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Cosa ha detto Panetta (Bankitalia) nel suo primo intervento pubblico

Panetta Bankitalia

Dall’invito alla cautela rivolto alla Bce fino ai temi e alle problematiche dell’economia italiana, ecco i contenuti del primo intervento del neo governatore di Bankitalia, Fabio Panetta

Analisi, riflessioni, moniti, suggerimenti. Il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta, ha scelto l’evento per i 60 anni del gruppo Bcc Iccrea per il suo primo intervento pubblico. Ecco i principali passaggi.

“LA BCE SIA CAUTA, RISCHIO EFFETTI SULL’ECONOMIA”

“E’ necessario procedere con cautela nel processo di normalizzazione del bilancio” della Bce. Per Panetta, “dopo aver innalzato i tassi ufficiali a un livello che consentirà di riconquistare la stabilità dei prezzi, una brusca contrazione del bilancio, dopo quella già rapida dei mesi scorsi, avrebbe effetti restrittivi sull’economia che non sarebbero giustificati dalle prospettive dell’inflazione”.

PANETTA: “DURATA FASE RESTRITTIVA DIPENDE DAI DATI”

La durata della fase restrittiva della politica monetaria della Bce “potrebbe essere più breve qualora la persistente debolezza dell’attività produttiva accelerasse il calo dell’inflazione”. Fabio Panetta ha ribadito inoltre come “in base alle stime Bce, l’attuale livello dei tassi sarebbe sufficiente a riportare l’inflazione in linea con l’obiettivo del 2 per cento nel medio termine. Le condizioni monetarie dovranno rimanere restrittive per il tempo necessario a consolidare la disinflazione. La durata di questa fase dipenderà dall’evoluzione delle variabili macroeconomiche”.

“STRETTA BCE PIU’ FORTE DEL PREVISTO, EVITARE DANNI INUTILI A ECONOMIA”

La stretta della Bce per combattere l’inflazione sui prestiti “si sta rivelando più forte di quanto era stato previsto” ha puntualizzato il governatore di Bankitalia, secondo cui “il costo dei prestiti bancari è considerevolmente aumentato. La dinamica della moneta e del credito è rapidamente scesa su valori simili o inferiori a quelli registrati in seguito alla crisi finanziaria e a quella dei debiti sovrani nell’area dell’euro”. Panetta ha rilevato come “la restrizione attuata dalla Bce continuerà a dispiegare i suoi effetti nei prossimi mesi; il suo impatto sulla domanda potrebbe risultare ben più forte di quanto era stato previsto, anche in relazione alla riduzione dell’offerta di liquidità”. Per questo “occorre evitare inutili danni per l’attività economica e rischi per la stabilità finanziaria, che finirebbero oltretutto per mettere a rischio la stessa stabilità dei prezzi”. Comunque come “la restrizione monetaria attuata dalla Banca centrale europea è stata necessaria”.

GOVERNATORE BANKITALIA: “CALO INFLAZIONE EUROZONA E’ BUONA NOTIZIA”

“Il nuovo considerevole calo dell’inflazione dell’area dell’euro” diffuso oggi da Eurostat “è una buona notizia”, ha spiegato Panetta commentando i dati usciti questa mattina di una riduzione del 2,4% a novembre, e ricordando l’azione restrittiva attuata dalla Bce “nei mesi scorsi” per combattere l’inflazione. Si tratta di “uno sviluppo favorevole” dell’andamento dei prezzi, ha aggiunto.

PANETTA: “INVESTIMENTI E PRODUTTIVITA’ PER RILANCIARE L’ECONOMIA”

“Un sentiero che va dagli investimenti alla produttività e quindi alla crescita”. E’ quanto ha indicato il governatore di Bankitalia per il “rilancio dell’economia italiana” secondo cui “la crescita dipenderà quindi dalla capacità di aumentare il prodotto per unità di lavoro”. Per Panetta questo obiettivo “richiede cambiamenti in più ambiti”. “Investire in innovazione – ha aggiunto – è il punto di partenza dei necessari interventi ma non riduce l’urgenza di altre misure” dal funzionamento del sistema finanziario, mercato del lavoro, P.a. e giustizia.

“BANCHE ITALIANE SONO PUNTO DI FORZA DELL’ECONOMIA”

La “situazione positiva” delle banche italiane “è un punto di forza dell’economia nel suo complesso” ha rilevato Panetta per il quale “il sistema bancario è in grado di gestire sviluppi sfavorevoli. Ci si può attendere che nel prossimo biennio la sua redditività si riduca ma rimanga ampiamente positiva” ha sottolineato il governatore secondo cui “con l’indebolimento della congiuntura economica in Europa e Italia, alcuni fattori che hanno finora rafforzato le banche potrebbero venire meno nei prossimi mesi”.

PANETTA: “L’ECONOMIA ITALIANA ED EUROPEA RISTAGNANO”

“Dopo la ripresa registrata all’indomani della pandemia, l’economia italiana è in una fase di ristagno, come del resto quella europea”. Per il governatore della Banca Italia “l’attività produttiva dovrebbe accelerare nei prossimi mesi; nel 2024 la crescita rimarrebbe inferiore all’1 per cento”. “La priorità – ha rimarcato – è ora scongiurare il rischio di tornare agli insoddisfacenti tassi di crescita degli ultimi due decenni, facendo leva sui segni di vitalità economica emersi sinora”.

“OCCORRE LIBERARCI DEL PESO DEL DEBITO PUBBLICO”

“Il peso del debito opprime l’economia italiana da troppi anni. Dobbiamo liberarcene evitando gli errori del passato, agendo sia sul fronte della finanza pubblica sia su quello della crescita” ha afferma il governatore secondo cui “va soprattutto ridotto il debito pubblico in rapporto al prodotto. Un debito elevato sottrae risorse alle politiche anticicliche, agli interventi sociali e alle misure in favore dello sviluppo; accresce il costo dei finanziamenti per le imprese private, riducendone la competitività e l’incentivo a investire; rende la nostra economia e in ultima istanza l’intero paese vulnerabili ai movimenti erratici dei mercati finanziari”. “Si tratta di un compito non facile, da affrontare tenendo presente l’esigenza di proseguire l’impegno per il rilancio dell’economia del Mezzogiorno” ha concluso Panetta.

“Che l’Italia abbia un problema strutturale di crescita è noto, come note sono le cause del problema” ha rilevato Panetta nel suo intervento. “Voglio tuttavia sottolineare il dato fondamentale: la nostra economia soffre da oltre due decenni della stagnazione della produttività del lavoro, a fronte di un aumento annuo dell’1 per cento nel resto dell’eurozona”. Per il governatore della Banca d’Italia “un tale andamento è spiegato principalmente dalla deludente dinamica della produttività totale dei fattori – ossia i guadagni di efficienza derivanti dalle nuove tecnologie, dai miglioramenti organizzativi, dall’innovazione di prodotto e dall’espansione delle imprese più efficienti”. “In assenza di correzioni -ha ammonito – questi andamenti continueranno a condizionare lo sviluppo anche negli anni a venire”.

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