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Elezioni in Liguria a rischio maltempo?

Elezioni Liguria

Le ultime ore di campagna elettorale in Liguria caratterizzate dall’allerta per il maltempo che, se prolungato, rischia di creare forti difficoltà ai cittadini per recarsi ai seggi

Tra poche ore  si chiude la campagna elettorale in Liguria, ma a dominare la scena sarà anche l’allerta meteo che incombe sulla regione. Una perturbazione atlantica porterà forti piogge e temporali nei prossimi giorni, con la Protezione Civile che ha emesso un’allerta arancione per l’intera giornata di venerdì. Questo potrebbe influenzare lo svolgimento delle attività politiche e, soprattutto, l’affluenza alle urne prevista per domenica e lunedì in caso del prolungarsi delle condizioni meteo avverse. i cittadini infatti potrebbero avere difficoltà a recarsi ai seggi.

IL CENTRODESTRA CON MELONI E BUCCI CHIUDE LA CAMPAGNA ELETTORALE A GENOVA… TEMPO PERMETTENDO

Nonostante il maltempo previsto, per venerdì pomeriggio è previsto il comizio di chiusura del centrodestra presso i Magazzini del Cotone a Genova. Il candidato Marco Bucci sarà affiancato dai principali leader della coalizione: la premier Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Antonio Tajani, insieme a Maurizio Lupi e Stefano Bandecchi. La scelta di un evento al chiuso è stata presa proprio per evitare problematiche legate all’allerta meteo.

E C’E’ CHI CHIEDE DI LASCIARE APERTE LE URNE FINO A MARTEDI’

Nel frattempo c’è chi come Gianni Alemanno, segretario del movimento ‘Indipendenza!’, ha chiesto al Governo di estendere l’apertura delle urne anche a martedì 29 ottobre per evitare rischi ai cittadini e garantire una maggiore partecipazione elettorale. La decisione spetta al Ministero dell’Interno, ma la richiesta riflette la preoccupazione per le condizioni meteo avverse.

IL CENTROSINISTRA PUNTA SULL’EX MINISTRO ORLANDO

Andrea Orlando, candidato del centrosinistra, conclude la sua campagna con un tono di sfida. In un’intervista alla trasmissione Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, ha scherzato dichiarando che vincerà con il 51% dei voti, dedicando al suo avversario Bucci la canzone ‘Arrivederci’. Le previsioni politiche, tuttavia, restano incerte, con una competizione che si preannuncia serrata.

“BUCCI VINCE ANCHE SE PERDE”, PERCHE’?

Riportiamo qui un’analisi di Mauro Barberis pubblicata qualche settimana fa sul Secolo XIX, principale quotidiano genovese, sui due principali sfidanti al voto

La premessa è che “apparentemente Bucci vince anche se perde. Se vince Orlando, infatti, resta comunque sindaco di Genova; se vince lui, invece, si torna a votare per il Comune, ma con l’abbrivio che darebbe al centrodestra l’aver superato il proprio peggiore periodo di crisi, sinora, con il problemi in Europa e i casi Toti e Sangiuliano”.

FORZA E DEBOLEZZA DI ANDREA ORLANDO..

Quali potrebbero essere forze e debolezze dell’uno e dell’altro candidato? “La forza di Orlando, già ministro della giustizia, un curriculum impeccabile, ma tutto politico-nazionale – scrive Barberis – sta nell’essere stato scelto subito, come l’unico candidato possibile del turbolento campo largo. E anche nell’aver mostrato una capacità dialettica superiore: quando Bucci si è riproposto con il solito cliché dell’”uomo del fare”, gli ha potuto tranquillamente replicare che tutte le grandi opere, necessarie come il pane allo sviluppo e all’internazionalizzazione della Regione, non solo il campo largo non le vuole bloccare, ma sono state progettate e approvate dalla sinistra, mentre sono stati proprio Bucci&Toti a non riuscire a realizzarle. La debolezza di Orlando, vista dall’altra parte, sta proprio nell’essere un politico, capo di una coalizione percepita come turbolenta ed eterogenea”

… E DI MARCO BUCCI

La forza di Bucci – prosegue il Secolo XIX – comparativamente sta nel fatto di essere un tecnico prestato alla politica, che può permettersi di non mandarle a dire, né agli avversari né ai propri collaboratori, per l’aura di efficienza datagli dalla ricostruzione del Ponte Morandi. Anche nel suo caso, pero, la sua forza è la sua debolezza dietro di lei, come dietro Toti, s’intravvedono tutti i poteri, grandi e piccoli, interessati a privatizzare ulteriormente la Sanità, e a rendere la Regione il parco-giochi della Lombardia. Chi vincerà? Facile a dirsi: come negli Usa, in Europa e in tutte le democrazie rima-ste, chi convincerà i propri elettori ad andare a votare”.

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