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Decreti attuativi, la manovra passa alla prova dei fatti

Palazzo Chigi

Per attuare le misure contenute nella legge di Bilanciio saranno necessari 161 provvedimenti. Nella prima stesura del testo erano solo 40

Sui decreti attuativi il calcolo l’ha fatto il Sole 24 Ore: per attuare le misure contenute nella manovra saranno necessari 161 provvedimenti. E pensare che nella prima stesura del testo della manovra i provvedimenti necessari a rendere operativi gli effetti della legge erano solo 40, tra decreti ministeriali, provvedimenti e regolamenti.

DECRETI ATTUATIVI: UNA MEDIA DI 100 NELLE ULTIME QUATTRO LEGGI DI BILANCIO

I decreti attuativi della scorsa manovra erano passati dagli iniziali 56 ai 189 del provvedimento finale licenziato dalle camere, a testimonianza di come non sia un fatto nuovo. “Le ultime quattro leggi di Bilancio hanno richiesto in media circa 100 decreti attuativi – scrive il Corriere della Sera -. La manovra del 2018 ne aveva previsti 149. Tuttavia, l’esperienza insegna che solo una parte dei decreti attuativi viene realmente approvata, con la conseguenza che non tutta una legge di Bilancio può trovare piena applicazione. Nel 2015, per esempio, mancano ancora 14 decreti su 85 previsti, nel 2016 ne mancano 23 su 125 previsti, nel 2017 ne mancano 21 su 77. Con la manovra 2018, governo Gentiloni, erano stati previsti 149 decreti attuativi, ma, anche a causa della caduta dell’esecutivo e dell’avvio di una nuova legislatura, ben 97 non sono stati adottati”. Non è infrequente nemmeno il fatto che una parte dei ddl necessari per concretizzare una legge di Bilancio “non riesca poi a essere approvata – scrive il Corriere della Sera -. Nella scorsa legislatura, per esempio, erano ammontati a 21 i provvedimenti collegati alla manovra finanziaria arrivati in Aula, anche se solo 13 erano diventati effettivamente legge. Gli altri otto, risalenti al governo Letta, non avevano completato l’iter”.

DECRETI ATTUATIVI: NON SOLO MISURE SU REDDITO DI CITTADINANZA E QUOTA 100

Sui decreti attuativi non ci sono solo le misure su reddito di cittadinanza e sulle pensioni, con quota 100, attese entro gennaio. “Quasi la metà dei provvedimenti attuativi necessari (77) infatti – evidenzia il quotidiano di Confindustria – ha una scadenza ben precisa per l’adozione. La prima data in agenda è ravvicinata: entro il 10 gennaio il ministero dell’Interno dovrà assegnare ai comuni i contributi per la messa in sicurezza di scuole, strade, edifici pubblici. Mentre a fine mese con decreto del ministero dell’Economia dovranno essere definite le modalità di presentazione della domanda di indennizzo ai risparmiatori coinvolti nei crack bancari e il piano di riparto semestrale delle risorse disponibili”. “Come di consueto – prosegue il Sole 24Ore – il carico maggiore di lavoro graverà sul ministero dell’Economia, con 26 norme da varare. Ma anche l’impegno dei ministeri guidati da Luigi Di Maio sarà consistente: 12 al Lavoro e 9 allo Sviluppo. Mentre Matteo Salvini all’Interno dovrà dare il via libera a 12 misure”. manovra approvata

DECRETI ATTUATIVI: SOLO GLI ITALIANI AVRANNO IL REDDITO DI CITTADINANZA? PER QUOTA 100 TEMPI GIÀ LUNGHI

Su reddito di cittadinanza e pensioni, con quota 100, osserva Wired, c’è innanzitutto da capire se la misura di sostegno potrà essere erogata anche a cittadini nati in un Paese straniero, come indica la bozza del decreto attuativo, che parla di “maggiorenni residenti in Italia da almeno 5 anni”, o se la platea dei beneficiari sarà composta da soli cittadini nati in Italia, come ha precisato il ministro Luigi Di Maio. “Per quota 100, invece, i tempi sono già lunghi. L’esecutivo aveva infatti annunciato che gli aumenti previsti per la pensione anticipata – da 42 anni e 10 mesi di contributi a 43 anni e tre mesi – e per quella di vecchiaia – da 66 anni e 7 mesi a 67 anni – non sarebbero scattati, ma per mantenere la promessa il decreto legge sarebbe dovuto essere approvato entro il 31 dicembre. Stessa sorte è toccata anche ad Opzione donna”.

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