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Condono e case green: cosa ha detto Giorgetti e le ultime novità in Ue

Condono

Condono o case green? Passato o futuro? Come si muove e cosa si agita nel settore dell’edilizia. E intanto (il leghista) Giorgetti stoppa (il suo leader) Salvini

Case green e condoni edilizi. Uno sguardo al futuro e uno al passato. È in questa tensione che si collocano i provvedimenti in materia di edilizia che stanno prendendo forma in Europa e dei quali sta discutendo (e anche litigando) la maggioranza di governo.

LA BOZZA DI REVISIONE DELL’EPBD

La spinta verso il futuro arriva dalla revisione dell’Energy performance of buildings directive, secondo la quale gli immobili dovranno apportare modifiche per migliorare la propria classe energetica. Il Sole 24 ore anticipa che nella bozza di accordo non vi sarebbero vincoli temporali per gli edifici residenziali. Gli edifici pubblici e non residenziali, invece, avranno due scadenze: per i fabbricati sopra i mille metri quadri l’energia solare sarà obbligatoria dal 31 dicembre 2027, mentre sopra i 400 metri quadri da fine 2029, sopra i 250 metri quadri da fine 2032. La bozza di accordo dovrà essere discussa nel corso dei triloghi tra Parlamento, Consiglio e Commissione delle prossime settimane.

I PROSSIMI PASSI IN UE PER IL SOLARE NELLE CASE GREEN

Sono due le riunioni in programma. La prima il 6 ottobre e poi un trilogo politico per il prossimo 12 ottobre. Quest’ultimo sarà caratterizzato da una trattativa “a oltranza”, con l’obiettivo di portare ad avanzamenti sostanziali. I temi oggetto del confronto, del resto, sono di primaria importanza. Sarà discusso l’articolo 9 della direttiva sulle case green che fissano le date entro le quali scatteranno gli obblighi di ristrutturazione degli edifici. Il Parlamento ha proposto che l’edilizia residenziale arrivi alla classe E entro il 2030 e alla classe D entro il 2033. Saranno oggetto di discussione anche la mobilità sostenibile, eventuali finanziamenti e incentivi e gli attestati di prestazione energetica

CASE GREEN: TRATTATIVA A OLTRANZA “DOPO NOVE MESI DI IMPASSE”

“Dopo nove mesi di impasse, il Parlamento europeo sta tentando di forzare la mano per chiudere la partita con la convocazione all’ultimo momento di due nuovi meeting tecnici e con un nuovo trilogo notturno il 12 ottobre, che si protrarrà a oltranza – dice l’europarlamentare Isabella Tovaglieri (Lega) -. Una prassi politicamente censurabile. Un provvedimento di questa portata, con misure che vengono giudicate irrealizzabili da buona parte delle stesse istituzioni comunitarie, richiede una discussione approfondita». I negoziati, per Tovaglieri, finora “non hanno prodotto quasi nulla. Tentare di licenziare in fretta e furia una direttiva così controversa rappresenta un vulnus alle istituzioni democratiche dell’Unione”.

SALVINI LANCIA IL CONDONO PER “FARE CASSA” MA SI TROVA ISOLATO

Anche la maggioranza si sta tornando a discutere, in questo caso di condono edilizio. “Lo dico senza ipocrisia, ci sono problemi di bilancio? Ci sono alcune centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche, edilizie e urbanistiche che stanno intasando gli uffici tecnici dei comuni di mezza Italia? Sì, e allora non sarebbe più saggio per quelle di piccola entità andare a sanare tutto quanto – ha detto nei giorni scorsi il ministro dei trasporti Matteo Salvini -. Non c’è nessun condono di ville, villette, zone sismiche, se ti sei fatto la casa sulla spiaggia, ti mando la ruspa e te la abbatto”.

Salvini ha tracciato il perimetro del suo intervento a “difformità non essenziali” come “un contenzioso col Comune per il tinello, il box, la cantina, e ci sono milioni di italiani in questa situazione che non possono rogitare, vendere casa, affittarla, non è più intelligente per lo Stato e i Comuni sanare queste piccole difformità?”. A invogliare il ministro ad aprire al condono ci sono i numeri del Pil, con una crescita rivista al ribasso nella Nadef. Tra l’altro nel 2024 torna il Patto di Stabilità impedendo un ricorso disinvolto al debito. Il vicepremier ha suggerito anche di far giungere linfa ai conti pubblici da una nuova pace fiscale con saldo e stralcio per cartelle sotto i 30mila euro.

TOCCA AL (LEGHISTA) GIORGETTI STOPPARE LA PROPOSTA DI SALVINI

Ieri è arrivata la doccia fredda per il vicepremier. A stoppare qualsiasi velleità è stato il collega ministro del Tesoro nonché suo braccio destro alla Lega Giancarlo Giorgetti: “Io posso rispondere sulle cose che fa il governo, non su notizie che appaiono sui giornali ma che il governo non ha adottato e che probabilmente non ha neanche intenzione di adottare”. Questa è stata la risposta asciutta e molto esplicita del ministro rispondendo al question time a chi chiedeva se il governo intendesse “abbandonare o ridurre per il futuro un approccio condonistico del sistema fiscale”.

TAJANI: NO AL CONDONO E SÌ ALLA RIGENERAZIONE URBANA

Il ricorso al condono edilizio non trova estimatori neppure negli altri partiti di maggioranza. Un no è arrivato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani che apre a piccole rettifiche non ricadenti nell’ambito penale. Un discorso molto diverso dalle “centinaia di migliaia di piccole irregolarità architettoniche” di cui ha parlato il ministro dei Trasporti.  Il quadro all’interno del quale vorrebbero muoversi i forzisti è quello del disegno di legge sulla rigenerazione urbana presentato in Senato da Maurizio Gasparri insime all’On. Paroli lo scorso 15 giugno. È lo stesso Tajani a sottolineare quanto sia “importante puntare sulla rigenerazione urbana”, tra gli scopi della quale “si può vedere di inserire qualche aggiustamento per piccole cose fatte in violazione della legge. Si può sanare qualche piccolo lavoro, ma deve essere inquadrato nel campo di una strategia di rigenerazione urbana, magari anche con qualche sostegno europeo”. Il testo depositato in Senato prevede incentivi anche per privati per opere di riqualificazione anche di vecchi edifici in disuso. Tajani insiste sulla linea che non prevede condoni ma “la rigenerazione urbana con una visione strategica di medio e lungo periodo, per ridurre le emissioni di Co2, per il recupero delle aree depresse”.

FDI: LA LEGA NON HA ANCORA FORMALIZZATO ALCUNA PROPOSTA

Tommaso Foti, capogruppo alla Camera di FdI, smorza gli entusiasmi e ridefinisce le dimensioni dell’intervento del vicepremier Salvini. “Il riferimento da parte di Salvini è stato quello a una regolarizzazione di interventi di difformità minimali sotto il profilo edilizio – ha detto Foti -. Se formalizzeranno qualcosa poi lo si leggerà”.

PD: CONDONO PERICOLOSO E NON FUNZIONALE

“Salvini dovrebbe spiegare ai lavoratori dipendenti e a pensionati che pagano tutte le tasse se sono dei fessi”. A dirlo, è il parlamentare dem Arturo Scotto criticando aspramente la proposta del ministro Salvini. “Chi non paga le tasse fa un torto alla società perché non contribuisce ad avere ospedali che funzionano e scuole pubbliche per tutti – continua Scotto -. Il Ministro avanza una proposta pericolosa e che non è funzionale a nessuno: basta con i condoni”.

– Leggi anche: Cosa deve fare l’Italia per rinnovare il suo patrimonio edilizio? Report Legambiente

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