Alla vigilia del vertice dei ministri della Salute del G7, le Regioni hanno scritto una…
Maltempo Emilia Romagna, FdI e il Governo affondano la sinistra di Bonaccini
La campagna elettorale prende il sopravvento anche sulla violenta ondata di maltempo che ha colpito l’Emilia Romagna
Torna la paura dopo l’alluvione che nel maggio 2023 ha devastato la Romagna: un altro evento climatico estremo è tornato a colpire le stesse zone. Forti piogge hanno causato tracimazioni di fiumi, allagamenti e frane. Un migliaio di evacuati. Scuole chiuse e circolazione dei treni sospesa. Le criticità maggiori nel Forlivese e nel Ravennate. Sindaci e amministratori da stanotte cercano di gestire l’emergenza. “Due dispersi a Bagnacavallo” riferisce il capo della Protezione Civile Ciciliano.
IN EMILIA ROMAGNA SI VOTA TRA DUE MESI PER LE REGIONALI
E in tutto ciò monta l’immancabile polemica politica. Il convitato di pietra sono le elezioni regionali che si svolgeranno in Emilia-Romagna proprio tra due mesi, il 17 e 18 novembre, ed è anche l’ex governatore Stefano Bonaccini, traslocato nel frattempo al Parlamento europeo. E’ lui il vero obiettivo di Fratelli d’Italia e del governo Meloni, la gestione di dieci anni di amministrazione Bonaccini. L’occasione quindi, seppur ardua, è ghiotta per il centrodestra per cercare di spodestare la sinistra dalla Regione.
E così già dal mattino gli esponenti di FdI, numeri alla mano, non esitano ad attaccare a testa bassa l’amministrazione regionale uscente. In giornata sono poi gli stessi membri di Governo a rincarare la dose, criticando frontalmente il governo regionale dell’Emilia Romagna.
MUSUMECI ALLA REGIONE E-R: “IN UN DECENNIO ASSEGNATI OLTRE 500MLN. COME SONO STATI SPESI?”
Mentre Salvini è all’inaugurazione del Salone nautico di Genova, a Palazzo Chigi va in scena una conferenza stampa con due membri dell’Esecutivo in quota Fratelli d’Italia: il ministro Nello Musumeci, che ha la delega proprio alla protezione civile, e il viceministro al Mit Galeazzo Bigami.
“In questo decennio – ha attaccato subito Musumeci – l’Emilia-Romagna ha ricevuto dal governo di Roma 594.567.679 euro per la lotta contro il dissesto idrogeologico. Se la regione potesse fare lo sforzo di farci sapere quanta di questa risorsa è stata spesa (spero tutta o quasi) e quali sono i territori più vulnerabili, sui quali bisogna intervenire, noi da Roma potremmo programmare ulteriori interventi in regime ordinario”.
Il ministro ha spiegato di non voler essere “polemico” nei confronti dell’amministrazione regionale perché “non sappiamo quanta di questa risorsa sia stata già utilizzata e tradotta in opere”. “Quando avremo il dato preciso – ha concluso – saremo nelle condizioni di esprimere una valutazione obiettiva”. Poi l’altra stoccata. “L’Ispra (l’Istituto per la protezione e la ricerca ambientale) ci dice che l’Emilia-Romagna è tra le regioni che maggiormente hanno consumato suolo negli ultimi decenni. Cementificare significa facilitare l’effetto ruscellamento quando piove abbondantemente perché l’acqua non viene assorbita”.
BIGNAMI: “LA REGIONE E-R HA SPESO ZERO DEGLI ULTIMI FONDI ASSEGNATI”
A mettere il dito nella piaga ci ha pensato anche il viceministro dei Trasporti, Galeazzo Bignami. “Con una prima ordinanza sono stati assegnati 94 milioni e la Regione Emilia-Romagna ne ha spesi 49. Con una seconda ne sono stati assegnati 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero”. “Benché abbiamo chiesto per quattro volte i dati sullo stato del reticolo idrografico – ha sottolineato -, la Regione non ha mai trasmesso questi dati necessari per conoscere lo stato di manutenzione che serve per pianificare i piani speciali. Questi sono dati oggettivi non per alimentare la polemica per una questione di verità”.
PRIOLO (E-R): “BASTA SCIACALLAGGIO, LA MANUTENZIONE E’ STATA FATTA”
Il governo regionale e la sinistra hanno accusato il colpo. I momenti sono concitati, perché nel frattempo la macchina dei soccorsi lavora a pieno ritmo ininterrottamente per salvare vite e limitare il più possibile i danni. A intervenire la presidente facente funzione dell’Emilia-Romagna, Irene Priolo, che non ha ribattuto nel merito dei numeri forniti dal governo, ma in generale ha ricordato che “sono stati fatti tantissimi cantieri. Sto già vedendo delle polemiche e mi dispiace anche perché ormai è un leit-motiv, nei momenti di maggiore emergenza. Lo sciacallaggio per quanto mi riguarda non è ammesso, soprattutto quando ci sono territori che stanno dando l’anima e il sangue attraverso i propri sindaci e amministratori. “Tutta la manutenzione possibile sui fiumi è stata fatta – ha chiosato -. La polemica non aiuta i cittadini, le istituzioni, dovremmo essere tutti dalla stessa parte. Ma ormai è da un anno e mezzo che va così”.
“COMUNI LASCIATI SOLI SULLE RISORSE UMANE”. E PRIOLO CHIAMA IN CAUSA FIGLIUOLO
La presidente facente funzione ha provato poi a mettere in evidenza altre criticità, sottolineando che “forse qualcuno si deve interrogare se è necessario fare qualcos’altro, perché i Comuni sono stati lasciati soli dal punto di vista delle risorse umane. Dopo un’alluvione di questo genere non sono ancora riusciti ad assumere personale, noi non possiamo mandare avanti un territorio con questa fragilità”.
Priolo ha così chiamato in causa “le società in house che il commissario Figliuolo ha attivato”, nella speranza che “inizino veramente a fare i cantieri perché i Comuni li hanno fatti, la Regione li ha fatti, i consorzi li hanno fatti. Da noi la collaborazione è a 360 gradi e abbiamo bisogno che su questo non ci siano polemiche, anche perché significa polemizzare anche col commissario stesso. Spero che di questo siano consapevoli anche gli esponenti che in questo momento stanno facendo alcune affermazioni”, ha aggiunto Priolo.
IL PD E-R: “IN SEDICI MESI IL GOVERNO MELONI NON HA FATTO NULLA”
Uno scambio di accuse che ha coinvolto anche i vertici regionali. “Come si possono tirare in ballo la Regione Emilia-Romagna e i Comuni – ha detto Luigi Tosiani, segretario regionale del Pd dell’Emilia-Romagna – quando il Governo ha deciso di gestire la ricostruzione dell’alluvione dello scorso anno direttamente da Roma senza coordinamento con gli enti locali? Con che faccia si lanciano accuse quando non si è stati in grado di far arrivare a cittadini e imprese nemmeno un euro di rimborsi dopo tante promesse? E sarebbe molto utile sapere perché il miliardo e duecento milioni di Euro di fondi Pnrr per Sindaci e comunità locali sono bloccati da nove mesi. La realtà è che in sedici mesi il Governo non ha fatto nulla, né in termini di investimenti, né in termini di ristori, lasciando da soli cittadini, imprese e Istituzioni dell’Emilia-Romagna”.
E mentre si litiga e si rimpallano le responsabilità, l’indignazione dei cittadini aumenta.