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La classifica dei leader 2021 e il “biglietto della Lotteria” di Conte

Conte

Tra i protagonisti del 2021 scelti dal quotidiano americano c’è Giuseppe Conte, “il leader che potrebbe diventare il più stabilizzante della storia moderna italiana e l’artefice di una nuova era di unità fiscale per l’Ue. Oppure colui che potrebbe far crollare tutto”

Il quotidiano americano Politico ha stilato la classifica dei 28 personaggi che saranno più influenti nell’Europa del 2021. E se al primo posto troviamo la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha già annunciato il suo ritiro a fine mandato l’anno prossimo, sono presenti anche due italiani: il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e la leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni.

LO SCENARIO DEL 2020

Per quanto il 2020 ci abbia dimostrato che sia folle tentare di fare previsioni – sostiene Politico – ci ha anche fatto vedere quanto sia importante provare a prevedere cosa ci attende. Per stilare la classifica sono stati considerati i grandi temi dell’ultimo anno: la fiducia nei media, nel governo e nella scienza sta andando in pezzi, complici i progressi tecnologici; il cambiamento climatico e le disuguaglianze di reddito rimangono minacce esistenziali difficili da gestire. Come ricorda l’autrice dell’articolo, il virus non si cura dei confini e l’incapacità dell’Ue di lanciare una risposta coordinata ha mostrato i limiti di un’unione basata sul commercio, sulla moneta e sul movimento – ma non su una visione del mondo condivisa.

LE TRE CATEGORIE DELLA CLASSIFICA

La classifica si suddivide in tre gruppi: la prima categoria è stata denominata ‘doers’, coloro che fanno, i leader il cui esercizio del potere e dell’influenza – o dell’inazione – guideranno il corso degli eventi europei nel 2021. La seconda categoria è dedicata ai ‘dreamers’, ovvero i sognatori, capi che personificano un’idea o un ideale e guidano il dibattito. L’ultima riguarda, invece, i ‘disrupters’, letteralmente i ‘disgregatori’, coloro che perforano i nostri preconcetti e bypassano la struttura di potere ufficiale. Il quotidiano sottolinea che la classifica è neutrale dal punto di vista dei valori e ciò che conta è il grado di influenza.

LA SFIDA DA 209 MILIARDI DI CONTE

Sul podio dei doers si posiziona al primo posto il premier Conte. Nonostante il terremoto parlamentare dell’ultimo mese, per Politico, sarà l’avvocato a dover fare delle scelte importanti in merito all’uso dei 209 miliardi di euro del Recovery Fund – la cifra più importante tra tutti i Paesi europei che riceveranno gli aiuti per ricostruire le proprie economie. Il modo in cui Conte li spenderà determinerà non solo il futuro della sua carriera politica, ma anche quello dell’economia italiana e della coesione europea.

LE DIFFICOLTÀ (INTERNE E ALL’ESTERO) DEL PREMIER

Nel profilo dedicato a Conte, il sito evidenzia che il premier “ha affrontato una serie di minacce che avrebbero sconcertato anche il più esperto dei politici”. Il riferimento non è limitato alla gestione della pandemia, ma anche alle difficili alleanze sia durante il governo Conte I che il Conte II. Il premier, infatti, a casa deve gestire maggioranza e opposizione e all’estero deve rassicurare i governi europei più scettici sul fatto che, questa volta, l’Italia farà – per davvero, dice Politico – le scelte giuste dal punto di vista finanziario.

LA LOTTERIA DI CONTE

“Se l’Italia è troppo grande per fallire, Giuseppe Conte è l’uomo che l’Ue si augura sia in grado di sostenerla”. Questa occasione è una sorta di “biglietto della lotteria”, che secondo Politico potrebbe rendere Conte il leader più stabilizzante della storia moderna italiana e l’artefice di una nuova era di unità fiscale per l’Ue. Oppure colui che potrebbe far crollare tutto.

IL NUOVO CONSERVATORISMO DI MELONI

La seconda personalità italiana presente nella classifica è la leader del partito Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, inserita però nella categoria dei ‘disgregatori’ (disrupters). Per Politico, Meloni sembra essere pronta a diffondere la sua capacità di distruggere – senza autodistruggersi – in tutta Europa. La sua strategia si basa su un nuovo conservatorismo, più aperto all’Europa (in particolare ai suoi soldi) di quello di Salvini, ma non così accomodante (né così squallido) come quello del suo ex mentore Silvio Berlusconi.

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