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Ecco perché nel II trimestre cala il costo dell’energia alle imprese

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Si inverte trend dei nove mesi precedenti, su base annua persiste aumento del 3,9%. L’analisi dell’Indice Confartigianato

In un contesto caratterizzato da fragilità e incertezze rappresenta una buona notizia per le imprese la riduzione dei costi energetici. Nel secondo trimestre del 2019 l’Indice Confartigianato del costo dell’energia elettrica sul mercato di maggior tutela di una micro-piccola impresa (MPI) tipo – con potenza impegnata 45 kW e consumo annuo 59 MWh – inverte la tendenza dei nove mesi precedenti e diminuisce del 10,0% rispetto al trimestre precedente, mantenendo un aumento del 3,9% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno.

CALO DA IMPUTARSI ESCLUSIVAMENTE AL CALO DEL 27,7% DELLA SPESA PER LA MATERIA ENERGIA

Continua anche il recupero degli oneri per compensare il mancato gettito derivante dallo ‘scudo’ attuato nella seconda metà del 2018, finalizzato a contrastare i decisi aumenti del costo della materia prima energia. L’esame della dinamica delle componenti della bolletta elettrica delle imprese evidenzia che nel secondo trimestre 2019 la diminuzione del 10% rilevata in ottica congiunturale è da imputarsi esclusivamente al calo del 27,7% della spesa per la materia energia (composizione di una riduzione del 33,5% della componente energia e di un aumento del 18,2% del dispacciamento) mentre crescono del 5,2% gli oneri fiscali e parafiscali e rimane stabile la spesa per il trasporto e la gestione del contatore. Come evidenziato nella nota dell’Autorità, sulla riduzione della spesa per energia influisce il calo delle quotazioni internazionali delle commodity energetiche, con la riduzione del prezzo del gas naturale, e l’assestamento del prezzo dei permessi di emissione della CO2.

AUMENTI TENDENZIALI DOVUTI A CRESCITA DEGLI ONERI FISCALI E PARAFISCALI, TRASPORTO E GESTIONE DEL CONTATORE

L’aumento del 3,9% dell’Indice Confartigianato rilevato in ottica tendenziale è determinato dalla crescita del 9,7% degli Oneri fiscali e parafiscali a cui si associa un aumento dell’1,1% della spesa per il trasporto e la gestione del contatore mentre cala del 2% la spesa per la materia energia. A seguito di tali andamenti la quota della bolletta elettrica delle piccole imprese relativa oneri di sistema sale al massimo del 41,9%, a fronte del 35,5% di spesa per la materia energia (28,8% di componente energia e 6,5% di dispacciamento), del 16,4% di spesa per il trasporto e la gestione del contatore e del restante 6,4% di accisa.

 

Articolo pubblicato su EnergiaOltre.it

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