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Cosa ne sarà dell’eredità di Berlusconi? Si apre la partita della successione

Il patrimonio del Cavaliere è valutato in 4 miliardi di euro ma ci sono da gestire i difficili nodi su Fininvest, sulle opere d’arte e su Forza Italia. Il ruolo di Marta Fascina

Con in funerali di Stato in programma oggi a Milano, si chiude il sipario su Silvio Berlusconi. E parte il difficile percorso dell’eredità fatta di partecipazioni, immobili, opere d’arte. Per i 5 figli e la moglie putativa Marta Fascina si apre, dunque, un difficile percorso che dovrà in primis, cercare di scongiurare uno scenario simile a quanto accaduto alla famiglia Agnelli-Elkann.

LA QUESTIONE SI APRE SUBITO DOPO I FUNERALI?

Secondo alcune fonti, scrive questa mattina il Corriere della Sera, il discorso sull’eredità i Silvio Berlusconi dovrebbe aprirsi “nei giorni immediatamente successivi ai funerali. E all’assemblea Fininvest di fine giugno per bilancio e nomine si arriverebbe con gli assetti già definiti”. Ma quali essi saranno, al momento, è difficile rispondere.

Per il quotidiano milanese tutto ruota attorno alle ultime volontà dell’ex premier “e a una percentuale: 33%. Per la verità non esistono conferme ufficiali che Berlusconi abbia lasciato un testamento. Ma è più che un’ipotesi”.

IL RUOLO DELLO STUDIO NOTARILE DI ARRIGO ROVEDA

Il documento, ipotizza il Corriere della Sera, “dovrebbe essere nella mani dello storico notaio del gruppo, Arrigo Roveda dello Studio RLCD di Milano” che dovrebbe quindi avere le disposizioni finali anche su quel 33% di patrimonio disponibile dell’asse ereditario: circa 1,3 miliardi euro sui 4 che si calcola, sia stato il patrimonio del Cavaliere.

Leggi anche: Gli ultimi sprechi d’odio contro Berlusconi nel giorno dei funerali di Stato

OPERE D’ARTE E FININVEST

“Altro discorso sono opere d’arte e beni non registrati che sfuggono a una classificazione e valutazione. Ma in quel 33% dovrebbe rientrare anche la quota Fininvest”, precisa il quotidiano milanese. Il calcolo è semplice: il Cavaliere poteva contare sul 61% della holding di famiglia, di cui circa il 40% – vale a dire l’8% ciascuno – va assegnato ai figli. “Oggi Marina e Pier Silvio hanno poco meno del 16% ciascuno” mentre “ai tre figli del secondo matrimonio con Veronica Lario (Barbara, Luigi ed Eleonora) vanno complessivamente al 46% e raggiungono dunque la quota di maggioranza relativa”.

L’INCOGNITA FASCINA

Rimane l’incognita della quasi moglie Marta Fascina e di cosa Berlusconi possa averle assegnato. Se come ipotizzano alcune fonti del Corriere della Sera le fossero state attribuite alcune azioni Fininvest, il discorso sulla proprietà della holding di famiglia potrebbe complicarsi. Anche se, ricorda il quotidiano, la partecipazione del Cavaliere alla Fininvest non è diretta “ma mediata da quattro holding (H1, H2, H3, e H8) che però in prospettiva potrebbero essere smantellate. Nel frattempo l’ex premier aveva costituito la società semplice Forza 5 (…) 5 come i figli: una cassaforte sullo stile della Dicembre degli Elkann? No Forza 5 come il mare dicono fonti Fininvest e possiede una barca”.

LA QUESTIONE FORZA ITALIA

Altra grana pendente sul patrimonio berlusconiano è quella di Forza Italia. “I crediti di Silvio Berlusconi nei confronti di Forza Italia hanno raggiunto quota cento milioni di euro e al momento sul simbolo posso dire certamente che l’utilizzo di statuto spetta a me in quanto tesoriere e che a oggi non abbiamo ricevuto alcuna novità in merito. A oggi”, ha detto Alfredo Messina durante il Comitato di Presidenza di FI, secondo quanto ricostruito da La Repubblica. Ma il primo dubbio sul partito riguarda i debiti. “Nel rendiconto del 2022 l’esposizione coperta con fideiussioni firmate da Berlusconi è salita a 100 milioni di euro”. Ma con la sua morte a chi vanno quei crediti?

“E qui si inizia a navigare al buio – prosegue La Repubblica -. ‘Al momento dobbiamo attendere come sono stati ripartiti questi crediti tra gli eredi nel testamento – dice Messina – se verranno divisi in parti uguali tra i cinque figli o se invece andranno solo ad alcuni figli’. Questo è un elemento chiave per capire chi avrà le redini del partito con un potere di pressione fortissimo essendone unico grande creditore: alcune voci da Milano sussurrano che questa pratica Berlusconi l’abbia lasciato solo alla figlia Marina”, scrive il quotidiano romano.

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