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Di Maio, Carfagna e non solo: chi si sfida nel collegio di Napoli Fuorigrotta

Di Maio

A sfidarsi nel collegio di Fuorigrotta ci sono ben quattro big Luigi Di Maio per il centrosinistra, Maria Rosaria Rossi per il centrodestra, Sergio Costa per il M5S e Mara Carfagna per il Terzo Polo

Una delle sfide più interessanti delle prossime elezioni Politiche è quella che si consumerà nel collegio uninominale di Napoli Fuorigrotta della Camera.

Qui a sfidarsi ci sono quattro big che sono maggiormente accreditati per la vittoria finale: Luigi Di Maio per il centrosinistra, Maria Rosaria Rossi per il centrodestra, Sergio Costa per il M5S e Mara Carfagna per il Terzo Polo. Sono tutti nomi noti, ma è bene ripercorrere il curriculum di ognuno.

Luigi di Maio

Luigi Di Maio, 36 anni, è l’attuale ministro degli Esteri. Eletto in Parlamento nel 2013 con il Movimento Cinque Stelle, a soli 27 anni diventa il più giovane vicepresidente della Camera dei Deputati. Questo ruolo gli consente di emergere e conquistarsi il ruolo di ‘capo politico’ in vista delle elezioni Politiche del 2018. Il M5S ottiene il 32,5% dei voti, diventando primo partito italiano, e ago della bilancia all’interno del Parlamento. Dopo quattro mesi di trattative tra le varie forze politiche, nasce il governo gialloverde, guidato da Giuseppe Conte, e Di Maio assume il ruolo di vicepremier e titolare del ‘super-ministero’ che accorpava Mise e il dicastero del Lavoro. Con la nascita del Conte-bis viene nominato ministro degli Esteri, ma nel gennaio 2020 lascia il ruolo di capo politico del M5S. Mantiene, invece, l’incarico di titolare della Farnesina anche sotto il governo Draghi. Pochi mesi prima del voto rompe con Giuseppe Conte e fonda Impegno Civico, partito che si presenta alle urne insieme al Centro-democratico di Bruno Tabacci.

Maria Rosaria Rossi

Maria Rosaria Rossi, 50 anni, fino a pochi anni fa era un fedelissimo membro del cerchio magico di Berlusconi. Di professione imprenditrice, ma con un passato da pr, la Rossi entra per la prima volta in Parlamento nel 2008 come deputata del Popolo della Libertà. Cinque anni dopo trasloca a Palazzo Madama e, nel 2018, viene confermata senatrice sempre sotto le insegne della rinata Forza Italia. Nel gennaio 2021 viene espulsa dal partito per aver votato la fiducia al secondo governo Conte e aderisce al gruppo “Europeisti-Maie-Centro Democratico”. In marzo passa con Coraggio Italia e, infine, partecipa alla fondazione del partito Italia al Centro di Giovanni Toti. Viene, quindi, ricandidata all’uninominale in quota ‘Noi Moderati’, la quarta gamba del centrodestra.

Mara Carfagna

Mara Carfagna, 46 anni, attuale ministro per il Sud, dopo una lunga militanza dentro Forza Italia, ha aderito ad Azione, il partito centrista di Carlo Calenda. L’ex azzurra, con un passato da showgirl, ha iniziato a far politica nel 2004 prima a livello locale e, poi, dopo due anni, in qualità di deputata di Forza Italia. Nel 2008, dopo la vittoria del centrodestra, diventa ministro per le Pari Opportunità e istituisce il reato di stalking. Nel 2013 viene rieletta tra le fila del Pdl e nel 2018 con la rinata Forza Italia e diventa vicepresidente della Camera. Nel 2021 viene nominata ministro per il Sud del governo di Mario Draghi. Dopo la caduta dell’esecutivo, la Carfagna aderisce al partito di Calenda.

Sergio Costa

Sergio Costa, 63 anni, ex ministro dell’Ambiente nei due esecutivi di Giuseppe Conte. Prima di entrare in politica era Generale di Brigata del corpo dei carabinieri forestali che ha scoperto la “terra dei fuochi” in Campania. Ora si candida col Movimento Cinque Stelle.

Gli outsider

Gli altri candidati, i cosiddetti ‘outsider’ sono Domenico Ciruzzi per l’Unione Popolare di Luigi De Magistris, Francesco Amodeo per Italexit, Angela Baiano per Noi di Centro e Rosa Spadafora per Italia Sovrana e Popolare. Otto candidati per un collegio di oltre 70mila abitanti, quello di Napoli Fuorigrotta che comprende anche il territorio di Bagnoli e che tradizionalmente vota a sinistra. Qui, negli anni ’90, sono stati eletti personalità come Giorgio Napolitano, Rosa Russo Jervolino e Gerardo Bianco. Stavolta, invece, sembra essere contendibile.

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