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Come cambia il piano vaccinale con AstraZeneca per over 60

Piano Vaccinale Astrazeneca

Nessuna limitazione di fasce d’età dall’Ema sul vaccino AstraZeneca e allora ognuno decide per sé. L’Italia adesso lo raccomanda agli over 60, ma che impatto avrà sul piano vaccinale?

Per la seconda volta l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) si è pronunciata sul vaccino di AstraZeneca che non trova pace. Sebbene le indagini abbiano portato l’Ema a confermare che “non ci sono rischi generalizzati nella somministrazione e non si ritengono necessarie misure specifiche per ridurre il rischio”, è emerso anche che esiste una “probabile causalità” tra gli eventi avversi gravi che si sono verificati e la somministrazione del vaccino.

Tutto però accettabile per l’Agenzia, che ha concluso che i benefici sono comunque superiori ai rischi e non ha previsto alcuna limitazione per genere o fascia d’età – rimettendo di fatto la decisione nelle mani dei singoli Stati che devono fare i conti con le proprie necessità.

NESSUN COORDINAMENTO EUROPEO

Non essendo comunque giunti a una posizione europea condivisa su che provvedimenti prendere nei confronti del vaccino AstraZeneca – nonostante l’appello a un coordinamento della commissaria alla Salute, Stella Kyriakides – i Paesi Ue e non solo hanno deciso di agire in ordine sparso.

COSA CAMBIA PER IL PIANO VACCINALE ITALIANO

L’Italia, per esempio, ha deciso di consigliare l’uso di AstraZeneca solo agli over 60. E qui ci si chiederà: cosa deve fare chi ha meno di 60 anni e ha già ricevuto la prima dose? Il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, ha detto che “non ci sono elementi per scoraggiare la somministrazione della seconda dose per quanti avessero già avuto la prima”.

Stando ai numeri, a oggi sono 8 milioni gli italiani che hanno ricevuto la prima dose di vaccino e per 2.294.203 di loro si tratta proprio di Astrazeneca. Non sono tutti under 60, ma molti sì.

“Ci mettiamo subito a scrivere la circolare. Bisogna essere chiari e netti”, ha detto il ministro della Salute Roberto Speranza durante la videoconferenza tra governo ed enti locali. Il documento, ha aggiunto il Ministro, “conterrà una raccomandazione di somministrare AstraZeneca sopra i 60 anni, in linea con quanto deciso da altri paesi Ue”.

È SCONTRO TRA GOVERNO E REGIONI

I governatori delle Regioni, però, reclamano “più dosi e certezze sulle forniture” e il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha chiesto ieri “indicazioni certe” senza “fare confusioni o dover ricorrere a soluzioni fai da te”. Il rischio da scongiurare, infatti, è che le Regioni procedano autonomamente e che non esploda la preoccupazione per ulteriori ritardi legati alle riaperture.

Il presidente del Consiglio Mario Draghi, fa sapere Adnkronos, è determinato a non abbandonare l’obiettivo delle 500 mila dosi al giorno entro fine aprile. Certo, il piano vaccinale andrà rivisto, ma in modo da non subire rallentamenti, rassicurano da Palazzo Chigi. La decisione di limitare AstraZeneca agli over 60 potrebbe, infatti, portare a un’accelerazione della campagna vaccinale per i più anziani.

Anche il commissario straordinario per l’emergenza Covid Francesco Figliuolo è sicuro: la raccomandazione su AstraZeneca non avrà impatto sul piano vaccinale. Nel mese di aprile, tra l’altro, potranno esserci consegne superiori del 15-20% rispetto alle previsioni.

Intanto, da oggi le dosi del siero anglo-svedese andranno alla fascia 60-79 anni che, come ha ricordato Figliuolo si tratta di una platea di circa 13,6 milioni di persone, delle quali oltre 2,2 milioni hanno già ricevuto la prima dose.

Leggi anche: Anche il Regno Unito molla AstraZeneca: no sotto i 30 anni

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