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Cosa si potrà fare a Natale. Le anticipazioni sul nuovo Dpcm

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L’Italia in vista del Natale potrebbe tingersi di giallo ma con dei limiti per gli spostamenti tra Regioni, pranzi e cenoni sobri e con coprifuoco. Previsti allentamenti per negozi ma non per bar e ristoranti. La scuola è rimandata a gennaio 2021. Tutte le ipotesi e le mezze certezze sul nuovo Dpcm in arrivo giovedì 3 dicembre

Con l’avvicinarsi del Natale e del Capodanno, l’esecutivo è al lavoro per definire il prossimo Dpcm che verrà illustrato in Aula il 2 dicembre. Sarà poi in vigore a partire dal giorno seguente e valido per tutto il periodo delle feste natalizie. Di certo c’è che non ci sarà alcun ‘liberi tutti’ poiché nonostante i contagi siano in calo, su molti ospedali la pressione è ancora alta così come il numero di decessi.

SPOSTAMENTI TRA REGIONI

Tra le maggiori questioni da risolvere in vista del Natale c’è sicuramente quale linea adottare per gli spostamenti tra Regioni. I governatori si incontreranno domani per cercare un accordo in previsione dell’incontro con il governo. Secondo quanto riportato da Repubblica, l’Italia potrebbe ‘tingersi’ tutta di un ‘giallo rafforzato’. Potrebbero, infatti, essere vietati gli spostamenti tra Regioni ma con alcune deroghe come il ritorno a casa dei residenti e il conseguente rientro al proprio domicilio. C’è chi azzarda dicendo che l’eccezione varrebbe solo in caso “di parenti malati o genitori anziani soli”. Gli spostamenti, tra l’altro, con tutta probabilità, potrebbero dover avvenire prima dell’entrata in vigore dei divieti e dopo la scadenza del prossimo Dpcm. Infatti, dalla settimana precedente il Natale al giorno dell’Epifania probabilmente non sarà più consentito spostarsi tra le Regioni.

CENONE DELLA VIGILIA, COPRIFUOCO E MESSE NATALIZIE

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dichiarato che al fine di evitare tavolate e spostamenti potrebbe essere confermato il coprifuoco alle 22, senza deroghe nemmeno per la sera della vigilia e per Santo Stefano. Questo, eventualmente, comporterebbe anche l’anticipazione delle messe natalizie, su cui la Conferenza episcopale italiana (Cei) ha confermato la disponibilità. Mantenere il coprifuoco alle 22 porterebbe quindi a rispettare la ‘raccomandazione’ di limitare il numero di ospiti a casa, con un tetto massimo di commensali che potrebbe rimanere quello attualmente stabilito di sei persone.

LA CORSA AL TAMPONE

Nelle città in cui è possibile fare test anti Covid-19 a pagamento, senza ricetta medica e senza file chilometriche ai drive-in, si registrano già migliaia di prenotazioni per la settimana di Natale soprattutto per chi lavora o studia fuori e ha intenzione di rientrare nella città di residenza per trascorrere le feste.

NEGOZI, RISTORANTI E STRUTTURE RICETTIVE

Per dare ossigeno ai negozi ed evitare assembramenti, l’orario di chiusura degli esercizi commerciali potrebbe essere posticipato alle 21, mantenendo le procedure già in atto con ingressi contingentati. Per bar e ristoranti non sembra in programma alcuna deroga: chiusura alle 18, come già avviene, e niente pranzi o cene per Natale e Santo Stefano, giorni per i quali l’esecutivo prevede di far chiudere tutto il giorno. Dovrebbe invece essere consentita, spostamenti tra Regioni permettendo, la possibilità di soggiornare in strutture alberghiere.

CINEMA, TEATRI, PALESTRE

Le attività culturali, i cinema, i teatri e i musei resterebbero ancora chiusi, così come le palestre fino a quando il numero dei contagi non sarà nuovamente sotto controllo. Un’eventuale riapertura verrà infatti presa in considerazione solamente dopo un significativo appiattimento della curva dei contagi.

IMPIANTI SCIISTICI

Sul tema delle vacanze sulla neve, dovrebbe essere confermata la chiusura degli impianti sciistici, come già previsto nel Dpcm in vigore. Il Comitato tecnico scientifico continua a sconsigliare le attività in cui sono quasi inevitabili gli assembramenti e il governo non sembra aver intenzione di modificare questa linea.

VIAGGI ALL’ESTERO

Per chi volesse andare all’estero, magari in Paesi che non chiuderanno gli impianti sciistici (come Svizzera e forse Austria), al ritorno potrebbe essere previsto il tampone e la quarantena obbligatoria – come annunciato dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

IL NODO SCUOLA

Nonostante la richiesta della ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, del M5s e di Italia Viva, di tornare in modo graduale sui banchi prima di Natale, al momento l’ipotesi più probabile è quella di un rientro in classe dopo l’Epifania, il 7 gennaio, accogliendo così le richieste di molti presidenti di Regione. “La scuola è una priorità e il ritorno alla didattica in presenza un’urgenza educativa per i nostri ragazzi – ha dichiarato la ministra per le Pari opportunità Elena Bonetti – L’ho detto più volte con Italia Viva. Non c’è tempo da perdere, ogni giorno di scuola in presenza è un giorno guadagnato per il futuro dei nostri ragazzi e vale tutto il nostro lavoro e il nostro impegno al governo”. Al momento è prevista la didattica a distanza (dad) per le scuole superiori di tutta Italia e anche per seconda e terza media nelle Regioni rosse.

IN ARRIVO ANCHE I CONSIGLI DELL’UE

Attraverso la Commissione europea, anche l’Unione europea, sembra voler indicare delle linee guida – non vincolanti – in vista delle festività natalizie. Il documento dovrebbe arrivare mercoledì e conterrà dei consigli per i governi degli Stati membri. L’Ue mira a evitare eventi di massa e molto probabilmente chiederà di applicare il coprifuoco notturno.

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