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Cosa succede a Napoli se in Calabria corre anche De Magistris

De Magistris Calabria

Il Governo fissa il voto in Calabria il 15 aprile 2021. Se De Magistris volesse candidarsi a presidente della Regione, dovrebbe dimettersi dalla carica di sindaco di Napoli circa 50 giorni prima del voto. Dunque il Consiglio comunale di fine anno potrebbe essere l’ultimo atto dell’era De Magistris in Campania. Ma intanto si parla di rimpasto in giunta e inizia la sfida per la successione tra Clemente, Maresca e De Luca jr

Luigi De Magistris sta pensando di candidarsi per la presidenza della Regione Calabria. Il Governo sta discutendo di fissare la data del voto per sostituire Jole Santelli, scomparsa durante questo tragico anno. Per il momento è stato deciso il termine ultimo del 15 aprile 2021 e, se così fosse confermato, De Magistris dovrebbe tecnicamente dimettersi circa 50 giorni prima del voto. Questo significa che il Consiglio comunale a Napoli di questi ultimi giorni dell’anno, potrebbe essere l’ultimo dell’attuale sindaco del capoluogo campano.

LA DATA DELLE ELEZIONI IN CALABRIA

Inizialmente la data doveva essere il 14 febbraio, ma il Comitato tecnico scientifico sta suggerendo al governo di rimandare il voto, per evitare una campagna elettorale mentre siamo ancora immersi nella seconda ondata di contagi da Covid. Il termine del 15 aprile 2021 sembra dunque l’ipotesi più probabile, come riporta il Corriere del Mezzogiorno. Se così sarà, De Magistris dovrà dimettersi dalla carica di sindaco di Napoli entro il 23 febbraio.

IL RIMPASTO NAPOLETANO

Mentre De Magistris pensa alla candidatura in Calabria, però, tenta un rimpasto nella giunta napoletana, dove Giovanni Pagano dovrebbe sostituire Raffaele Del Giudice (assessore ambiente) e Donatella Chiodo potrebbe arrivare al posto di Monica Bonanno (assessore politiche sociali e lavoro).

Il Corriere del Mezzogiorno spiega anche che De Magistris, se decidesse effettivamente di candidarsi in Calabria, “potrebbe non sostenere la candidatura di Alessandra Clemente – assessore patrimonio, lavori pubblici e giovani – che, peraltro, come tutti gli altri colleghi di giunta, in caso di scioglimento anticipato del Comune non sarebbe più assessore già tra un po’”.

IL CASO CLEMENTE

Dal quartier generale di Alessandra Clemente, che ha da tempo annunciato la sua candidatura per guidare il Comune di Napoli, è arrivato il seguente messaggio: qualunque sia la scelta di De Magistris, di candidarsi in Calabria oppure no, di sostenere Clemente oppure no, il programma non cambia, “sarà lei, da sola con la sua lista o le sue liste, oppure alleata con altri del centrosinistra, a provare la corsa a sindaco di Napoli”.

LE PROTESTE CONTRO DE MAGISTRIS

Alcune associazioni civiche, tra cui Campo sud, Napoli Capitale, Iniziativa meridionale, Chiaia per Napoli, Insieme per Napoli e comitato Portosalvo, organizzano un presidio di protesta davanti alla sede del Municipio, per “celebrare l’uscita di scena dell’attuale sindaco”.

LA CANDIDATURA DI CATELLO MARESCA

L’ipotesi della candidatura del magistrato Catello Maresca a sindaco di Napoli non piace ad alcuni sindacati, in particolare alla Cgil, che attraverso il segretario di Napoli e Campania, Nicola Ricci, ha preso una posizione netta: “Siamo in piena campagna elettorale e siamo sempre stati equidistanti come sindacato. Ma spero non si passi da un magistrato a un altro”.

Il motivo? Il Corriere del Mezzogiorno spiega che Maresca, nonostante si presenti come candidato “civico” al di fuori dei partiti, vedrebbe convergere su di sé i voti del centrodestra.

L’IDEA DI CANDIDATE DE LUCA JR

Su Facebook, sulla pagina “Napoletani che vogliono il figlio di De Luca sindaco di Napoli”, si fa il nome di Piero De Luca, parlamentare del Partito Democratico. Sebbene si tratti solo di un gruppo social che conta circa 2.000 iscritti, l’idea sembra “politicamente rilevante” e potrebbe influenzare il dibattito in corso all’interno del Pd sulla corsa a sindaco di Napoli.

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