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Debito italiano e tassi Bce, tra cattive e (forse) buone notizie

debito Bce

Il debito pubblico italiano a un soffio dai 3mila miliardi, con la quota in mani estere che supera il 30%. La presidente Bce Lagarde annuncia l’arrivo di un nuovo calo dei tassi, secondo gli analisti sarà del 2% a giugno

NUOVO RECORD PER IL DEBITO PUBBLICO ITALIANO

Il debito pubblico italiano ha raggiunto un nuovo massimo storico. Secondo i dati pubblicati da Bankitalia, a ottobre il debito è salito a 2.981,3 miliardi di euro, registrando un aumento di 19,9 miliardi rispetto al mese precedente. Questo incremento è attribuibile a un fabbisogno delle amministrazioni pubbliche di 17,5 miliardi e a un aumento delle disponibilità liquide del Tesoro di 2,7 miliardi. La quota maggiore del debito, pari a 19,8 miliardi, è stata accumulata dallo Stato, mentre le amministrazioni locali hanno contribuito con un aumento marginale di 0,1 miliardi.

CRESCE LA QUOTA DI DEBITO IN MANI ESTERE

Un altro elemento significativo riguarda la distribuzione del debito pubblico. A settembre, la quota di debito detenuta da investitori esteri è cresciuta al 30,3% del totale, pari a 896,7 miliardi di euro, rispetto al 29,8% del mese precedente. Parallelamente, si è registrata una leggera diminuzione della quota di debito detenuta dalla Banca d’Italia, scesa al 22,1% a ottobre rispetto al 22,3% di settembre. Questo spostamento riflette dinamiche complesse che coinvolgono attori nazionali e internazionali, con una stabilità nelle quote detenute da famiglie e imprese italiane.

BCE, VERSO UNA POLITICA MONETARIA PIU’ ACCOMODANTE

Sul fronte dei tassi d’interesse, arrivano segnali incoraggianti dalla Bce. La presidente Christine Lagarde ha annunciato che ulteriori tagli dei tassi sono previsti nel prossimo futuro. L’istituto centrale sta infatti abbandonando l’orientamento restrittivo adottato negli ultimi anni, ritenendolo non più necessario alla luce dell’evoluzione dello scenario economico. Con il processo di disinflazione ormai avviato e i rischi al ribasso per la crescita, la Bce intende adottare una posizione più favorevole per sostenere l’economia dell’eurozona.

GLI ANALISTI VEDONO I TASSI AL 2% A GIUGNO

Nel frattempo gli analisti dei mercati monetari vedono in media il tasso di riferimento Bce al 2% a giugno, a seguito di ulteriori tagli da un quarto di punto percentuale a gennaio, marzo, aprile e appunto giugno. Lo si legge nell’indagine della Bce fra gli analisti monetari, che ha come riferimento il tasso sui depositi, attualmente al 3% dopo la riduzione della settimana scorsa.

LUCI E OMBRE ALL’ORIZZONTE

Mentre quindi il debito pubblico continua a crescere sfiorando la soglia simbolica dei 3mila miliardi, l’evoluzione della politica monetaria europea potrebbe alleggerire la pressione economica, offrendo opportunità di crescita. Tuttavia, come sottolineato dalla stessa Lagarde, il contesto rimane incerto e i venti che soffiano sull’economia internazionale potrebbero modificare il panorama in modo imprevedibile.

 

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