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Come si scierà a Natale in Italia?

Sciare Super Green Pass Montagna Ponte Dell'immacolata

La coda della pandemia non frena la voglia di neve e montagna degli italiani. A Madonna di Campiglio prenotazioni altissime fin da ottobre

«La voglia di montagna è tanta e il territorio è pronto. A Madonna di Campiglio per il periodo natalizio le prenotazioni sono altissime, oltre il 60%, al momento, per quanto riguarda le strutture alberghiere». Lo ha detto Michele Cereghini, sindaco di Pinzolo – Madonna di Campiglio, Sant’Antonio di Mavignola.

Siamo però nel pieno della quarta ondata, quindi la parola d’ordine, anche in montagna e per tutta la durata delle festività natalizie sarà «prudenza». Ripartire «con la massima prudenza, il rigore e il rispetto delle regole è fondamentale per allontanare lo spettro di una potenziale chiusura a fronte di un eventuale aumento dei contagi», ha sottolineato il sindaco, in quanto «un’altra stagione chiusa sarebbe un dramma difficilmente recuperabile da parte del tessuto economico del nostro territorio».

È stato tutto predisposto «per il rispetto del protocollo sulle piste, a partire dal green pass. Per ora nel territorio che rappresento i contagi da Covid-19 sono assolutamente sotto controllo», prosegue Cereghini ricordando poi che in Trentino il numero dei vaccinati «è piuttosto alto».

A metà novembre era arrivato l’ok del Garante della Privacy per un’app per l’attivazione automatica dello skipass per chi è in possesso del Green pass, come proposto dall’associazione degli esercenti funiviari dell’Alto Adige su iniziativa di Dolomiti Superski. L’app potrà anche essere utilizzata anche dagli impiantisti di altre Regioni.

In caso di risalita dei positivi «saranno fatte le necessarie valutazioni, potrebbe esserci un contingentamento più marcato ma non penso alla chiusura degli impianti. C’è molta aspettativa per la ripartenza della stagione sciistica e stiamo facendo il possibile per tenere, già da ora, alto il livello di controllo e di guardia: impianti, strutture ricettive, in modo particolare i rifugi e attività collaterali al mondo della neve, le regole sono poche e vanno rispettate. Ci aspettiamo da parte degli operatori uno sforzo ulteriore su verifiche e controlli».

Gli impianti da sci dovrebbero perciò restare aperti, ma con numero chiuso per gli ingressi se la situazione epidemiologica dovesse peggiorare. “In zona arancione e in zona rossa, qualora sia prevista l’apertura degli impianti di risalita, limitare il numero massimo di presenze giornaliere mediante l’introduzione di un tetto massimo di titoli di viaggio vendibili, determinato in base alle caratteristiche della stazione o comprensorio anche sciistico, con criteri omogenei per Regione o provincia Autonoma o comprensorio anche sciistico, da definire sentiti i rappresentanti di categoria e delle strutture ricettive e concordati con le aziende sanitarie locali competenti per territorio”.

Lo prevedono le Linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali. “Allo stato attuale, l’accesso a funivie, cabinovie e seggiovie (qualora utilizzate con la chiusura delle cupole paravento) è consentito esclusivamente ai soggetti muniti di una delle certificazioni verdi Covid-19”, ricordano le Regioni. Per quanto gli impianti che portano sulle piste: per “gli impianti chiusi (funivie, cabinovie), la portata massima all’80% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o dispositivo che conferisce superiore protezione come gli Ffp2)”. Per gli impianti aperti (seggiovie, sciovie), “la portata massima al 100% della capienza del veicolo con uso obbligatorio di mascherina a protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o dispositivo che conferisce superiore protezione come gli Ffp2). La portata è ridotta all’80% se le seggiovie vengono utilizzate con la chiusura delle cupole paravento”.

 

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