni, 97 anni, deportato a Buchenwald a 16 anni come dissidente politico.
Questi nomi rappresentano solo una parte dei sopravvissuti, ognuno con una storia unica e dolorosa.
L’IMPORTANZA DELLA MEMORIA
Nel Giorno della Memoria, la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ad Auschwitz, insieme a leader internazionali, testimonia l’impegno collettivo nel mantenere viva questa memoria. Il capo dello Stato ha spesso sottolineato l’importanza dei testimoni diretti, definendoli “preziosi custodi della memoria”.
Come ricordato anche da Papa Francesco, lo sterminio di milioni di ebrei e di altri perseguitati non può essere dimenticato né negato. La sfida è quella di combattere l’antisemitismo, l’indifferenza e ogni forma di discriminazione, rendendo il ricordo della Shoah una lezione perenne per l’umanità.