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Con chi ce l’ha Giorgia Meloni? Lo spiega La Russa

La Russa

Intervento a tutto campo del presidente del Senato alla festa di Fratelli d’Italia a Lido degli Estensi

Che i rapporti tra il centrodestra e i giudici non siano quasi mai stati idilliaci è un dato di fatto. E con il governo Meloni, il più a destra della storia della Repubblica, non è da meno.

A fornire un’interpretazione sullo stato dell’arte è Ignazio La Russa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia. Alla festa del partito a Lido degli Estensi, il presidente del Senato ha parlato del processo Open Arms che vede coinvolto il ministro Salvini, della riforma della giustizia, degli extraprofitti delle banche, della vicenda Toti, Berlusconi e della situazione in Ucraina.

LA RUSSA, SPESSO I PM VOGLIONO INTERPRETARE LE NORME

Parlando della richiesta di condanna per Matteo Salvini al processo Open Arms a Palermo, La Russa ha sottolineato di aver “fiducia piena nella giustizia, ma penso che spesso la pubblica accusa, in processi come questo, fa prevalere la tesi che vuole affidare al pm il compito di interpretazione estensiva delle norme. La giustizia secondo loro dovrebbe interpretare le norme e correggere. Ma non tocca alla magistratura correggere le norme, anche quando fossero sbagliate: può solo applicare la legge”.

IL PRESIDENTE DEL SENATO: “MELONI ATTACCA I PM E NON I GIUDICI”

Il presidente del Senato ha poi mostrato sul palco una pagina de La Stampa di oggi dedicata al processo Open Arms. “Guardate questo titolo, ‘La premier attacca i giudici, è un precedente gravissimo’. No – ha puntualizzato – la premier attacca i pubblici ministeri, non i giudici: non è una questione di lana caprina. Questo fa venire in mente che c’è una discussione aperta sulla separazione delle carriere”.

LA RUSSA: “NON VEDO VELOCITA’ SULLA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA”

Sulla riforma della giustizia per La Russa “al momento non c’è un percorso avviato, non vedo velocità particolari su questo tema. È un tema delicato, bisogna affrontare la riforma riuscendo assolutamente a far capire che non è uno scontro tra politica e magistratura: senza questa pre-condisione diventa impossibile questa riforma”.

“Dobbiamo lavorare perché si proceda alla riforma giustizia non su basi ideologiche ma concrete – ha aggiunto -. Mi appello al mondo politica, di cui faccio parte, e al mondo giudiziario, di cui fanno parte gli avvocati come me, affinché si lavori a questa soluzione”.

IL PRESIDENTE DEL SENATO, GIUSTO IL PATTEGGIAMENTO DA PARTE DI TOTI

Quanto poi agli ultimi sviluppi dell’inchiesta in Liguria, il presidente del Senato ritiene che “sia stato giusto da parte” di Giovanni Toti “fare quel passaggio”, ossia il patteggiamento, “perché adesso la campagna elettorale non deve essere più giocata su di lui, sull’aspetto giudiziario”.

“Io ho casa in Liguria da 50 anni – ha spiegato -, vorrei che ci si concentrasse su quello che in Liguria il centrodestra con Toti riuscito a fare in Liguria, rivoltandola come un calzino. Aver tolto la questione giudiziaria è perfino un vantaggio per il centrodestra”.

“TRA IL GOVERNO MELONI E I BERLUSCONI C’E’ UN GRANDE RAPPORTO”

“Per quel che so io, c’è un grande rapporto tra il governo e gli eredi di Silvio Berlusconi”, ha detto il presidente del Senato alla festa di FdI a Lido degli Estensi. Mentre non diminuiscono le tensioni sul tema degli extraprofitti alle banche. “Io non l’ho capito… Perché irrigidirsi solo perché il ministro Giorgietti, di fronte alla proposta dell’omologo croato ha detto ‘ne parleremo’? Cosa dove fare, schiaffeggiarlo?” ha chiesto retoricamente La Russa commentando la polemica nella maggioranza. “Sono amico di Tajani, questa non è un’accusa, ma stiamo attenti a non anticipare… – ha concluso La Russa -. C’è dibattito, gli extraprofitti delle banche non sono in programma, ma è pur vero che le banche di profitti, non voglio dire immotivati ma grandi, ne hanno avuti. Non c’è bisogno di inalberarsi. Forse deve far piacere a qualche banca? Non credo, ma stiamo attenti anche noi”.

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