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Digitalizzazione, ecco cosa fanno le imprese

Imprese

Unioncamere ha pubblicato i risultati del test di autovalutazione sulla maturità digitale SELFI 4.0 svolto online da quasi 15mila imprese attraverso i Punti impresa digitale

La digital transformation è già realtà ma non sempre le imprese sono pronte ad accoglierla. Se infatti quasi un’azienda su tre ha realizzato o ha in programma di realizzare corsi di formazione 4.0 per il proprio personale, il 64% degli imprenditori non ha ancora valutato la possibilità di avviare attività formative per favorire proprio la trasformazione digitale. È quanto emerge dal test di autovalutazione sulla maturità digitale SELFI 4.0 svolto online da quasi 15mila imprese attraverso i Punti impresa digitale (PID), la rete delle Camere di commercio realizzata per diffondere i vantaggi della digitalizzazione presso le piccole e medie imprese supportandole nell’adozione delle tecnologie abilitanti. I dati sono stati resi noti da Unioncamere.

COME PROCEDE LA FORMAZIONE 4.0

Cybersicurezza, e-commerce, i cloud e, più in generale, le nuove tecnologie software sono le tematiche al centro delle attività formative per il 65% delle imprese. Seguono i sistemi di gestione ed analisi dei dati (36%) che riguardano ad esempio i Big data e l’interscambio di dati tra sistemi informativi  (EDI); le tecnologie hardware (33%) come la robotica, la realtà aumentata e la realtà virtuale; l’integrazione orizzontale e verticale (31%) con l’internet of things e i sistemi di tracing & tracking.

CHI È PIÙ COINVOLTO

Per quanto riguarda le figure che sono state coinvolte nei percorsi formativi messi a punto finora dalle imprese al primo posto ci sono i vertici aziendali. Gli imprenditori hanno dunque puntato soprattutto su dirigenti e manager (62%) oltre che su responsabili di processo (57%), mentre solo in misura minore la formazione ha riguardato operai e addetti ai processi di produzione (30%).

A CHE PUNTO È LA MATURITÀ DIGITALE

Dai test di autovalutazione emerge che solo 1 impresa su 10 ha realizzato corsi di formazione sulle tematiche 4.0, mentre il 25% pensa di farlo nei prossimi 12 mesi. Si stratta in genere di aziende che hanno un buon livello di maturità digitale e che hanno già proceduto a digitalizzare parecchi processi. Probabilmente proprio per questo motivo mirano ad accrescere le competenze del proprio personale per “maneggiare” con maggiore dimestichezza le tecnologie abilitanti.

Le restanti 10mila imprese che invece non hanno ancora considerato la possibilità di realizzare attività formative specifiche mostrano al test di autovalutazione SELFI 4.0  un certo ritardo nel cavalcare la “new digital wave” e sono ferme alle prime fasi del processo di digitalizzazione.

LE COMPETENZE DIGITALI TRA I DIPENDENTI DELLE CAMERE DI COMMERCIO

Al momento, informa ancora Unioncamere, sono 275 i dipendenti del sistema camerale che hanno ottenuto la certificazione delle competenze digitali “e4job- cultura digitale per il lavoro” rilasciata dall’AICA, l’associazione italiana per l’informatica ed il calcolo automatico, e riconosciuta da Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano. Si tratta di un percorso di formazione patrocinato dall’Agenzia per l’Italia digitale (AgID) che ha affrontato temi strategici come il project management, la trasformazione digitale, gli open  data, la sicurezza dei dati, il cambiamento tra social e internet delle cose, la comprensione dell’approccio, l’innovazione digitale, il business intelligence. E ancora i temi sulla sicurezza e sulla User Experience per migliorare l’interazione tra erogazione dei servizi e tecnologia.

IL COMMENTO DEL SEGRETARIO GENERALE DI UNIONCAMERE

Secondo Giuseppe Tripoli, segretario generale di Unioncamere, “la conoscenza è essenziale per permettere alle imprese di agganciare la quarta rivoluzione industriale. Gli imprenditori che hanno avviato processi di qualificazione e riqualificazione del personale impiegato mostrano, infatti, un livello più elevato di maturità digitale”. Proprio per questo motivo, secondo Tripoli, “occorre iniziare una nuova fase che incoraggi la formazione per disporre di figure qualificate capaci di cogliere appieno i vantaggi di questa trasformazione digitale”.

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