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Confusione a 5 stelle: chi la spunterà tra Grillo e Conte?

Scendono in pedana Beppe Grillo e Giuseppe Conte: a colpi di fioretto (e di sciabola) si affrontano sul futuro del M5S. Tra chi vuole tornare alle origini e chi vuole andare avanti 

Si è fatta attendere ma la resa dei conti all’interno del Movimento cinque stelle sta prendendo forma. La prima mossa l’ha fatta il garante del M5S, il fondatore Beppe Grillo, che ha inviato una missiva molto critica all’ex Premier Giuseppe Conte. Grillo, nella sua lettera, si dice scettico circa l’idea di un’assemblea costituente per decidere quale sarà il futuro del M5s. Secondo l’ex comico sarebbe lui, e solo lui, il custode dei valori del Movimento.

I DELUDENTI RISULTATI ELETTORALI DEL M5S E LE BATTUTE AL VETRIOLO DI GRILLO

Gli ultimi risultati elettorali raccontano di un movimento in picchiata verticale. Alle elezioni europee dello scorso maggio i pentastellati hanno raccolto il 9,98% delle preferenze (2.336.251 voti), cinque anni fa erano arrivati al 17.1% (4.569.089 voti). Il calo si è registrato in tutte le circoscrizioni, anche nelle roccaforti del sud e delle isole. Questo risultato ha fatto guadagnare a Conte una battuta al vetriolo di Grillo. “È un momento storico, ho incontrato ieri Conte, mi ha fatto un po’ tenerezza – ha detto il comico nel corso di un suo spettacolo a Fiesole -. Ha preso più voti Berlusconi da morto che lui da vivo”. Testimonianza di uno scontro in atto da tempo.

La curva discendente era stata annunciata anche alle ultime elezioni politiche. Nel settembre 2022 i grillini hanno raccolto il 15,4% alla Camera (4.333.972 voti) e il 15,6% al Senato (4.285.894 voti). Sei anni fa, quando il Movimento era in piena ascesa, i voti per la Camera furono 10.697.994 pari al 32,7% del totale, mentre al Senato raccolsero 9.719.710 voti e il 32,2% del totale. Il M5S era il primo partito italiano. Un altro mondo.

GRILLO PROVA A DIRE “NO” ALL’ASSEMBLEA COSTITUENTE DEL M5S

Sono stati proprio questi risultati così deludenti a far decidere Giuseppe Conte di convocare un’assemblea per varare una nuova fase costituente del Movimento 5 Stelle. Non ci sta il capostipite del grillismo. “L’ultima volta che ci siamo incontrati ci eravamo ripromessi di programmare alcuni incontri con un gruppo ristretto dei nostri, per discutere dei temi su cui rilanciare il Movimento, che è afflitto da un’evidente crisi di consenso. Personalmente ritengo che la nostra crisi di consenso derivi anche e soprattutto da una crisi d’identità – scrive Grillo nell’incipit della sua lettera pubblicata sul blog delle stelle -. Infatti, il Movimento ha raggiunto il suo maggior successo grazie a un’identità di pochi punti distintivi, rappresentati dalle prime (e pure dalle seconde) cinque stelle. Oggi le stelle sono diventate un firmamento, che sarà anche bello, ma le cui stelle appaiono indistinguibili l’una dall’altra”.  Nel proseguo Grillo suggerisce di tornare non ai temi ma alla forma “che ci ha consentito di vincere nel 2018” e di non fare passi indietro in merito al vincolo dei due mandati, regola che sta incontrando “resistenza da parte di chi è stato già eletto” ma che Grillo reputa ancora valida perché avrebbe “reso possibile la mobilitazione di molti di noi che hanno creduto nel sogno di una politica diversa e non più ostaggio degli zombie di una foresta pietrificata”.

LA REPLICA DI CONTE: NON È PIÙ TEMPO DI CIRCOLI RISTRETTI

La replica di Giuseppe Conte, affidata agli stessi canali, non si è fatta attendere. In una, molto più lunga lettera, Conte spiega la bontà dell’idea di un’Assemblea costituente. “E’ un progetto pienamente in linea con i principi e i valori del Movimento e, in particolare, con il principio della “democrazia partecipativa”, che va anche oltre il principio originario della “democrazia diretta” – scrive Conte -. I partecipanti, infatti, non si limiteranno soltanto a esprimere il loro voto su quesiti decisi e posti dall’alto, ma saranno essi stessi a indicare temi e progetti da discutere, originando un moto “dal basso” che poi condurrà, attraverso approfondite istruttorie, alle deliberazioni finali rimesse agli iscritti, in modo da definire i nuovi obiettivi strategici del Movimento. Assicureremo ampia partecipazione ai giovani, anche minorenni, perché sarebbe un controsenso progettare il loro futuro senza coinvolgerli direttamente. Questo progetto è il modo migliore per affrontare la “crisi di consenso” di cui pure ragioni nella tua lettera. Una delle ragioni di questa crisi – sono d’accordo con te – riguarda proprio l’“identità” stessa del Movimento”. Ma ciò che Grillo rimprovera a Conte è di non averlo coinvolto nella scelta di indire l’assemblea. “Non abbiamo mai parlato” dell’assemblea, scrive Grillo a Conte. Quest’ultimo rimanda al mittente la richiesta di “discutere preventivamente i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente” o di parlarne in “un gruppo ristretto dei nostri”.

STEFANO PATUANELLI: “NON POSSIAMO DIPENDERE DA UNA SOLA PERSONA”

Ci siamo organizzati con un modus operandi da movimento e una struttura da partito; quindi, non possiamo dipendere da una sola persona chiunque essa sia”. Prova a gettare benzina sul fuoco il capogruppo in Senato del Movimento 5 stelle Stefano Patuanelli che, in un’intervista al Fatto Quotidiano, interviene sulle divergenze in atto tra il fondatore del M5S Beppe Grillo, e l’ex premier Giuseppe Conte. “Secondo me siamo di fronte semplicemente a una lettura non giusta di Beppe di un’assemblea che più che costituente sarà deliberante come da statuto. Magari sarebbe bastato un colpo di telefono per parlarne – ha spiegato l’ex ministro dello sviluppo economico nel Governo Conte II e dell’agricoltura nel governo Draghi -. Nella sua risposta, Conte ha spiegato il percorso, che mi sembra l’unico lecito per un’associazione che anche un partito, con uno statuto che determina le attività degli iscritti. Non è una resa dei conti ma una giusta puntualizzazione di ciò che il Movimento sta facendo dopo le europee e il calo di consensi”.

DANILO TONINELLI: “DOBBIAMO TORNARE AL VAFFA”

Di diverso avviso l’ex deputato ed ex ministro delle infrastrutture del Governo Conte I, Danilo Toninelli. “Il Movimento 5 Stelle non può andare avanti così – ha detto Toninelli a “L’Italia s’è desta”, il programma in onda ogni mattina su Radio Cusano Campus -. Grillo vuole dare una sterzata, ma il confronto non può essere sulle solite cose, come il vincolo sul terzo mandato. I 5 Stelle hanno perso le parole e le idee rivoluzionarie. Quindi Conte e Beppe si abbraccino e cambino il futuro del movimento”. Toninelli da anche una riflessione sull’uso delle parole da parte del leader Conte. “Il vaffa è stata la parola guerriera del movimento e non viene pronunciata più perché lui è molto serioso e molto accademico, ma anche molto intelligente – dice Toninelli -. Lui cura le parole, ma le battute non fanno male a nessuno. Il Movimento non è cura delle parole, ma il frutto di persone autoironiche, che vogliono cambiare e migliorare questo paese. Non a caso nasce nel giorno di San Francesco, perché movimento francescano. Il problema è che il movimento si indebolisce perché non ci sono più i francescani che se ne sono andati, ma anche perché si è cambiato modo di essere. Dobbiamo tornare al vaffa”.

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