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Cosa dirà Crosetto sull’opposizione giudiziaria, nonostante l’Anm

Crosetto Anm

Reazioni dell’Anm, commenti e polemiche il giorno dopo l’allarme lanciato dal ministro Crosetto sul rischio di “opposizione giudiziaria”. I Graffi di Damato

Puntuale come il mitico orologio o treno svizzero, il presidente dell’associazione nazionale dei magistrati Giuseppe Santalucia, con quel nome peraltro della santa protettrice degli occhi, ha praticamente accusato di falso – “fake news”- il ministro della Difesa Guido Crosetto per avere annusato e denunciato puzza di “opposizione giudiziaria” in una intervista al Corriere della Sera. Come d’altronde, aveva già fatto la premier Giorgia Meloni in agosto commentando un’indagine a carico del sottosegretario alla Giustizia, e suo collega di partito, Andrea Delmastro. Anche allora, come adesso, fu “scontro”, come titola oggi il Corriere, o “toghe in rivolta”, secondo La Stampa.

I LEGAMI DI SANTALUCIA (ANM) CON LA SINISTRA GIUDIZIARIA E ‘POLITICA’, RICORDATI DA PALAMARA

Il meccanismo della reazione di Santalucia, del suo sindacato e dei partiti e giornali fiancheggiatori, è spiegato sul Giornale da uno che conosce bene materia ed ambiente, diciamo così. E’ Luca Palamara, per quattro anni presidente  proprio di quel sindacato, fra il 2008 e il 2012, che ha scritto: ”Ogni qualvolta non governa la sinistra l’Anm e chi la presiede finisce per subire le pressioni di coloro i quali, all’interno, richiedono posizioni drastiche ed intransigenti nei confronti di chi osa mettere in discussione l’imparzialità della magistratura. Insomma, si richiede al presidente dell’Anm un esercizio di “celodurismo” affinché l’Anm non sia scavalcata a sinistra dalle correnti di riferimento”.

Che poi sarebbe paradossalmente, nel nostro caso, un autoscavalcamento, essendo Santalucia -ha ricordato sempre lo scomodo Palamara- esponente della sinistra giudiziaria e già capo dell’ufficio legislativo del ministro della Giustizia Andrea Orlando”, del Pd.  Naturale, quindi, il suo “attacco a testa bassa”, parlando al comitato direttivo centrale dell’associazione delle toghe, contro “la posizione pubblica espressa da Crosetto.

CROSETTO NON SI FA INTIMIDIRE DALLE REAZIONI

Il ministro della Difesa, provvisto peraltro di un fisico che è di per sé una corazza, non si è lasciato intimidire dalle reazioni, compresa la perentoria richiesta del Pd e delle 5 Stelle di riferire al Parlamento. Dove appunto Crosetto si è detto pronto a presentarsi. E sarà interessante ascoltarlo non solo sui precedenti da lui lamentati di opposizione di tipo giudiziario “dal 1994 ad oggi” ma anche, e più specificatamente, sulle “riunioni -ha raccontato al Corriere– di una corrente della magistratura in cui si parla di come “fermare -virgolette nelle virgolette- la deriva antidemocratica a cui ci porta la Meloni”.

Qui si tratta, ripeto, di “riunioni”, non di dichiarazioni sporadiche di questo o quel magistrato, o di intercettazioni di posta elettronica, o altre diavolerie a due, a tre o più. E a parlarne non è stato il ministro dei beni culturali o della sovranità alimentare, o dello sport alle prese -beato lui. in queste ore- con la splendida riconquista italiana della coppa Davis di tennis, ma della Difesa, abitualmente provvisto di notizie tanto riservate quanto attendibili.

– Leggi qui tutti i Graffi di Damato

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