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Cos’è lo scudo salva-governatori che vuole Salvini e che infastidisce FdI

Scudo

Uno scudo a protezione degli amministratori locali dalle incursioni della magistratura. La proposta del ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini prende le mosse dagli arresti domiciliari per Giovanni Toti e divide la politica 

Uno scudo per proteggere gli amministratori locali. Questa è l’idea agostana del ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini che apre, di fatto, la campagna elettorale delle prossime elezioni amministrative autunnali. A stimolare l’idea di uno scudo, una immunità, per gli amministratori locali, simile a quella per i parlamentari è stato il caso dell’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Indagato nell’ambito di un’indagine per corruzione, falso, voto di scambio e violazione della legge sul finanziamento dei partiti.

“È stato liberato quando ha scelto di dimettersi – ha detto Salvini – è stato ostaggio della magistratura” Il Fatto quotidiano legge le parole del ministro, nell’ambito di un’intervista a La Verità, come una manovra di avvicinamento all’ex governatore, in vista delle prossime regionali. Lo “scudo” per gli amministratori e i presidenti di regione dovrebbe attivarsi solo nella parte finale del mandato a pochi mesi alla fine della legislatura. Una specie di “differimento” delle indagini a fine consiliatura.

GIOVANNI TOTI: “CI SERVE UNO SCUDO COME QUELLO DI CAPITAN AMERICA”

L’ex giornalista di Mediaset ha dovuto trascorrere 86 giorni agli arresti domiciliari dai quali è stato “liberato” solo dopo aver rassegnato le dimissioni dalla presidenza della Liguria. Non a caso ieri Giovanni Toti, finalmente libero di muoversi, era a Roma dove ha incontrato i compagni di partito Maurizio Lupi, Ilaria Cavo, Pino Bicchielli, Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di Fratelli d’Italia, Maurizio Gasparri (FI) e il ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini.

Con quest’ultimo ha parlato del genovese Edoardo Rixi, viceministro dei trasporti e papabile candidato per il centrodestra alla Regione Liguria. “Uno scudo come Capitan America, bisogna allargare le immunità, più protezione non è necessaria solo per me ma anche per sindaci e amministratori – ha detto Toti, che ha commentato anche l’ipotesi di Rixi alla regione Liguria – Edoardo Rixi? Lo stimo ma bisogna vedere se è disponibile e può fare campagna”.

FEDRIGA (OVVIAMENTE) CON SALVINI SULLO SCUDO PER GLI AMMINISTRATORI LOCALI

La proposta di uno “scudo” per gli amministratori locali non può che incontrare la “condivisione” del presidente dei governatori, il leghista Massimiliano Fedriga, sebbene dell’argomento non si sia ancora discusso in sede di Conferenza delle Regioni.

ANTONIO TAJANI: LA MAGISTRATURA NON SI SOSTITUISCA ALLA POLITICA

Il ministro degli esteri Tajani non è riuscito a incontrare l’ex governatore Toti ma ha detto la sua sull’idea del collega Salvini. “Mi pare singolare si faccia un processo mentre si va in campagna elettorale, perché si tenta così di condizionare il voto – ha detto il ministro degli Esteri -. Non è la questione Toti ma una questione di principio. Non è che una parte minoritaria della magistratura deve sostituirsi alla politica, perché chi guida le istituzioni è stato eletto dal popolo e bisogna sempre rispettare la volontà popolare”.

MAURIZIO GASPARRI: “NON PREVEDO SCUDI DA NESSUNA PARTE”

“Che in Liguria la tempistica della vicenda sia abbastanza singolare, lo diciamo da tempo – ha detto Maurizio Gasparri, commentando la proposta di Matteo Salvini e il caso dell’ex compagno di partito Giovanni Toti -. Però non mi pare che ci sia una proposta specifica, ne immagino e credo che sarebbe di facile approvazione, perché susciterebbe tante di quelle ire che si continuerà con questo strapotere della magistratura tranquillamente, che farà quello che vuole. Le decisioni giudiziarie vengono dopo e non si sa come sarà, potrebbero essere anche diverse da quello che uno si aspetta oggi in un clima di accusa, però io non prevedo scudi da nessuna parte”.

LE PERPLESSITA’ E IL FASTIDIO DI FRATELLI D’ITALIA

Lo stop, però, arriva non soltanto dalle opposizioni, ma proprio all’interno della maggioranza. Da Fratelli d’Italia. “Se i governatori si dicono favorevoli, grande perplessità si registra in FdI – scrive Francesco Olivo su La Stampa  -. Nel partito della premier il primo fastidio arriva dal fatto che l’uscita di Salvini non fosse concordata. Ma quello che più colpisce i dirigenti di FdI interpellati è l’inopportunità politica della proposta della Lega, giudicata fortemente impopolare, tanto più a ridosso di un’inchiesta che ha riguardato un governatore di centrodestra. (…) L’ordine di scuderia di Fratelli d’Italia, come spesso in questi casi, è evitare di intervenire per smentire l’alleato (non ce ne sarebbe nemmeno bisogno, si ragiona a via della Scrofa) e aspettare che il dibattito evapori con il caldo d’agosto”.

SPERANZON (FDI): “SCUDO? IN PASSATO CI SONO STATI SQUILIBRI”

Meno possibilista il senatore di Fratelli d’Italia Raffaele Speranzon. “Vorrei vedere nel concreto la proposta che farà Matteo Salvini – ha detto a L’aria che tira su La 7 -. Per quanto ci riguarda, il tema dello scudo per i Governatori o altre figure che svolgono importanti funzioni dal punto di vista istituzionale è qualcosa che non dovrebbe essere necessario, nel senso che dobbiamo vivere in uno Stato di diritto che ha i tre pilastri – potere giudiziario, legislativo ed esecutivo – che dovrebbero restare in equilibrio. Purtroppo, in passato ci sono state situazioni per cui c’è stato uno squilibrio che ha portato a dubitare del fatto che il potere esecutivo svolgeva nel modo migliore le proprie funzioni o qualche volta che anche il potere giudiziario non le svolgesse in modo del tutto imparziale. Non credo però che la soluzione sia dare scudi a chi svolge importantissime funzioni a garanzia di tutti i cittadini”.

FRATOIANNI: “DESTRA NON CONTRASTA I REATI MA PROTEGGE I COLLETTI BIANCHI”

“Che strana idea hanno dalle parti della destra del rispetto della legalità e dell’opportunità politica – ha scritto in una nota Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e di Alleanza Verdi e Sinistra -. Un giorno il ministro Salvini si inventa lo scudo di impunità per eventuali reati dei presidenti di regione: insomma la ricetta è non contrastare i reati ma garantire protezione a chi eventualmente li compie”. Al deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra non va giù la proposta agostana del ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini. “È un messaggio devastante per le Istituzioni – prosegue il leader di SI -: da una parte, uno Stato feroce e spesso inutilmente spietato verso i più deboli e fragili e, dall’altra, accondiscendente, al limite della complicità, con i colletti bianchi e i potenti che non rispettano la legge e che sono spregiudicati nella gestione dei beni della collettività”.

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