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Elezioni Valle d'Aosta

Elezioni in Valle d’Aosta: chi si candida e quando si vota

Domenica si va al voto in Valle d’Aosta per rinnovare il Consiglio regionale: le forze politiche e i candidati in campo

La Valle d’Aosta apre il calendario elettorale regionale: si vota domenica 28 settembre per rinnovare il Consiglio regionale. In palio ci sono 35 seggi per piazza Deffeyes: i cittadini eleggono i consiglieri e sarà poi il nuovo Consiglio a indicare, in una seduta successiva, il presidente della Regione.

Nove liste sono state ammesse e in totale si contendono la maggioranza 309 candidati. Al centro della contesa resta l’Union Valdôtaine, forza autonomista uscente, ma la competizione vede un centrodestra compatto, il Partito Democratico sul versante progressista e varie formazioni autonome e di sinistra in gioco.

LE ELEZIONI IN VALLE D’AOSTA

È la Valle d’Aosta a dare il via alla lunga stagione elettorale italiana del 2025. L’appuntamento del 28 settembre riguarda soltanto il rinnovo del Consiglio regionale — tipico delle Regioni a statuto speciale — e si svolge in una sola giornata, con i seggi aperti dalle 7 alle 23. Il sistema elettorale locale è proporzionale (soglia di sbarramento al 5%) ed è il Consiglio stesso a scegliere il presidente nella sua prima riunione, con maggioranza assoluta richiesta per la nomina.

COME SI VOTA E COME SI ELEGGE IL PRESIDENTE

La consultazione è per un’unica circoscrizione regionale: si esprime una lista e, dove previsto, una preferenza. Se una coalizione raggiunge soglie alte di consenso può scattare il meccanismo di premio di maggioranza previsto dalla legge regionale; il presidente della Regione non è eletto direttamente dai cittadini ma sarà scelto dal Consiglio regionale nella prima seduta utile, con maggioranza assoluta (almeno 18 voti su 35). Questo meccanismo spinge i partiti a trattative e accordi post-voto per ottenere la poltrona di governatore.

LE FORZE IN CAMPO E I PRINCIPALI CANDIDATI: L’UNION VALDÔTAINE

La Regione è governata da una maggioranza a trazione autonomista-progressista guidata da Renzo Testolin (Union Valdôtaine). L’Union Valdôtaine parte come favorito per consolidare e ampliare i propri consensi: dopo il risultato del 2020 il movimento punta a raddoppiare i consiglieri e — se possibile — a costruire un esecutivo formato solo da forze autonomiste, contando anche sul neonato raggruppamento “Autonomisti di Centro”.

GLI AUTONOMISTI DI CENTRO

Proprio gli Autonomisti di Centro — progetto che ha unito Pour l’Autonomie, Rassemblement Valdôtain e Stella Alpina — giocano la partita come potenziale ago della bilancia: la lista, nata nel 2024, porta in campo uscenti e nomi con esperienza amministrativa e punta a consolidare un’area moderata e territoriale che potrebbe trattare con l’Union Valdôtaine o, in alternativa, con altri blocchi, a seconda dell’esito del 28 settembre. Tra i candidati spiccano gli uscenti Stefano Aggravi, Dino Planaz, Marco Carrel e la presdente di Pour l’Autonomie Cristina Camandona.

I CANDIDATI DEL PD

Sul versante progressista, il Partito Democratico si presenta con la lista “Federalisti progressisti – Partito Democratico”, che schiera tra i suoi capi lista e candidati figure uscenti e amministratori locali, convinto della necessità di difendere la presenza del Pd in quella che resta l’unica regione del Nord non saldamente controllata dal centrodestra. Tuttavia, il campo progressista si presenta frammentato: oltre al Pd corrono altre formazioni di sinistra e liste ecologiste che potrebbero erodere voti e preferenze utili per negoziare alleanze post-voto.

Tra i volti noti, Paolo Crétier, Antonino Malacrinò, Andrea Padovani, Jean Pierre Guichardaz, e il segretario regionale dem Luca Tonino.

CENTRODESTRA COMPATTO

Il centrodestra, intanto, si presenta compatto: Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Noi Moderati e la lista Renaissance Valdôtaine corrono con assetti coordinati e un messaggio comune che mira a intercettare consensi sia fra gli elettori tradizionali del blocco nazionale sia tra i voti autonomisti moderati.

La coalizione porta in campo amministratori locali e consiglieri uscenti, e ha messo al centro del proprio programma la riforma della legge elettorale regionale e l’introduzione dell’elezione diretta del presidente come obiettivo politico-strategico. Tra i candidati: Alberto Zucchi di FdI, i consiglieri uscenti della Lega Luca Distort e Simone Perron, e gli esponenti di Forza Italia Pierluigi Marquis e Mauro Baccega.

LE ALTRE LISTE

Non mancano poi liste più radicali o civiche: da Alleanza Verdi e Sinistra – che include la consigliera uscente Chiara Minelli ed M5S come Manuela Nasso – a Valle d’Aosta Aperta — che riunisce il Movimento 5 Stelle, Rifondazione e altri soggetti della sinistra autonoma, guidata dal capolista Guido Aiazzi — fino a formazioni emergenti come Valle d’Aosta Futura.

Fonte immagine: Wikimedia Commons

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