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Direttiva antidegrado: da Salvini la sveglia ai “sindaci distratti”

Il ministro dell’interno Matteo Salvini ha firmato una nuova direttiva sulle cosiddette zone rosse delle città italiane nella quale è previsto l’allontanamento di spacciatori, balordi, abusivi dai centri urbani, dalle zone frequentate dai turisti e vicine a scuole ed università.

La direttiva legittima poteri straordinari, analoghi a quelli già adottati a Bologna e Firenze, per i prefetti che potranno intervenire scavalcando i sindaci, ogni volta che i primi cittadini non saranno in grado di mantenere la sicurezza e il decoro urbano nonostante i nuovi strumenti previsti dal decreto sicurezza.

Un provvedimento che sembra intervenire a gamba tesa nella querelle che ormai da giorni vede protagonisti il ministro dell’interno e la sindaca di Roma Virginia Raggi.

COSA CONTIENE LA DIRETTIVA

La direttiva inviata a tutti i prefetti e per conoscenza al capo della polizia Gabrielli, fornisce “indirizzi operativi su ordinanze e provvedimenti antidegrado e contro le illegalità” e si propone di intervenire mediante ordinanza dei prefetti “ogni qualvolta emerga la necessità di un’azione di sistematico disturbo di talune condotte delittuose che destano nella popolazione un crescente allarme sociale”.

Uno degli obiettivi principali che la direttiva si propone di realizzare è quello dello smantellamento delle “piazze dello spaccio”.
I provvedimenti dei prefetti potranno disporre l’allontanamento delle persone individuate “nei centri urbani caratterizzati da una elevata densità abitativa e sensibili flussi turistici oppure che si caratterizzano per l’esistenza di una pluralità di istituti scolastici e universitari, complessi monumentali e culturali, aree verdi ed esercizi ricettivi e commerciali”.

“Tali strumenti – come si legge nella direttiva – di natura straordinaria, contingibile ed urgente si pongono nel catalogo degli interventi astrattamente possibili per il conseguimento delle finalità indicate come un prezioso ausilio alle politiche locali in atto.”

La direttiva, inoltre, invita i prefetti a convocare specifiche riunioni del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per avviare una previa disamina delle eventuali esigenze di tutela delle città e all’esito di tale analisi ad emanare le ordinanze antidegrado ritenute necessarie e indifferibili.

Infine, il Viminale, a partire dal prossimo 31 maggio, chiede ai prefetti di inviare ogni tre mesi puntuali report sul monitoraggio condotto e sulle ricadute delle ordinanze adottate.

IL MINISTRO SALVINI

Per il ministro Salvini “basta occupazioni, le direttive del Viminale e il decreto sicurezza offrono armi in più per combatterle. Auspico la massima collaborazione dei sindaci. Il Viminale è sempre al loro fianco, ma nel caso di sindaci distratti c’è sempre il supporto dei prefetti per contrastare illegalità e degrado. Un esempio è l’ordinanza anti-balordi del prefetto di Firenze Laura Lega, sulla base della quale emanerò a breve una direttiva che verrà applicata in tutta Italia”.

 

ECCO IL TESTO DELLA DIRETTIVA ANTIDEGRADO

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