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Chi sono i professori che non digeriscono Villari a capo di Città della scienza
Oltre 20 scienziati hanno lanciato un appello per Città della Scienza: via esponente politico a guida del museo
No a lottizzazione politica per Città della Scienza. È questa la richiesta di oltre 20 professori per la direzione del principale museo scientifico interattivo italiano gestito dalla Fondazione Idis e sita nel quartiere di Bagnoli a Napoli. Gli scienziati si oppongono alla decisione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, di nominare come nuovo presidente del polo Riccardo Villari. L’appello è che venga nominato al suo posto un comitato persone di provata esperienza e con un’autorevolezza analoga a quella del presidente uscente, il fisico e fondatore di Città della Scienza, Vittorio Silvestrini.
L’APPELLO DEGLI SCIENZIATI
Il 18 settembre scorso l’Assemblea dei Soci della Fondazione Idis-Città della Scienza di Napoli, su indicazione del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha nominato il nuovo Presidente e i due componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione. Si tratta di tre persone che hanno svolto attività politica a lungo e di recente – insomma, di tre politici – che non hanno alcune esperienza nella comunicazione della scienza.
Non discutiamo, in ogni caso, le capacità dei singoli. Ciò che lascia fortemente perplessi è il metodo con cui è avvenuta la designazione. La scienza e anche la comunicazione della scienza, per potersi sviluppare e operare al meglio, hanno bisogno di un ampio grado di autonomia. In tutti i paesi democratici le istituzioni politiche riconoscono questa autonomia e molto spesso la rispettano.
L’autonomia, però, deve sempre essere accompagnata dal merito. Chi dirige un’istituzione scientifica o di comunicazione della scienza deve essere una persona esperta e autorevole. Riconosciuta come tale sul luogo di lavoro e all’estero.
Per intenderci, a nessuno verrebbe in mente di eleggere a Segretario Generale del CERN un politico tedesco o francese o italiano. Alla guida del CERN va sempre un fisico.
Lo stesso si può dire accada nei principali musei scientifici del mondo.
Ovunque nel mondo scientifico si respinge non il necessario e salutare rapporto con la politica, ma l’invadenza della politica. Quando la politica diventa arrogante e impone persone “sue”, senza sufficiente esperienza e autorevolezza nel campo, il conflitto diventa inevitabile.
Ciò vale anche e soprattutto per Città della Scienza. Il soprattutto è dovuto al fatto che la Città della Scienza è l’unico fiore nel deserto delle aree deindustrializzate di Napoli e, in particolare, di Bagnoli. Di più: è un modello (non certo l’unico, ma uno dei più brillanti) di economia sostenibile della conoscenza.
Recidere questo fiore per mera opportunità politica sarebbe un delitto.
Per questo i sottoscritti avanzano due richieste:
che il nuovo Presidente e il nuovo Consiglio di Amministrazione si dimettano e al loro posto vengano nominate persone di provata esperienza e con un’autorevolezza analoga a quella del presidente uscente, il fisico e fondatore di Città della Scienza, Vittorio Silvestrini;
che venga nominato un Comitato Scientifico di altissimo profilo scientifico e di comprovata passione per la comunicazione pubblica della scienza
I FIRMATARI
Hanno finora aderito all’appello:
– Enrico Alleva, Accademia Nazionale dei Lincei
– Roberto Battiston, già presidente dell’ASI, Università di Trento
– Fabrizio Bianchi, CNR, Pisa
– Massimo Capaccioli, già direttore Osservatorio astronomico di Capodimonte, Napoli
– Luca Carra, direttore di Scienza in rete
– Lorenzo Ciccarese, ISPRA, Roma
– Antonio Ereditato, Università di Berna
– Rino Falcone, CNR, Roma
– Roberto Fieschi, Università di Parma
– Elena Gagliasso, Sapienza Università di Roma
– Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore, Napoli
– Domenico Laforenza, CNR, Pisa
– Ugo Leone, Università Federico II di Napoli
– Francesco Lenci, CNR, Pisa
– Lamberto Maffei, già presidente Accademia dei Lincei
– Nicoletta Maraschio, presidente onorario dell’Accademia della Crusca, Firenze
– Manuela Monti, Fondazione IRCCS Policlinico san Matteo – Pavia
– Giulio Peruzzi, Università di Padova
– Telmo Pievani, Università di Padova
– Carlo Alberto Redi, Accademia dei Lincei
– Paola Scampoli, Università Federico II di Napoli e Università di Berna
– Settimo Termini, Università di Palermo
– Lucia Votano, già direttrice dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso