Ecco come il leader del Carroccio riorganizza le strutture interne del partito Matteo Salvini ridisegna…
Dal generale Vannacci al ‘soldato’ Arianna. A destra prove di derby per le europee?
Il controverso libro e la nomina a capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia hanno portato il generale Vannacci e Arianna Meloni alla ribalta della cronaca. Si candideranno alle prossime elezioni europee? Con quale partito?
“Sono un soldato”. Dal soldato militare al ‘soldato’ politico, è curioso notare come la neo responsabile della segreteria politica di FdI, Arianna Meloni, abbia fatto ricorso – in questo caso come metafora – alla stessa terminologia usata dal generale Vannacci per smentire – o meglio, per rimandare – un’eventuale candidatura alle prossime elezioni europee. E chissà se la mossa di Arianna in casa Fratelli d’Italia sia stata dettata, o magari anticipata, dall’improvviso e imprevisto capolino nel dibattito politico del generale, appunto per non rimanere scoperti a destra.
EUROPEE, VANNACCI E ARIANNA MELONI
Come dire che la sovraesposizione mediatica di Vannacci, favorita anche dalle azioni disciplinari nei suoi confronti che ne hanno fatto un martire in un preciso elettorato di destra, abbia imposto a Fdi la decisione che per Arianna Meloni “non era più possibile rimanere dietro le quinte”, come ha detto lei stessa oggi nella sua prima intervista ufficiale, post incarico, al Corriere della Sera. Si tratta dello stesso giornale che da quattro giorni, ovvero da quando è stata resa pubblica la notizia della nomina, dedica alla ‘sorella d’Italia’ un articolo al dì in apertura di pagina. Non a caso, quando c’è da prendere una posizione importante la famiglia Meloni si affida sempre al giornale di via Rizzoli.
IL GENERALE ACCENDE IL DIBATTITO A DESTRA
Tornando a Vannacci, il dato assodato è che tutte le polemiche intorno al libro (oltre a regalargli pubblicità gratuita e un bel gruzzoletto di denari dal boom di vendite) hanno acceso il dibattito a destra. Come svegliati dal torpore, i vari Alemanno, Paragone, Forza Nuova hanno iniziato a corteggiare il generale, acquistando una certa centralità e non hanno alcuna intenzione di rinunciare a questa inaspettata visibilità, considerati gli ormai imminenti appuntamenti elettorali.
A dimostrazione che a destra c’è un mondo (‘al contrario’ o meno, maggioritario o meno) che si riconosce, almeno in parte, nelle riflessioni del generale. Senza considerare, inoltre, quella fetta di elettorato (e di eletti) da sempre contrario al politically correct e che alle ultime elezioni ha votato (o è stato eletto con) Fratelli d’Italia ma che, proprio dal giorno dopo, ha dovuto iniziare a mordersi la lingua sui quei temi sensibili e border line (dai temi etici, a quelli più identitari fino alla geopolitica) per non disturbare o mettere in difficoltà la presidente del Consiglio.
EUROPEE, LA MOSSA DI SALVINI
Simpatizzanti che non hanno mai amato la Nato o il filo atlantismo (anche se questo non significa automaticamente essere putiniano). Per tanti di loro il libro di Vannacci è stato visto come una liberazione. E su queste sottili differenze di sensibilità si è inserito, lesto, anche Salvini.
Molto attesi, per questo, saranno i primi sondaggi post estate sul consenso dei partiti politici. Sicuramente a destra si è aperto un dibattito che è destinato a durare a lungo.