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Allemandi

Com’è andato il primo anno della nuova Allemandi

Il nuovo corso di Allemandi, storica de Il Giornale dell’Arte e di un vasto catalogo di libri, si inaugura con ricavi in crescita e lo status di medio editore.

A un anno dall’ingresso di Intesa Sanpaolo, Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo e Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo nei rami industriali della Società Editrice Allemandi, la storica casa editrice torinese fa il suo ingresso tra le realtà di media entità grazie ai ricavi in crescita, sostenuti da un utile in ripresa e una serie di iniziative culturali e commerciali che hanno rafforzato il posizionamento del marchio sul mercato.

LA STORIA DI ALLEMANDI

Fondata ufficialmente a partire dal 1983 con la missione di realizzare periodici e libri specialistici di alta qualità nelle arti figurative, Allemandi ha costruito la sua reputazione sul rigore scientifico e su una produzione editoriale “tailormade”.

Il catalogo comprende saggistica, monografie e volumi illustrati suddivisi in filoni che vanno dall’arte antica alla fotografia, dal design all’architettura.

Il Giornale dell’Arte, nato insieme alla casa editrice, resta da 42 anni il punto di riferimento dell’informazione artistica nazionale e internazionale.

Nel 2024 la cedente compagine proprietaria ha trasferito i rami industriali a una nuova alleanza di istituzioni finanziarie e fondazioni.

I NUMERI DEL NUOVO CORSO

I ricavi attesi per il 2025 superano i 5,5 milioni di euro: un L’aumento è trainato dall’area libri, che registra un +105%, e dal Giornale dell’Arte, con un +36%.

Secondo la governance aziendale, la crescita è il risultato di un mix di fattori – acquisizione di nuovi clienti, ampliamento della platea dei lettori e degli inserzionisti, controllo dei costi e rilancio dell’offerta editoriale.

Tra le iniziative che hanno contribuito al risultato economico e all’immagine del marchio spiccano: la produzione del catalogo e la gestione del bookshop per la mostra “Tesori dei Faraoni” alle Scuderie del Quirinale (mostra aperta dal 24 ottobre al 3 maggio e inaugurata con la partecipazione del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella) e il libro fotografico di Ray Giubilo pubblicato in occasione delle ATP Finals di Torino, che ha ottenuto ampia visibilità.

IL RUOLO DEL GIORNALE DELL’ARTE E IL DIGITALE

Il Giornale dell’Arte mantiene il suo ruolo centrale: testata con periodicità mensile ma concepita come un quotidiano dell’arte, pubblica mediamente 180 pagine per numero e ha una tiratura cartacea superiore alle 20.000 copie.

Il sito ilgiornaledellarte.com dichiara una platea digitale significativa — 1,5 milioni di visualizzazioni mensili certificate — e dall’autunno 2025 si è arricchito di una nuova area gratuita con articoli premium, focus e l’intero archivio storico digitalizzato (460 numeri, oltre 55.000 pagine ricercabili).

LA SQUADRA DI ALLEMANDI

Secondo l’amministratore delegato Luigi Cerutti, il rafforzamento della squadra manageriale avvenuto subito dopo il passaggio di proprietà – con l’arrivo di Pietro Della Lucia alla guida del settore libri e di Luca Zuccala alla direzione del Giornale dell’Arte – ha introdotto un impulso innovativo capace di valorizzare al meglio l’eredità culturale della casa editrice. Cerutti sottolinea come il lavoro svolto e i risultati già ottenuti rappresentino uno stimolo a proseguire con ancora maggiore determinazione nel 2026. In quest’ottica, è già in corso la definizione del nuovo piano industriale, che amplierà l’offerta con ulteriori servizi e prodotti editoriali pensati per rispondere alle esigenze del mercato.

Fonte immagine: pagina Facebook di Allemandi

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