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Partecipate di Napoli, Manfredi vuole (o deve?) fare la rivoluzione

Asia, Napoli Holding, Terme Di Agnano

Napoli Holding, Napoli Servizi, Terme di Agnano, Elpis, Caan: cosa vuole fare il sindaco partenopeo con le società del Comune

Il nuovo anno è già qui. Gaetano Manfredi, già ministro dell’Università e della Ricerca dal 2020 al  2021 nel governo Conte II, è sindaco di Napoli. Dove fu eletto il 18 ottobre 2021 grazie al sostegno congiunto di Pd e M5S, in uno dei pochi casi riusciti di concretizzazione del famoso campo largo. La sua fine e il suo principio nel passaggio dal 2022 al 2023 si stanno rivelando piuttosto caldi per la questione delle nomine delle società partecipate. “Con la giunta e con l’assessore Baretta abbiamo deciso di guardare al rinnovamento dei vertici delle partecipate a valle del progetto di riorganizzazione delle società all’inizio del nuovo anno”, ha detto chiaramente il primo cittadino.

LA RICHIESTA DI FORZA ITALIA

Alla base c’è la richiesta del gruppo di FI (nello specifico dei consiglieri Iris Savastano e Salvatore Guangi) di rivoluzionare i consigli d’amministrazione per integrare le nuove nomine con il rapporto retribuzione-risultati.

Rispondendo all’Ordine del giorno, Manfredi ha quindi accolto in Aula consiliare la proposta come “uno stimolo rispetto alla responsabilità politica e amministrativa che io e la Giunta ci assumeremo nei primi mesi del 2023”. Perché, ha aggiunto, “noi dobbiamo dare risposte ai problemi dei cittadini” e ”bisogna distinguere il merito del tema proposto dall’opportunità politica”.

I PROSSIMI PASSI

Come vuole procedere, allora, l’ex ministro? Secondo lui, “è importante dare un mandato chiaro a chi viene insediato, un mandato politico da parte della Giunta e del Consiglio. Il processo di rinnovamento sarà messo in campo guardando alla valutazione dell’operato delle persone che non deve essere su base politica ma rispetto alle capacità e gli amministratori devono essere valutati nel merito e pagati in maniera corrispondente al lavoro che fanno perchè le persone si assumono una responsabilità e lavorano nell’interesse del bene comune”.

Alla richiesta di Forza Italia, peraltro discussa anche all’interno dello stesso partito, si è creata più di qualche frattura in Consiglio. Alla fine, Manfredi ha risolto così: “Le scelte per i nuovi vertici delle partecipate si faranno a valle di una loro riorganizzazione generale, in modo tale da dare loro un mandato preciso. Queste scelte saranno fatte nella prima parte del 2023 con una valutazione che non sarà prettamente di appartenenza politica e con un compenso che sarà commisurato alla responsabilità che i manager metteranno in campo”.

E lo stesso Guangi, uno dei proponenti di FI, ha specificato di non voler imporre alcuna scelta bensì di stimolare la discussione sul tema “dato che le partecipate non funzionano per giudizio unanime e fanno capo alla vecchia amministrazione”.

DA NAPOLI HOLDING A ELPIS, CHI E’ COINVOLTO

Napoli Servizi, Napoli Holdin, Anm, Mostra d’Oltremare, Terme di Agnano. La lista delle società a partecipazione comunale coinvolte in questa giostra di nuove nomine è lunga e diversificata. Mancano al massimo novanta giorni alle decisioni e non sarà strano assistere a sostituzioni con un Cda o oppure a fusioni in uniche holding come tra Terme e la Mostra.

Secondo Pier Paolo Barretta, delegato di Manfredi al piano di Bilancio comunale, “è comunque tassativamente da escludere che si proceda con privatizzazioni o con interventi sul personale, ma solo con razionalizzazioni o eventuali accorpamenti”. Niente privati, insomma, e nemmeno esuberi. Appuntamento al 12 gennaio per l’incontro con i sindacati di Napoli Servizi.

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